Un mercato pieno di realismo

29/12/2020 alle 13:48.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI)  - Ci fossero i mezzi economici, la Roma a gennaio punterebbe un che mettesse tutti d'accordo, perché il balletto tra Mirante e Pau Lopez inizia a essere stancante e ripetitivo; un esterno destro giovane da mettere alle spalle di un Karsdorp in evidente crescita; un vice Veretout perché il francese non è inesauribile; una mezzapunta da alternare a Pedro, Mkhitaryan e Pellegrini, magari con Carles Perez girato in prestito semestrale. E, a proposito di cessioni, saluterebbe e Diawara, unico, l'africano, in questo momento, con cui fare cassa.

Questo il mercato del vorrei ma non posso, che permetterebbe a Fonseca di avere una squadra finalmente completa. Ma vorrei non significa posso, quindi, per tutti, e a maggior ragione per la Roma di Friedkin, che ha ereditato una situazione contabile da mani nei capelli, si capirà giorno dopo se capiterà l'occasione che consentirà di muovere le acque. Tutto in divenire.

La vera grande urgenza è tra i pali. Perché Fonseca è bravo ma per i miracoli serve appellarsi ai santi del calendario che stiamo per appendere al muro in cucina. Pau Lopez è stato parzialmente recuperato al termine di un duemilaventi da incubo, ma ogni tanto ci ricorda perché dal derby in poi non ha più convinto nessuno. Mirante è esperto, è un perfetto dodicesimo, ma in più di un'occasione ci siamo ricordati perché in fondo la sua carriera più che onorevole non ha mai avuto picchi di eccellenza. Il problema è che i portieri costano molto in quanto merce rara, e spesso a costare molto sono portieri che non fanno neanche la differenza. Ammesso che a gennaio li lasciassero andare, quali sono le garanzie che ostenterebbero Cragno e Musso, che tra clausole rescissorie e richieste legittime costerebbero fra i 35 e i 20 milioni di euro? Non arriverà nessuno dei due, quindi è tutt'altro da scartare che a gennaio la Roma continuerà ad avere la porta girevole, anche perché oramai a Trigoria si è capito che il prossimo investimento sul non potrà essere sbagliato, dopo avere speso poco meno di dieci milioni e più di venti milioni per Olsen e Pau Lopez, che purtroppo oggi al massimo puoi prestare, sperando che si riabilitino e che fruttino prima o poi una minus valenza decorosa.

Andando per esclusione, anche di ruoli, il mercato di gennaio della Roma verterà sulla possibile cessione di Diawara, retrocesso nelle gerarchie fino quasi a sparire, per infortuni e demeriti, mentre fino a un anno fa la sua ascesa sembrava quasi irrefrenabile. Diawara in uscita è il nome più spendibile escludendo gli incedibili. Ha un valore di mercato oscillante fra i 15 e i 20 milioni, anche qualcosa in più se finisse nel mirino di club di medio buon livello in Premier League. In alternativa può essere una pedina di scambio, anche in Italia, per prestiti fra delusi e deludenti. Difficile scambiarlo con un per ovvi motivi, più facile se la Roma volesse completare la mediana.

E in mediana l'unico pensiero può andare a un vice Veretout, perché in regia si è adattato Pellegrini e sta crescendo a vista d'occhio Villar, quindi le suggestioni "sui" Torreira rimarranno tali. La Roma ha più bisogno "degli" Amrabat, di gente da corsa, quelli che oggi chiamano "i" box to box. A destra per prendere una giovane promessa, magari in America, non serve una finanziaria. Mentre in avanti si parla da così tanto tempo di che la cosa più logica da pensare è che alla fine non arrivi. Ma per quel ruolo bisognerà attendere davvero le opportunità che capiteranno, lì la Roma non è in emergenza, si rimane alla finestra fino all'ultimo giro di orologio del calciomercato.

In the box - @augustociardi75

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