Netflix non te temo

16/06/2020 alle 19:53.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Neanche Luigi Pirandello avrebbe osato così tanto nel partorire una commedia sulle crisi di identità. La Roma tende a non accettare di essere un club, quindi una squadra. Troppo spesso si crede una serie tv. Quelle in cui, all'inizio, ogni puntata ti lascia l’acquolina in bocca e non vedi l'ora che cominci la successiva. Cambiano gli attori, ci sono colpi di scena, si alternano i registi, ma alla lunga, però, come in tutte le serie tv che si rispettino, il rischio noia è dietro l'angolo, perché col passare delle stagioni la ripetitività fa calare ascolti e attenzione. James ha parlato! Uno pensa “wow”, ma riceve subito dopo una secchiata di acqua gelata. A parte il passaggio su Friedkin, che il texano non sarà stato felice di leggere, la confidenziale chiacchierata in cui si dà del tu al presidente della Roma, produce forse un piccolo sussulto per ciò che non è stato detto su chi non è stato nominato, Gianluca Petrachi. Ma il direttore sportivo, già protagonista di questa stagione della serie tv, As Roma, non aveva bisogno di ulteriori vetrine, perché la gente, conoscendo il canovaccio, già si interroga come e quando abbandonerà set e scena. Mentre sul web impazza il toto casting per capire se verrà promosso l’interprete cresciuto in casa o il protagonista proveniente da un altro set. Sperando magari che conoscano pregi e difetti di chi si ingaggia per evitare che dopo pochi mesi ci si accorga che talune spigolature siano incompatibili col resto del cast. Gli attori in scena cambiano, i copioni e le sceneggiature molto meno. Ogni tanto c’è una novità da sottolineare, come quando ammette che molte cose sulla Roma vengano spoilerate dall’interno, ma sostanzialmente il numero uno giallorosso usa un linguaggio che pare lo sguardo di Clint Eastwood. È sempre uguale. La Roma che si crede serie tv più che un club o una squadra di calcio, darà adito alle ennesime recensioni. Di chiunque. Tranne di chi è oramai inebetito dalla noia, stordito. Perché sa che la stagione incentrata su Petrachi non è tanto diversa da quelle su e Monchi. O quantomeno sa che il finale sarà identico. Prima l’idillio, poi la difesa a spada tratta, poi il gelo, quindi gli stracci volanti. E avanti il prossimo.

In the box - @augustociardi