Per non dimenticare: Buchel e Rodwell

22/12/2019 alle 18:57.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - A metà ottobre, la Roma sembrava piegarsi alla piaga degli infortuni. Andava a Genova incerottata, giocava al Ferraris frantumandosi. Non era bastata, prima della sosta, una settimana caratterizzata da quattro interventi chirurgici (, Diawara, Pellegrini e Zappacosta) e un infortunio muscolare (Mkhitaryan). Contro la Sampdoria, in quaranta minuti, saltavano Cristante e Kalinic. Sembrava la fine di una puntata del Costanzo Show, quando il conduttore chiama il sipario. Zero a zero, zero tiri in porta, zero emozioni, tanta paura. Di vivere nell'anonimato.

Eppure Paulo Fonseca aveva già iniziato a lasciare il segno. Si intravedeva già una fisionomia di gioco, i calciatori iniziavano a credere nelle sue idee. Poi Genova. Il post Sampdoria. L'inventario. Chi è rimasto in piedi in mediana? Veretout. Poi? Basta. Nessun altro. Trigoria sembrava la collinetta di Cannon Fodder (per gli amanti dei videogames Commodore), con le croci e le lapidi dei valorosi soldati giallorossi sparse ovunque. Correre ai ripari significava scandagliare il melmoso mare degli svincolati. Chi ingaggiare? Tappatevi occhi e orecchie: Buchel o Rodwell. O, perché no?, entrambi. I più ottimisti provavano a farsela prendere bene. In fondo un medianaccio come Buchel, che in A ha giocato, può tornare utile. E comunque Rodwell era considerato un talento fulgido del City e del calcio inglese, mica avrà disimparato a giocare a pallone. Teorie non credibili. Metà ottobre. Roma come Castellammare, mercato da Stabia, dove finirà a giocare Buchel (ieri ha fatto un assist). E Rodwell? Neanche vogliamo sapere dove sia finito. In fondo la Roma non li ha mai cercati, gli ha fatto soltanto un po' di pubblicità. E in attesa dei rientri di Diawara, Pellegrini e Mkhitaryan, Fonseca ha adattato con ottimi risultati Mancini a centrocampo. Sembra passata un'era geologica. Settanta giorni dopo, la Roma dimostra di essere ciò che dava la sensazione di potere diventare, nonostante all'epoca facesse i conti con infortuni e arbitri. Nonostante, dopo Sampdoria-Roma, molti temevano che la stagione sarebbe stata una deprimente rappresentazione della via crucis. Con Buchel o Rodwell, o perché no, con Buchel e Rodwell, insieme, protagonisti della rappresentazione di un incubo.

Post scriptum: alla Roma continuano a mancare almeno cinque calciatori a partita. Ma a differenza di allenatori che piangono, che fanno i finti umili, o che ancora chiedono Berardi, la Roma in panchina ha un professionista esemplare, che non piange mai, che non cerca alibi.
Grazie, Fonseca.

In the box - @augustociardi

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