LAROMA24.IT (Federico Baranello) - Il 13 Marzo del 1961 nasce a Rapallo, in provincia di Genova, Sebastiano Nela, per tutti semplicemente Sebino.
Fisico potente e massiccio accompagnato da grande agonismo e corsa. Il primo a scattare in difesa di un compagno con il suo petto gonfio e senza paura al grido di “Picchia Sebino”. A vent’anni conta già 70 presenze e sei gol in serie B con il Genoa. Il Barone Liedholm si accorge di lui e l’Ing. Viola, battendo la concorrenza di altre squadre a lui interessate, lo porta nella “Città Eterna”. Il ragazzo di Rapallo è convinto che la fascia sinistra sarà sua ma la Roma acquista anche Luciano Marangon, proveniente dal Napoli, più esperto in quel ruolo. Liedholm è convinto che Sebino abbia grandi margini di miglioramento anche in una zona del campo in cui lui non ha esperienza. Ha già giocato in tutti i ruoli difensivi tranne che a destra. “Liddas” punta tutto quindi su particolari metodi di allenamento che costringono il difensore a utilizzare il piede destro. Alla fine ha ragione e nasce il mito di “Hulk Nela”. Il coro “Nela, Nela, Marangon” può avere il suo inizio.
La stagione successiva Sebino crede che con la cessione di Marangon possa tornare sulla sua fascia “naturale”. Invece arriva dal Milan Aldo Maldera. Sarà una stagione indimenticabile, quella in cui si arriverà in porto con il “Vessillo Tricolore”. Il porto è proprio quello di Genova, la sua Genova, quella del Grifone. Durante i festeggiamenti negli spogliatoi, mentre Conti beve Champagne e tutti ballano e cantano, lui è quello in piedi sopra la panca a torso nudo con l’asciugamano in vita e sigaretta in bocca.
“Sono pazzo di gioia: scusatemi se passo da un argomento all’altro ma voi non potete immaginare la felicità che prova un giovane giocatore giallorosso nel conquistare uno scudetto proprio nella città in cui è nato e che vede nello stesso giorno i suoi ex compagni rossoblù salvarsi dalla retrocessione” (Cit. Il Messaggero, 9 maggio 1983).
Il 23 ottobre 1983 nel Derby del “Ti Amo”, al 4’ minuto in un Olimpico ancora offuscato dal fumo dei fumogeni “Sul calcio di punizione, astutamente battuto da Conti è schizzato fuori Nela che ha letteralmente bruciato e anticipato tutti con un magistrale colpo di testa ed ha infilato giusto giusto l’angolo a destra di Cacciatori” (Cit. Corriere dello Sport, 24 ottobre 1983). Il 20 marzo 1985 segna al Bayern in Coppa delle Coppe il suo unico gol europeo, mentre riecheggiano le note della canzone di Doris Day: «Che sarà sarà, noi sempre ti sosterrem, ovunque ti seguirem che sarà sarà». Nel Maggio 1987 ha un infortunio serio: rottura del crociato. Rimarrà lontano dai campi di gioco per undici mesi. Proprio in questo periodo Antonello Venditti gli dedica la canzone Correndo, Correndo: “Corri forte che dietro al cespuglio acqua pura ci sarà”.
In undici stagioni da assoluto protagonista, dal 1981 al 1992 colleziona 397 presenze in maglia giallorossa e 19 reti. Uno scudetto nell’82-83 oltre a tre Coppe Italia (1984, 1986 e 1991).
A trentuno anni nella stagione ‘92/93 inizia la sua dodicesima stagione all’ombra del Colosseo, ma Boskov lo relega in panchina e lui prende la strada che lo porterà al Napoli.
Sebino è il giocatore che, pur non avendole vinte, detiene il record di aver disputato più finali europee con la Roma: contro il Liverpool in Coppa Campioni nel 1984 e la sfida di andata e ritorno contro l’Inter in Coppa UEFA nel 1991.
Nel 2013 entra a far parte della Hall of Fame giallorossa. Dal 16 febbraio u.s. è rientrato a Trigoria ricoprendo il ruolo di Responsabile del Supporter Liaison Officer (SLO) con l’obiettivo di implementare e migliorare i meccanismi di dialogo con i tifosi giallorossi.
Qualunque sia il suo ruolo all’interno di Trigoria l’urlo non può che essere “Picchia Sebino”.