Dopo la 29esima giornata di campionato, al via la sosta per gli impegni delle Nazionali. Nel giorno del raduno Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa in vista della tournée dell'Italia negli Stati Uniti. "Pellegrini è uno di quelli che abbiamo atteso tantissimo - le parole del ct azzurro sul capitano giallorosso -. Non l’ho mai avuto a disposizione. È di alto livello, è un calciatore forte che sa fare più cose, anche metri in quantità durante la partita. Non so che cosa verrà fuori da qui a giugno, ma ci contiamo. Ha avuto dei problemi, li ha sistemati e si trova a suo agio per la qualità che vuole De Rossi".
"Cristante aveva bisogno di fare delle cure intense alla schiena, lo aspetta da tanto. E non vogliamo distruggere i calciatori ai club, ma vogliamo collaborare con loro. Altrimenti sarebbe stato tra i convocati - ha aggiunto parlando anche di Bryan Cristante -. Anche Calafiori sarebbe stato con noi se non fosse con l’U21, ma non andiamo a farci la guerra come club Italia. L’U21 ha due partite di qualificazione, io che faccio? Vado indebolire la squadra con tutti i calciatori che ho a disposizione? Nunziata fa parte del nostro staff, abbiamo possibilità di vederlo e valutarlo, è come se giocasse con noi. Probabilmente lo stesso discorso vale per Fabbian. Si è infortunato Gaetano, probabilmente lo avrei portato per vederlo. Ma ci sono anche Gnonto e Casadei con l’U21".
Spalletti, poi, ha commentato anche il lavoro di Daniele De Rossi alla Roma: "Può migliorare gli italiani? Ma certo. Daniele è stato bravissimo. In alcuni momenti in panchina mi sembra un po’ Carletto Mazzone a vederlo quando esprime questo suo essere un po’ calciatore e questa sapienza nell’essere allenatore. Ha fatto un lavoro eccezionale, non era facile in così poco tempo dare una nuova mentalità, che non era sbagliata e i risultati di prima lo testimoniano. Vedere Paredes che va a fare il centrale basso per costruire, le due punte esterne che a volte sono aperte e altre vengono dentro, gli esterni che vanno avanti e indietro sono cose bellissime per chi ama il calcio e vuole scoprire cose nuove. Voglio molto bene a Daniele. A volte in passato ci siamo sentiti, gli ho augurato sempre il meglio. Mancini gioca dentro, si inserisce, lo vedo a costruire e me lo ritrovo poi in area avversaria. Il fatto che non lo avessi chiamato non è una bocciatura neppure per lui, ma perché so benissimo quello che giocatori come Mancini, Politano ed El Shaarawy per fare altri esempi possono dare".