Il sostegno

23/05/2019 alle 19:48.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Quando apprendi il nome del probabile nuovo allenatore della tua squadra del cuore, puoi salire al settimo cielo, rimanere perplesso, disperarti. Una volta annunciato ufficialmente, che tu sia entusiasta o catastrofista, in modo molto semplice, perché amare e quindi sostenere e supportare è la reazione più spontanea e naturale che esista, speri vada bene. Accade anche quando l’allenatore ingaggiato è l’ultimo che avresti voluto vedere sulla panchina della tua squadra. Te lo fai andare bene, perché i suoi eventuali successi faranno le fortune della squadra che ami, quindi ti renderanno felice. Poi a lungo andare valuterai il suo lavoro, che esso fosse il tuo preferito piuttosto che quello che pensavi si sarebbe rivelato una sciagura. Coerente è chi cambia idea in base ai risultati, alla bontà del lavoro. Non mutare idea davanti ai fatti è indice di faziosità, nella migliore delle ipotesi, se non di ottusità, per non voler sfociare nella malafede di giudizio.

Il nuovo allenatore della Roma molto probabilmente sarà Gian Piero Gasperini, non uno sbarbato. Ha esaltato emancipato la provincia, ha avuto a che fare con , ha fatto parlare tutto il mondo dell’Atalanta. Sta per chiudere una stagione che comunque vada sarà stata eccezionale. Pregiudizi? Mettetevi comodi. La lista è già lunga. A molti risulta antipatico: come se il tecnico ideale fosse Carlo Verdone o un battutista di Zelig. Ha fallito nell’: come se quindici anni di onesta e onorata carriera possano essere rovinati da una manciata di settimane al comando di un’ che nel post Mourinho aveva già rigettato uno come Benítez, e che dopo Gasperini avrebbe cambiato più allenatori che centravanti. Fa bene solo in provincia: certo, là ha lavorato, ma se non merita una chance neanche dopo un triennio da dieci in pagella nella squadra che classifica alla mano ha portato alla pari delle grandi d’Italia, significa che nel calcio vige il classismo. Si passa da a lui: è questa sarebbe una colpa? La Roma ha provato il colpo della vita, è andata male, peccato, ma il mancato arrivo del top coach non deve pagarlo lui, e di conseguenza nemmeno la Roma stessa. Ha un passato da juventino, stava nelle giovanili dirette dalla triade: già, perché invece ha iniziato a giocare a pallone nella Primavera giallorossa con Giannini e Desideri…

Ha preteso l’allontanamento di : brutta cosa le etichette legate alle leggende metropolitane.Il nuovo allenatore della Roma, probabilmente Gasperini ma varrebbe per chiunque altro, non chiederebbe mai come garanzia l’assenza del suo uomo simbolo. Solo un allenatore non ha mai visto di buon occhio il capitano giallorosso. Un allenatore su diciotto che lo hanno avuto a disposizione fra la prima squadra della Roma e la Nazionale A. Gli altri diciassette lo hanno voluto, stimato, alcuni adorato. Cosa che sarebbe accaduta anche col nuovo allenatore della Roma, che non piacerà a tutti, ma che arriva in un momento storico molto delicato per il club e per i tifosi. Si faccia in modo che non sia lui a scontare equivoci e malumori legati alla vita di una società reduce da una stagione delirante, da un addio doloroso e da un futuro da scrivere ripartendo dall’abc.

In The Box - @augustociardi