Primavera, Cangiano: "Nessuna squadra è più forte di noi e possiamo vincere lo scudetto"

05/06/2019 alle 22:07.
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ROMA TV - Nel corso dell’ultima puntata Roma Next Generation, rubrica settimanale curata dall'emittente giallorossa dedicata alle squadre giovanili della Roma, è intervenuto l’attaccante della Primavera di Alberto Gianmarco Cangiano che oggi, insieme agli altri compagni di squadra, sono partiti alla volta di Reggio Emilia per la gara di playoff di venerdì contro il Chievo, alle 18.30. Queste le parole del vice-capocannoniere giallorosso (con 14 gol) andate in onda ieri sulla tv ufficiale del club: «Sto studiando, in questo periodo. Appena finiti gli allenamenti, dopo un breve riposo, mi metto sui libri: ho gli esami per superare il quarto anno, a scuola. Queste finali le possiamo vincere: non vedo nessuna squadra più forte di noi, e siamo molto determinati. Sarebbe una gioia veramente grande, ci sono passato la scorsa stagione, con l'Under 17: vincere lo scudetto è una bellissima esperienza. E sarei contento di farlo con questa squadra, ci vogliamo bene veramente tutti. Avevo 9 anni: l'osservatore della Roma mi aveva visto giocare e mi chiamò per fare un allenamento, anche se la stagione era già iniziata, e gli altri era già un po' che lavoravano insieme. L'allenamento andò bene, e mi dissero di venire anche le prossime volte. E a un certo punto sono venuto a vivere nel convitto: mi hanno accolto benissimo, è il posto ideale per far crescere un giovane calciatore. E i grandi, i vari , Bordin, Crisanto, D'Alena, ci hanno insegnato cosa vuol dire essere qui dentro. Giocare alla Roma è una cosa stupenda: il settore giovanile è uno dei più importanti d'Italia, e sono contentissimo di averne fatto parte. Spero di continuare con la Roma, per me vuol dire tanto. Ho fatto due convocazioni con la prima squadra, ma sentivo che non sarei entrato. Ma sarei onorato e felicissimo se dovesse capitare». Poi il calciatore napoletano ha proseguito a raccontare: «È stato proprio mio padre a farmi giocare, quando ero piccolissimo: a 4-5 anni stavo già col pallone tra i piedi, è una passione sua che mi ha trasmesso lui. Giocava esterno alto, come faccio io, l'ho sempre ammirato tantissimo, cercavo di imitarlo. Lui è più forte di me, anche se lui dice il contrario. Ho sempre giocato esterno alto, accentrarmi e calciare per me è una cosa spontanea. Di idoli ne ho tanti, Insigne è uno di questi, e provo a seguirlo. Sinceramente non mi aspettavo di essere subito protagonista in Primavera, ma da quando sono entrato in questa squadra dopo un po' di tempo mi sono ambientato».