La Roma Femminile è già al lavoro per preparare la prossima stagione, ma Betty Bavagnoli non può ancora contare sulla presenza di Andressa Alves, bloccata in Brasile dall'emergenza Coronavirus. La calciatrice ha commentato la questione in un'intervista concessa al quotidiano carioca. Questo le sue dichiarazioni:
"Sarei dovuta tornare sabato, ma venerdì la Roma ha chiamato il mio agente per informarlo di un decreto che impediva l'ingresso di cittadini dall'estero, soprattutto quelli che vengono dal Brasile. Sto aspettando che questa situazione si risolva. Ci sarà un'altra riunione con il mio agente per vedere cosa succederà. Bisogna vedere se dovrò andare in un altro paese europeo e trascorrere un periodo di quarantena lì prima di rientrare in Italia o se posso entrare direttamente. Le mie compagne sono tornate ad allenarsi già da una settimana. Il club voleva che tornassi anche io quanto prima per mettermi in quarantena e poi iniziare ad allenarmi. Però questo fatto di non poter entrare in Italia sta ritardando un po' tutto. Il campionato inizia il 22 agosto, perciò prima riesco a tornare, meglio è. Ma stanno tentando di risolvere questa situazione burocratica del Governo".
Sugli stipendi:
"Per tutto il periodo in cui sono rimasta in Brasile, ho sempre ricevuto lo stipendio, nel giorno stabilito e corretto, integrale, senza alcun taglio. C'è una differenza strutturale tra il Brasile e l'Europa. Ho visto stipendi di alcune ragazze tagliati del 30% o 40%. Stipendi già non altissimi sono stati tagliati. Ci sono ragazze che non hanno riceuvto nemmeno i sussidi stanziati dalla CBF. Qui in Brasile non c'è ancora il professionismo che si vive in Europa. Nonostante non ci allenassimo, il club ha mantenuto le promesse per tutto l'anno. Ha mantenuto la parola data. È risaputo che anche a livello maschile, la situazione europea è migliore rispetto a quella brasiliana, ma anche in Brasile ci sono condizioni buone".
Sul ritorno in campo dopo l'emergenza:
"Non ho nessuna paura. Dalle informazioni che mi arrivano da Roma, so che stanno prendendo tutte le misure necessarie. Questa settimana ci sono i test, ci sono protocolli precisi per l'allenamento, per non creare assembramenti. Ci sono misure igieniche prese con grande cura. Credo che siano preparati a questo ritorno in campo. Sarà strano tornare a giocare. Credo siano passati già più di tre mesi da quando abbiamo giocato l'ultima partita. Sarà difficile riprendere nuovamente il ritmo e questo vale per tutti, anche per gli altri club. All'inizio ci sarà bisogno di adattarsi nuovamente alla routine dei viaggi e delle partite. Ma è una cosa che manca a tutti e non vediamo l'ora di tornare".
Sulla situazione del calcio femminile in Italia
"Quando sono arrivata al Barcellona, ho iniziato bene. Non c'era ancora il professionismo che c'è ora. Negli ultimi anni è migliorato molto e lo stesso sta succedendo in Italia. Sono arrivata l'anno scorso e me ne sono accorta subito. Cominciano a valorizzare e a investire e a partire dal prossimo anno entreranno nel professionismo. Lo deciderà il Governo e ci sarà un cambiamento radicale. Abbiamo già visto l'investimento fatto lo scorso anno, con le partite trasmesse in TV. È un investimento grande che ti fa capire quanto il Paese voglia investire nel calcio femminile".
Sul matrimonio durante la pandemia con la ex giocatrice Franzinha.
"Era previsto che ci sposassimo ora a luglio, durante le mie vacanze. Avrei avuto un po' di tempo. Poi è scoppiata la pandemia, non siamo riusciti a stabilire una data perché in Italia non si sapeva se il campionato sarebbe tornato o annullato. Quando ho saputo con certezza della fine del campionato, abbiamo fissato la data".
(globoesporte.globo.com)