"Personalmente, sono favorevole alla tessera del tifoso". Maria Sensi dice sì alla carta che divide i romanisti. I contrari la ritengono una schedatura e unulteriore limitazione per chi è sotto Daspo (che proibisce laccesso alle manifestazioni sportive e preclude la possibilità di avere la tessera). I favorevoli pensano che sia invece un modo per dribblare i divieti del Viminale e tornare a riempire gli stadi. La famiglia Sensi non aveva mai assunto una posizione ufficiale. Almeno, era così fino a sabato scorso.
Il convegno organizzato a Montesilvano, in Abruzzo, dai vertici della Federazione italiana sostenitori squadre di calcio (la Fissc) con la Federcalcio non è servito solo ad illustrare pregi e difetti di una carta discussa. È stata anche loccasione per registrare la posizione del club. La signora Maria, mamma di Rosella Sensi e consigliere di amministrazione della Roma, ha spiegato perché "è favorevole alla tessera del tifoso". "Può essere utile per i tifosi in trasferta. E può consentire di evitare che si ripeta un altro Roma-Napoli, con lo stadio semivuoto e un danno in termini di incasso".
Rapido rewind. I romanisti che non avevano amici abbonati e non risiedevano in provincia (condizioni poste dal Viminale per lacquisto dei biglietti) si erano dovuti rassegnare. Niente Napoli. Dice la Sensi: "Si deve necessariamente trovare una soluzione per chi non abita a Roma e che è discriminato, trovandosi impossibilitato ad assistere ad una partita quando vengono imposte queste limitazioni". Una soluzione che, per la signora Maria, può essere proprio la tessera del tifoso. E la presunta schedatura? Per la Sensi, "esiste già da anni con il biglietto nominativo".
Cè pure chi, come il presidente della Fissc Francesco Lotito, pensa che sia stata sbagliata la campagna di comunicazione fatta attorno alla carta. "Errori commessi sin dalla presentazione - dice Lotito - avvenuta allinterno di una scuola di polizia. Questo può aver dato limpressione di uno strumento volto più a schedare i tifosi che a favorirli con servizi migliori". Durante il convegno è stato anche ribadito che il Daspo non avrà effetto retroattivo. Una volta scontato (per modo di dire: non è una condanna, anche se le assomiglia parecchio), chiunque potrà chiedere la tessera del tifoso.