LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Antonio Conte e lo Stadio della Roma. Per molti un’utopia, per la Roma due obiettivi. Nella vita se fissi un obiettivo ritieni di avere i mezzi per centrarlo. Mettendo in conto le difficoltà che troverai lungo il percorso. Studiando le strategie per superarle. Oltre a essere due obiettivi, Antonio Conte e lo Stadio della Roma suscitano ilarità. “Se vabbè e quando lo costruisce lo stadio (‘o ssadio) Pallotta?” “Conte alla Roma? Ahahahah”. Più o meno così. Antonio Conte e lo Stadio della Roma sono la certificazione che il club vuole crescere, al netto di errori più o meno gravi che abbia commesso in questo percorso storico recente. Antonio Conte e lo Stadio della Roma certificano anche che il club pur non navigando nell’oro, non ha bisogno dell’elemosina per programmare le stagioni: uno stadio non lo progetti, e un giorno non lo costruirai, soltanto con le buone intenzioni e con validi architetti che mostrano urbi et orbi un render futuristico. Così come a un allenatore come Conte non ti accosti per ammaliarlo se non sei in grado di fornire garanzie economiche per il suo ingaggio e garanzie tecniche per la competitività della squadra che dovrà (dovrebbe) allenare.
Semmai molto spesso il club ha speso male i soldi, per calciatori e allenatori; emblematica la stagione in corso in cui sei costretto a sperare che l’Atalanta perda almeno due punti per strada perché anche se tu le vincessi tutte non raggiungeresti quel quarto posto che quest’anno non ti è mai appartenuto nonostante il monte ingaggi extra large e nonostante lo stipendio garantito al predecessore di Ranieri. Antonio Conte e lo Stadio della Roma sono uno spartiacque per la contraddittoria Roma degli ultimi anni, perché a meno che non si sia in malafede si deve ammettere che rappresentano gli elementi che azzererebbero le fazioni interne, annullerebbero le faide di pensiero, cancellerebbero parte delle amarezze legate alle stagioni negative. Ma Antonio Conte come lo Stadio della Roma ha una controindicazione: averlo non equivale a vincere. Antonio Conte come lo Stadio della Roma è un mezzo, un magnifico mezzo, un motivo di vanto, un passo anche fondamentale. Ma attenzione a credere che con lui in panchina arriveranno scudetti a raffica e che dal giorno dell’inaugurazione dello stadio la Roma inizierà a dominare il mondo, a essere subito sullo stesso livello delle big d’Europa. Che in panchina da decenni hanno già i top coach e che gli avveniristici impianti di proprietà hanno già mandato a regime da almeno un lustro. Bene appresa la controindicazione emotiva, ci si goda tranquillamente la sensazione bella, inedita, inebriante, della Roma che tratta Antonio Conte. Affiancando all’hashtag #famostostadio, la tendenza #pijamoseconte.