Domani alle ore 21 andrà in scena Roma-Ajax, partita valida per la seconda giornata della fase a gironi della Women's Champions League. Le giallorosse hanno ottenuto un pareggio all'esordio contro il Bayern Monaco, mentre le olandesi si sono imposte per 2-0 contro il PSG e si trovano al primo posto del Gruppo C. Alla vigilia della super sfida contro l'Ajax, Alessandro Spugna e Camelia Ceasar sono intervenute in conferenza stampa per rispondere alle domande dei cronisti.
L'intervento di Spugna
Qual è il punto di forza dell’Ajax e come pensa di contrastarlo?
“L’Ajax è un’ottima squadra, lo ha dimostrato nella prima partita del girone: ha fatto un risultato importante contro una squadra forte come il PSG. È una squadra molto giovane, rispecchia la tradizione del club, perché ha sempre puntato sui giovani calciatori e sulle giovani calciatrici. Credo sia un club e una squadra da prendere a esempio. La partita di mercoledì scorso lo ha dimostrato, perché hanno grande voglia di fare, sono determinate, corrono tanto, sono tecniche. Sarà sicuramente una partita molto difficile”.
Cosa ha capito dopo la partita in Germania, la Roma è a un livello sufficiente per qualificarsi? E l’Ajax è un livello superiore rispetto a quanto ci si aspettava?
“La partita di Monaco ci ha detto diverse cose. La prima è che abbiamo fatto una partita importante contro una squadra forte, forse la più forte del girone. La cosa bella è stata soprattutto avere recuperato un risultato che nella maggior parte dei casi è veramente difficile da riprendere, perché quando sei sotto di due gol contro una squadra come il Bayern Monaco, non è semplice. Invece noi, forse nel momento più difficile, abbiamo alzato i ritmi e questo ci ha permesso di recuperare il risultato. Questo vuol dire che forse siamo sulla strada giusta per arrivare a questo livello. Noi non abbiamo mai pensato che l’Ajax potesse essere la Cenerentola del girone, perché dopo il sorteggio siamo andati a vedere la loro classifica e in campionato stanno facendo cose importanti, con giovani molto forti, interessanti. Non pensiamo quindi che sia la Cenerentola del girone. Anzi, è la squadra che sta davanti: ha 3 punti. Sarà una partita difficile, e sarà una partita importante, perché dall’altra parte ci sarà Bayern-PSG e, in caso di vittoria, possiamo sfruttare questa situazione. Però, il girone è ancora lunghissimo. Dobbiamo pensare intanto a questa partita, che nasconde delle insidie incredibili, perché per mentalità l’Ajax verrà a giocarsela tranquillamente. Ha una mentalità incredibile: non è una squadra che specula. È una partita da tripla, ma che vogliamo giocarci alla grande. Spero che la partita di Monaco ci abbia dato quella consapevolezza in più”.
Firmerebbe per un pari?
“Per un pari non firmo mai. Quindi, no. Ma è una partita da tripla, perché l’Ajax non verrà qui per fare un pareggino o per difendersi. È una squadra votata all’attacco: attacca con tante giocatrici. Ma noi dobbiamo provare con tutte le nostre forze a prendere i tre punti, perché possono metterci in una condizione molto favorevole per il proseguo della stagione”.
Ha in mente di fare qualche cambio in mezzo al campo? Si potrebbe rivedere Greggi dal primo minuto? E Bartoli come sta? E poi una domanda su Camelia: l’altra volta c’era Feiersinger in conferenza e ha giocato dal primo minuto. Questo può essere l’indizio che giochi Ceasar domani?
“Intanto, Camelia è stata brava a parlare del dualismo. Per me non c’è un dualismo, come non ci sono ruoli. Loro devono avere la consapevolezza che c’è fiducia, e non è una partita in più o una in meno che te la toglie. Camelia ha detto bene, ci sono tante competizioni, ci sono tante giocatrici forti. Devono stare tutte serene e tranquille. E quando vengono chiamate in causa, devono rispondere bene, come stanno facendo in questo momento. Rispetto a domani, dovremo fare la nostra partita. Probabilmente, sarà differente da quella di Monaco: il Bayern è la squadra nettamente più fisica del girone. Ma ripeto, in Champions tu programmi e pensi certe cose e poi l’andamento della gara te ne dice altre, perché non sai mai cosa salta fuori. Loro sono una squadra veloce, imprevedibile. Hanno giocatrici capaci di cambiare molte volte ruolo o posizione, perché ci sono calciatrici come Noordam che trovi a fare il basso di destra, poi l’interno di sinistra, e poi l’attaccante da un’altra parte. Quindi, diventa anche molto complicato anche pensare a quale squadra scenderà in campo. Ma secondo me, come princìpi, l’Ajax cercherà di attaccare sempre, perché davanti ha delle giocatrici forti. Però, noi dovremo cercare di imporre il nostro gioco, siamo una squadra che, se riesce a comandare la partita, anche in campo internazionale possiamo fare bene, possiamo dire la nostra. Cercheremo di fare questo”.
La sfida con il Bayern ha lasciato maggiore consapevolezza nelle ragazze?
“Mi auguro di sì. Queste partite sono importanti, perché dobbiamo crescere continuamente. Queste gare ci danno la possibilità di misurarci con delle giocatrici fortissime. Quando esci da una partita come quella di Monaco con una buona gara fatta, e soprattutto con un risultato positivo, questo ti deve dare una consapevolezza in più. E te la devi portare dietro durante la settimana, quando ti alleni, e in campionato, e ovviamente in Champions. E domani è un’occasione importante per poterlo dimostrare”.
