Riccardo Marchizza,uno dei punti fermi della Primavera di Alberto De Rossi, ha concesso un'intervista al sito ufficiale della Roma parlando della vittoria contro di ieri sulla Virtus Entella che ha concesso alla sua squadra di arrivare alle semifinali delle Final Eight in cui affronteranno l'Inter.
“Stiamo affrontando queste fasi finali serenamente”, ha dichiarato il centrale giallorosso. “Sono sfide da dentro o fuori ma sono sempre partite di calcio. Noi ci siamo arrivati preparati, non abbiamo paura e siamo sereni”.
“Roma-Inter per me è sempre stata una delle partite più belle da giocare, quando ero più piccolo era la squadra da battere. E secondo me siamo più forti noi, abbiamo una marcia in più: siamo più squadra e abbiamo più fame di loro. Non sono da sottovalutare, però, hanno dei giocatori molto forti soprattutto in attacco ma è un gruppo da prendere con le molle”.
Quanto conta l'esperienza in partite come queste?
“L’anno scorso ci siamo arrivati avendo fatto solo un anno in Youth League che considero un’esperienza fondamentale, che ti fornisce un bagaglio tecnico e tattico molto ampio. Quest’anno siamo ancora più preparati, perché abbiamo fatto un altro percorso fantastico in Europa, ci siamo tolti tante soddisfazioni e abbiamo acquisito ancora più esperienza”.
Pensando alle altre fasi finali che hai giocato nelle diverse categorie ci sono cose che non rifaresti?
“Rifarei tutto. Sia quella fatta con i Giovanissimi, sia quella dell’anno scorso contro la Lazio con la Primavera non sono andate benissimo, ma sono state bellissime esperienze. Soprattutto quella con i Giovanissimi che ci ha legato molto a noi 98, ci ha dato la voglia e la fame per vincere lo Scudetto l’anno scorso con gli Allievi. Si è formato un gruppo di amici e di ragazzi che si è tolto molte soddisfazioni nel corso degli anni, quando nessuno se lo aspettava. Passiamo spesso tempo insieme, sia nel ritiro sia quando siamo liberi: questo fa gruppo e ce lo ritroviamo anche in campo”.
Hai vinto uno Scudetto con gli Allievi: cosa serve per conquistare un titolo a questi livelli?
“Lo Scudetto non lo vince la squadra più forte tecnicamente, ma quella che rimane più unita. In una partita secca non è detto che vinca il più forte”.
Nella stagione appena passata ce n’è una che rigiocheresti?
“Quella con l’Inter in coppa Italia, perché non eravamo al completo e nonostante quello non meritavamo di perdere. E poi anche quella in Youth League contro il PSG, anche per quella ho un po’ di amaro in bocca. Abbiamo regalato il primo tempo e se avessimo giocato come nella ripresa non sarebbe andata a finire in quel modo”.
Qual è stato il momento migliore di questa stagione?
“Siamo stati molto continui durante il corso dell’anno, c’è stato solo un periodo in cui abbiamo perso per le troppe partite ravvicinate, contro Pescara e Crotone in occasione delle quali abbiamo perso soprattutto energie mentali. Siamo però riusciti a essere continui per tutto l’anno, portando anche a casa partite in cui mancava un po’ di lucidità”.
Come si gestiscono le tante partite in settimana che ormai si fanno anche in Primavera?
“Ormai anche noi, con competizioni come la Youth League, giochiamo ogni tre giorni: la Primavera ormai è lo sbocco per andare a giocare nel calcio professionistico. Si gestisce in modo difficile inizialmente, perché non sei abituato a certi ritmi. In Europa ci sono squadre che hanno fatto partite più importanti, anche nelle varie Serie B dei loro campionati. Ma noi quest’anno siamo riusciti a tirare fuori le nostre caratteristiche e le nostre doti. Ora non dobbiamo far altro che conquistare questo Scudetto. Sono fiducioso: lo leggo negli occhi dei miei compagni che forse questo è il momento giusto. Poi c’è il campo, però: dobbiamo sempre dimostrarlo lì”.
(asroma.com)