La tensione è palpabile, la Roma è nell’occhio del ciclone dopo un avvio di stagione da dimenticare e gli echi della sconfitta di Bologna hanno attirato l’attenzione degli esperti bookmaker d’oltremanica (in particolare quelli di scommesse calcio), che vedono in bilico la posizione di Di Francesco. Per Stanleybet.it la prima alternativa è Vincenzo Montella: l’arrivo entro Natale dell’ex attaccante si gioca a 3,00, davanti a un’altra vecchia conoscenza, Claudio Ranieri, dato a 5 volte la posta. I traders snobbano invece Paulo Sousa, al momento ancora vincolato al Tianjin e dato 15,00, alla pari con Antonio Conte (che pure è ancora sotto contratto con il Chelsea) e la sorpresa Francesco Totti. Più fattibile, secondo i bookie, la candidatura di Roberto Donadoni, altro nome a sorpresa a 8,00, mentre per Laurent Blanc si torna in alto, a 25,00.
Sicuramente dopo i tre punti ottenuti in casa contro il Frosinone per 4-0 il tecnico giallorosso Di Francesco si sente meno sulla graticola. In una gara mai in discussione, grazie al gol a freddo di Cengiz Under e alla pochezza della compagine ciociara, la Roma è riuscita finalmente a far sua l'intera posta con una 'piccola' dopo i passi fassi con Chievo e Bologna. Il malato si sta riprendendo, ma è ancora è in fase di convalescenza. Ora il test più arduo non solo per motivi tecnici ma anche (e soprattutto) ambientali e psicologici: il Derby. La squadra di Inzaghi viene da un filotto di 3 partite vinte che hanno ammortizzato la falsa partenza con zero punti dopo due match (seppur con le corazzate Juventus e Napoli). Di certo un nuovo risultato negativo, farebbe ripiombare il mister romanista in bilico come mai. E a tutti i nomi precedentemente inseriti in quota, si potrebbe aggiungere anche quello a sorpresa di Zinedine Zidane.
Veramente strana la parabola della Roma di Di Francesco. Dopo aver carburato ad inizio della scorsa stagione, il suo credo sembrava aver trovato terreno fertile a Trigoria, ma a dicembre il tracollo con la sconfitta casalinga con l'Atalanta, l'ennesimo zero nella casella dei punti allo Juventus Stadium e l'ingiustificata estromissione al primo turno di Coppa Italia contro il Torino. A gennaio le cose non migliorano. Forse, se possibile, peggiorano non fosse altro per la contemporanea finestra di mercato aperta che vede prima Nainggolan(destinazione Cina) e poi Dzeko (ad un passo dal Chelsea) prossimi a svuotare gli armadietti del Fulvio Bernardini. Paradossale la trasferta di Genova, quando l'allenatore schiera il bomber bosniaco pur sapendo che da lì a poche ore sarebbe partito per la perfida Albione. Risistemato l'assetto e ritrovata la quadra, la squadra è protagonista di un buon cammino in campionato che la porta nel finale a raggiungere, seppur agli ultimi istanti, il terzo posto e un fiabesco percorso in Champions League, nel quale compie l'Impresa contro il Barcellona. Già agli ottavi di finale era riuscita ad eliminare il temibile Shakhtar Donetsk, ma ai quarti, dopo un discutibile e immeritato 4-1 al Camp Nou, i ragazzi di Di Francesco mettono in campo la gara perfetta: annichiliscono il blaugrana con un 3-0 impensabile. In semifinale con l'odiatissimo Liverpool è determinante la gara di andata dove la Roma per una mezzora abbondante balbetta paurosamente e si gioca la qualificazione (a causa anche di un fuorigioco netto di Salah su uno dei cinque gol dei Reds). 5-2 e gara in un Olimpico stragremito tutta in salita: finisce 4-2 ma anche qui, le recriminazioni per un 'mani' in area inglese non sanzionato, lasciano l'amaro in bocca. Rimane il risultato clamoroso a queste latitudini: solo in una occasione la Roma aveva fatto meglio in Europa, andando in finale sempre contro il Liverpool nel 1984.
(agipronews)