Dov’è, se c’è, il limite di questa squadra? E le volevo chiedere se vi rendete conto che ogni volta fate un passettino in più.
“Mi auguro di farlo sempre questo passettino in più. Noi vogliamo farlo. Ma ripeto sempre che la Champions è una competizione veramente difficile. Ogni anno si presentano squadre veramente forti. Ma noi vogliamo farci trovare pronte. Quindi, domani ce la giocheremo, cercando di fare i tre punti. Se ci riusciremo, ci metteremo in una condizione di classifica veramente favorevole. E dopo, forse potremo cominciare a tirare qualche somma e a capire a che punto possiamo essere dentro questo girone, che reputo il più difficile dei quattro. Se dovessimo essere protagoniste fino alla fine per il passaggio del turno, potremo iniziare a pensare che qualche grande passo in più lo avremo fatto”.
L'intervento di Ceasar
La vostra opinione sull’Ajax è cambiata dopo la partita con il PSG?
“La scorsa gara è stata significativa, in quanto l’Ajax ha dimostrato di avere un atteggiamento e una grinta notevoli. Soprattutto, è riuscita a mettere in difficoltà una squadra come il PSG. Quindi, questo è un aspetto da prendere in considerazione. La loro grinta, la loro dinamicità, il loro carattere, si sono visti anche in campionato. Sicuramente, ci sono tantissime giocatrici giovani e il reparto offensivo è molto pericoloso. Però, noi prepareremo al meglio la partita”.
Da giocatrice, che emozioni ti suscita giocare questa Champions in casa vostra? La passione della gente può essere il dodicesimo in campo?
“La scorsa stagione abbiamo sperato tanto di poter giocare questa edizione di Champions in casa nostra, perché andare a Latina per i nostri tifosi era un impegno. Il traffico di Roma è noto… Era tanta strada, e nonostante ciò i nostri tifosi non sono mai mancati. A oggi giocare qui, in casa nostra, dove è nato il nostro cammino, è molto importante. È molto importante giocare a Roma, è molto importante dare la possibilità a tutti i romani di sostenerci. E chiediamo a tutti di venire a sostenerci, perché abbiamo bisogno di loro, abbiamo sempre avuto bisogno di loro. E sì, sono il dodicesimo uomo in campo. Ma al di là di quello, è un orgoglio vedere sempre questi colori sbandierati continuamente, con tutti i cori, qui, in casa nostra, e anche all’estero”.
Come stai vivendo questo dualismo con Korpela?
“Dobbiamo entrare nell’ottica che oggi soprattutto la Roma gioca tantissime partite, partecipa a tante competizioni. Quindi, è molto importante per lo staff e per noi avere tante compagne al 100%. La stagione è lunga, quindi è importante dimostrare di essere tutte importanti: nessuna lo è di più, nessuna lo è di meno. Non ci sono dualismi, ci sono solo gestioni fatte per il bene della squadra, nel breve e nel lungo termine. Perché l’obiettivo è fare bene e andare il più avanti possibile in tutte le competizioni”.
Questa squadra può ancora crescere? E se sì, dove?
“Sono stati fatti dei progressi importanti, e dire ‘ci fermiamo qui’ sarebbe poco stimolante e poco produttivo. La crescita deve essere l’ambizione primaria in ogni allenamento, in ogni partita. Senza fare calcoli, senza fasciarci la testa per dire che per forza dobbiamo arrivare lì, con serenità e con la consapevolezza nei nostri mezzi, pensando allenamento dopo allenamento e partita dopo partita, giocando con determinazione. Il percorso in Champions ci sta facendo crescere tanto, a livello di mentalità, di maturità e di consapevolezza. E questo ce lo porteremo dietro anche in campionato. E poi si vedrà. Ma la crescita deve essere l’ambizione primaria”.
Qual è la vostra arma in più in questa stagione?
“Secondo me, è importante che ognuna di noi avverta la fiducia e senta di essere importante, sia che scenda in campo dal primo minuto, sia che subentri. Perché durante una partita le sostituzioni possono cambiare il ritmo. Dobbiamo entrare in questa ottica, dove tutte siamo importanti: ognuna di noi, anche se gioca cinque minuti, può risolvere una partita. Dobbiamo essere consapevoli che siamo tutte importanti e che ognuna di noi può risolvere le partite, in qualsiasi momento, in Champions League e in campionato. Perché poi il percorso è lungo e c’è bisogno di tutte”.
Con il Bayern, grande prestazione. Ti sei fatta trovare pronta, come Korpela. Ma c’è stato un salvataggio di Minami sulla linea, senza il quale sarebbe stato gol. Qual è l’aspetto, difensivamente parlando, dove la Roma può migliorare?
“Chiaramente, durante queste partite di Champions League dove l’intensità è molto alta, possono esserci dei momenti nei quali viene a mancare un po’ di lucidità, perché sono partite veramente dispendiose, dove cerchi di spingere. In quel momento, a Monaco, stavamo cercando di recuperare il risultato, e ci eravamo riuscite. Quindi avevamo veramente speso tantissimo per andare in avanti, ed è normale che quando questo accade, qualcosa lasci dietro. È difficile in partite così essere al 100% perfette in fase offensiva e difensiva. Non penso che dipenda da qualche fattore in particolare, ma che rientri in una normale gestione della partita, quando provi a portare a casa il risultato”.