Contestazione: embè?

16/12/2018 alle 23:18.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Tante volte si è detto che “un conto sono i tifosi da stadio, un conto sono quelli dei social”. Come dire: allo stadio è un’altra cosa. E infatti molto spesso sui vari e all’ufficialità dell’undici titolare volano già gli insulti mentre allo stadio la squadra, anche la più strampalata, viene sostenuta fino al termine della partita. Striscioni e comunicati contro società e squadra? Parlando di quelli che rientrano nell’orbita della contestazione civile, non c’è niente di strano. Niente di anomalo o indotto o pretestuoso o ingeneroso. Nulla di nuovo.

In primis perché da quando l’uomo ha inventato il pallone, sono state contestate tutte le società del mondo, dal che perdeva un derby dopo aver vinto, quaranta giorni prima, il Mondiale per club, alla di Andrea Agnelli dopo quattro scudetto vinti, che stentava a inizio stagione, e che poi avrebbe vinto il quinto e poi il sesto e poi il settimo scudetto consecutivo. Sono stati contestati Berlusconi e Galliani. È stato contestato De Laurentiis nel corso della stagione in cui il suo ha sfiorato lo scudetto. Si possono rinfacciare risultati scadenti o promesse non mantenute, si possono contestare rapporti deteriorati o mosse considerate sbagliate: i club non possono pretendere il consenso plebiscitario. Non possono pensare di essere sempre dalla parte della ragione. Soprattutto quando i risultati sono quantomeno opinabili. Devono stare al gioco. Oneri e onori. E semmai reagire coi fatti.

Sorprende il modo in cui ci si scandalizza per un comunicato. Quasi a farne una questione di stato. Abituati spesso a guerre mediatiche precostituite, ai partiti presi, alle critiche pretestuose e magari figlie delle proprie idee e non dei fatti, stavolta a parlare, a vergare striscioni o comporre comunicati sono stati i tifosi. Quelli che pagano biglietti e abbonamenti. Quelli che non possono essere bravi solo quando “macinano chilometri” o vengono chiamati a raccolta da presidenti dirigenti allenatori e capitani se c’è da rimontare il o il Liverpool. I tifosi. Senza che qualcuno si arroghi il diritto di distinguerli in “tifosi veri” e tifosi fasulli, perché magari non mostrano accondiscendenza. Quindi, come si suol dire: prendere, impacchettare e portare a casa. Magari riflettendo.

In the box - @augustociardi

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