L'As Roma ha lanciato la campagna "Draw my logo" a poco meno di un mese dall'inizio del primo torneo in memoria di Agostino di Bartolomei. L'iniziativa, lanciata sui social giallorossi come Youtube, vuole far disegnare ai tifosi giallorossi il logo della manifestazione. Questo il comunicato che accompagna il video:
"Agostino Di Bartolomei continua a vivere nel cuore della Roma e dei suoi tifosi. Conservare intatti i valori legati al Capitano degli Anni Ottanta: con questo scopo il Club a partire da quest’anno ospiterà a Trigoria un torneo per dar vita a un momento di calcio giovanile come Agostino credeva andasse vissuto: con gioia, impegno e rispetto per l’avversario.
La classe 2002 della AS Roma si confronterà con le classi 2001 di Lodigiani (AS Roma Academy), Bettini (AS Roma Academy) e Rieti (ASR affiliated). Il torneo si svolgerà annualmente intorno al 30 maggio sul campo dedicato ad “Ago”, lì dove ogni domenica scende in campo la Primavera, con cui Di Bartolomei vinse due Coppe Italia e due scudetti.
Membro della Hall of Fame dal 2012, 310 partite con la maglia della Roma, 69 goal,3 Coppe Italia e la fascia di capitano nell’indimenticabile e vittoriosa corsa allo scudetto del 1983. I numeri non possono però descriverne il legame profondo con sua la città, la sua squadra, i suoi colori. Agostino Di Bartolomei non è solo un capitano, ma un’icona: la proiezione degli stati d’animo, in campo e fuori, del tifo romanista.
È in virtù di questo filo indissolubile tra Ago e i colori giallorossi che il Club, prima del calcio d’inizio, vuole invitare i suoi tifosi a realizzare il logo del torneo. Dovrà ispirarsi a questa foto, l’abbraccio di Agostino con Ancelotti in Roma-Avellino. I fan potranno partecipare inviando una o più proposte, formato jpeg e vettoriale, all’indirizzo drawmylogo@asroma.it. I disegni migliori, tra quelli pervenuti entro il 21 aprile, verranno inseriti in una shortlist che sarà diffusa attraverso i canali ufficiali del Club. La scelta finale verrà presa dalla famiglia Di Bartolomei. Ora sta a voi, perché nessuno può raccontare Ago meglio di chi lo ha amato profondamente".