L'ennesima testimonianza del suo essere campione. Edin Dzeko non smentisce il suo gran cuore: il capitano della Roma ha pubblicato su Facebook una lettera di un suo giovane fan. Tarik Medic, 14enne bosniaco, ha scritto al capitano della Roma, riempiendolo di elogi: “Ho cominciato a giocare a calcio perché volevo diventare Edin. Nè meno, né più. Solo lui. Non Ronaldo, Messi o Pjanic, ma solo Edin. Edin Dzeko, il ‘Diamante’. Edin era un ragazzo normale, come me. Il viaggio fino al titolo di capocannoniere della nazionale bosniaca non è stato facile. Nonostante i milioni di euro che ha sul conto e ha guadagnato giocando a calcio, è rimasto modesto e semplice. Il ragazzo che ha cominciato in tuta a correre dietro ad un pallone, sognando che un giorno sarebbe diventato un esempio per qualcuno. Come lo è per me"
"Nessuno avrebbe potuto sognare a quel tempo che quell’atleta carino e sorridente, sopravvissuto all’inferno della guerra a Sarajevo, stesse nascondendo una magia che nessun altro nel mondo ha e che ora riesce a apprezzare tutto quello che ha oggi - prosegue - . E quel ragazzo è diventato un diamante. Si è guadagnato questo soprannome durante una partita tra la Bosnia e il Belgio nel 2009, quando il commentatore lo ha chiamato ‘Il Diamante Bosniaco’. Non scriverò dei suoi gol, tutti i traguardi raggiunti per cui ha reso fiera la nazionale, non scriverò delle migliaia di vite che ha salvato, o di quelle che probabilmente continua a salvare. Probabilmente non diventerò mai come Edin Dzeko, ma gli sarò sempre grato per tutto quello che ho imparato guardandolo. Ha creduto in se stesso quando nessun altro lo faceva. Era ed è rimasto un ragazzo scherzoso con un sorriso enorme e un cuore grande come una montagna. Un giorno anche io sarò il diamante di qualcuno, ne sono abbastanza sicuro”. Poche parole ma significative nella risposta del numero 9 giallorosso: "Grazie, sei già un diamante".