30 MAGGIO 1994: la tragica scomparsa di Agostino Di Bartolomei (VIDEO)

30/05/2011 alle 16:23.

Esattamente 17 anni fa è scomparso uno dei personaggi più importanti della storia giallorossa. Agostino Di Bartolomei, indimenticato capitano della Roma dello scudetto 82/83, si tolse la vita il 30 maggio del 1994 sulla terrazza della sua casa di Castellabate, sulla costa del Cilento. Un colpo di pistola al cuore e un semplice biglietto con su scritto la frase



Esattamente 17 anni fa è scomparso uno dei personaggi più importanti della storia giallorossa. Agostino Di Bartolomei, indimenticato capitano della Roma dello scudetto 82/83, si tolse la vita il 30 maggio del 1994 sulla terrazza della sua casa di Castellabate, sulla costa del Cilento. Un colpo di pistola al cuore e un semplice biglietto con su scritto la frase "mi sento chiuso in un buco", a chiarire i motivi di un gesto disperato rimasto inspiegabile per molto tempo



Undici stagioni in maglia giallorossa per Ago, dall’esordio in prima squadra datato 22 aprile 1972 fino alla vittoriosa finale di Coppa Italia stagione 1983/84, intervallate da un prestito al Vicenza nel 1975 che servi al giovane “Diba” per farsi le ossa. Il suo nomre è legato indissolubilmente alla Roma targata Nils Liedholm, con cui condivise i trionfi e i fallimenti: lo storico secondo scudetto, tre Coppe Italia e la drammatica finale di Coppa Campioni persa contro il Liverpool. Un totale di 308 gare con la maglia giallorossa numero 10, di cui 146 da capitano, e un totale di 66 reti messe a segno. Alla fine della stagione 83/84, dopo aver alzato al cielo la quinta Coppa Italia vinta dai giallorossi, lasciò la Roma e seguì il Barone al Milan, prima di chiudere la carriera al Cesena e alla Salernitana. Da allora iniziò l’oblio per l’ex numero 10 giallorosso, culminata nel suicidio avvenuto, con una drammatica coincidenza, esattamente a dieci anni di distanza da quella sfortunata finale contro i Reds, in cui “Ago” segnò il primo rigore dei giallorossi, vanificato dai successivi errori dal dischetto di Bruno Conti e Ciccio Graziani. 

Daniele De Angelis