GASPORT - Un bilancio positivo della prima stagione nella massima serie, passando per la programmazione della prossima stagione e il Mondiale in Francia che ha preso il via e che da oggi vedrà impiegate anche tre giocatrici giallorosse. Elisabetta Bavagnoli, allenatore della Roma Femminile, ne ha parlato in un'intervista al quotidiano sportivo:
Le basta quello che ha fatto con la Roma al primo anno?
«Per ora sì, ma l’obiettivo è alzare l’asticella. Ripensando alla stagione che abbiamo vissuto, da una parte c’è l’orgoglio per aver creato una squadra in così poco tempo, dall’altra il rammarico perché senza quell’avvio complicato chissà cosa sarebbe potuto accadere».
Si parla, infatti, di nomi importanti come Giugliano e Giacinti, ora in Nazionale.
«Di mercato ne parlo con la società, stiamo lavorando tanto e abbiamo l’ambizione di arrivare più in alto».
Risposta tipica da allenatore, maschile o femminile fa poca differenza.
«Appunto. Possibile che si debba ancora parlarne? Magari fa bene farlo, penso anche ai genitori che hanno dei dubbi quando le figlie vogliono giocare a calcio. Ma non va fatta distinzione. È sport. Punto. Continuiamo a lottare contro i pregiudizi».
Tre romaniste con l’Italia al Mondiale: Pipitone, Bartoli e Serturini, che si è guadagnata grazie a voi la convocazione.
«No, l’ha guadagnata grazie a se stessa. È giovane, ma ha la testa giusta, pensa da professionista».
Perché si fa chiamare coach?
«Finalmente qualcuno che mi fa questa domanda... Solo in Italia si usa il termine mister, al maschile. In tutto il mondo allenatori e allenatrici sono coach o trainer, quindi adeguiamoci».