
LAROMA24.IT - La stagione 1982/1983 è quella buona per ripendersi qualche rivincita. Dopo anni di ingiustizie e sviste arbitrali la Roma riesce ad aggiudicarsi il secondo scudetto della sua storia. Liedholm è al timone di una squadra fortissima, che domina il campionato dall'inizio alla fine.Solo la partita in casa contro l'avversaria per antonomasia degli anni '80, la Juve del Trap, porta un pò di apprensione in casa Roma. I giallorossi vanno a Genova contro i 'grifoni' per disputare la penultima di campionato. La settimana prima i capitolini erano già stati ad un soffio dai festeggiamenti anticipati, ma la vittoria casalinga contro l'Avellino non era bastata, perchè l'Inter non riesce a battere la Juve. Nel capoluogo ligure però basta un pareggio per aggiudicarsi il tanto sognato scudetto.
C'è tanta euforia che accompagna gli undici del mister svedese, la dimostrazione è l'esodo in massa dei tifosi giallorossi nel capoluogo ligure. La Roma scende in campo con la sua formazione migliore. Dopo diciannove minuti il 'Bomber di Crocefieschi' sblocca il risultato con un' imperiosa incornata. La Roma è in vantaggio. I tifosi in delirio. Il pareggio dei rossoblu firmato da Fiorini non scompone il popolo romanista. La Roma è campione d'Italia con un turno d'anticipo. Simpatico l'aneddoto su Bruno Conti: a dieci minuti dal termine dell'incontro e nell'imminenza dell'invasione di campo mette la catenina nello scarpino. La gioia in campo e sugli spalti è incontenibile. È soprattutto lo scudetto del Presidente Dino Viola, che non si è mai arreso e ha sempre lottato il potere della Juventus. Lo stesso numero uno giallorosso negli spogliatoi dichiara: "la Roma ed i suoi tifosi escono finalmente dalla prigionia del sogno". E' così. Giorni e giorni di festeggiamenti per un sogno finalmente diventato realtà. Il tricolore torna ad essere giallorosso dopo 41 anni.