Ecco perché

10/11/2021 alle 12:23.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - A oggi possiamo trarre spunti personali basati su dati parziali. Giusto farlo, tenendo in debita considerazione l'opportunità di esprimerli in modo equilibrato. Perché la Roma non ha scelto il suo allenatore in base al numero di calciatori del vivaio da fare crescere o all'impronta di joga bonito da registrare come marchio di fabbrica. La Roma ha scelto l'allenatore nella logica speranza di tornare a ottenere risultati, col primo step da compiere verso la zona , che non varrebbe un trofeo in bacheca, ma che nel calcio in debito di ossigeno vale, per i commercialisti dei club, più di una coppa. La proprietà precedente aveva individuato per tempo l'obiettivo: stanziare nelle zone nobili per avere vetrina europea nella massima competizione continentale per club, ma anche per ottenere soldi vitali. Un corredo di gaffe presidenziali e un ultimo biennio disastroso hanno cancellato ciò che di buono era stato costruito e consolidato. L'attuale proprietà ha fatto i conti con ciò che ha ereditato, e ha deciso di correggere il corso della squadra per ripristinare il collegamento con la competitività ma anche per evitare iniezioni continue di decine di milioni di euro.

Quindi, Mourinho è stato scelto per accorciare i tempi e riproporre la Roma su livelli che il tecnico portoghese conosce meglio di chiunque altro. Friedkin si affida anima, corpo e portafogli a lui. Che in ogni club farebbe ombra a qualsiasi calciatore, qualsiasi dirigente e qualsiasi presidente. E infatti si parla sempre e soltanto di Jose Mourinho. Come è anche normale che sia. Come fa anche comodo alla Roma. Come piace a lui. Quindi, oggi si esprimono pareri, su dati parziali. Ma lui in primis sa che il risultato finale determinerà giudizi finali lusinghieri o causerà bocciature. Uno strappo netto col passato, quando gli allenatori di fatto potevano almeno inizialmente contare su una benevolenza figlia della coniugazione dei verbi al futuro, quando le pretese erano inferiori nell'immediato perché si attuava una politica diversa, che nei primi anni ha portato risultati buoni e che, per sciatteria, lassismo, dissidi interni ed errori macroscopici, ha raso al suolo le cose positive. Al punto che il nuovo proprietario ha dovuto fare ciò che mai, da quando Sensi scelse Capello, era stato fatto. Puntare il top manager. Ecco perché la Roma ha ingaggiato Mourinho.

In the box - @augustociardi

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