L'involuzione della specie

18/07/2021 alle 17:34.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Piacere, faccio il calciatore di professione. Ho un'età indefinita, posso essere un campione affermato che ha fatto il suo tempo nella squadra in cui gioca, o un normale centrocampista che ha bucato l'appuntamento con la consacrazione. La mia reazione a determinate richieste sarà sempre la stessa. Sono forte di un contratto pluriennale che non ho imposto al club che mi paga, semmai i dirigenti che mi ingaggiarono potranno fare mea culpa per non avere analizzato tutti gli aspetti dell'accordo e le fisiologiche conseguenze, per cui non accetto critiche, d'altronde lo dite sempre voi che noi calciatori viviamo in una realtà parallela.

Quindi? Forse bastava dare un'occhiata alla mia carriera, magari avrebbero notato il modo in cui, spesso, noi calciatori lasciamo le squadre. Puntando i piedi, raggiungendo l'intesa con un'altra società e poi imponendo a modo nostro la scelta, non prendendo in esame le soluzioni che il club ci propone, più vantaggiose, ma non per noi. Come dite? Mettermi di traverso oggi risulterebbe controproducente domani? Perché restando a dispetto dei santi mi precluderebbe la possibilità di essere preso in considerazione dall'allenatore che ha altro per la testa? Tranquilli, sono abbastanza convinto (leggasi presuntuoso) da credere che io sia il più forte nel mio ruolo, l'allenatore si ricrederà.

Come dite? Restando a dispetto dei santi arreco danni alle strategie della società, che non mi può usare come pedina di scambio, dovendo di conseguenza aumentare i soldi spesi per il cartellino del calciatore con cui mi voleva scambiare? Non è un mio problema, me lo ha detto anche il mio procuratore, e io di lui mi fido. Rimango, sto bene qua, non mi spaventa se nelle gerarchie ho davanti almeno tre calciatori pari ruolo. C'è un contratto, va rispettato, e non è un problema mio se l'allenatore non mi vede, e come lui non mi vedeva neanche l'allenatore precedente.

Cosa state cercando di dirmi? Che nella mia vecchia squadra ho passato più anni in panchina che in campo? Non è un problema mio neanche in questo caso, se pure l'allenatore (gli allenatori) della mia vecchia squadra non mi vedeva (vedevano), anche in quel caso c'era un contratto, e i contratti vanno rispettati. Poco importa se anche nella prossima stagione collezionerò una manciata di partite, tanto prima o poi l'allenatore capirà di avere sbagliato a non darmi spazio. Che poi un modo per convincermi ci sarebbe. Oltre a trovarmi una squadra di primissimo piano, perché io valgo, il direttore pensi a concertare col proprietario del club un bonus da dedicarmi, quella che volgarmente chiamate buonuscita. Ho un altro paio di anni di contratto, mi venga dato il corrispettivo dello stipendio di una stagione e diventerò meno intrattabile.

Visto? Una soluzione si trova, non mi si dica che metto il bastone fra le ruote al club. Sono un calciatore moderno, e fino a prova contraria ho sempre ragione io.

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