IL ROMANISTA (IZZI) - Il 26 maggio 1991 l'atmosfera della comitiva giallorossa in trasferta a Pisa era assai dimessa. A quattro giorni dall'ingiusta sconfitta nella finale di Coppa UEFA, in campionato si chiudeva fra mille rimpianti l'era più bella della storia romanista, quella del Presidente Dino Viola e della sua irripetibile pattuglia di fuoriclasse. A far suonare la tromba dell'ultima carica ci pensò però Fabrizio Grassetti, attuale Presidente dell'Unione Tifosi Romanisti, che con precisione tutta forense sussurrò all'orecchio di Flora Viola: «Però che peccato signora!». Allo sguardo incuriosito del Presidente in carica della Roma, Grassetti aggiunse: «Stavo pensando che durante tutta la presidenza di suo marito la Lazio è sempre stata alle nostre spalle, invece oggi siamo a pari punti e con lo scoramento che si percepisce invece servirebbe uno scatto d'orgoglio, soprattutto per onorare il presidente».




