Luis Enrique: "A Roma esperienza bellissima, anche se per un solo anno. Contro l'Italia partita divertente e intensa"

05/07/2021 alle 12:44.
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SKY SPORT - "Adesso e' sempre piu' difficile, incontreremo un'Italia divertente, che fa un bel calcio e palleggia bene in attacco e un difesa. E' una squadra molto difficile, sara' partita una molto divertente e intensa, con due squadre che fanno gioco". A presentare la semifinale di Euro2020 tra Italia e Spagna e' il ct degli iberici, Luis Enrique, che verso gli azzurri non ha alcun rancore dopo la famosa gomitata rifilatagli da Tassotti ai Mondiali di Usa 1994. "Fa parte della mia storia sportiva - spiega il 51enne ex centrocampista, in passato sulle panchine di Roma e - Ho avuta la fortuna di conoscere Tassotti, una bravissima persona, e non ho alcuna rivincita. Amo l'Italia, mi piace Roma, una città incredibile dove ho vissuto un'esperienza bellissima, seppure per un solo anno. Per me e' un piacere giocare contro l'Italia, lo rifaremo anche a novembre in Nations League".

In attacco Morata trovera' due compagno di squadra nella come Chiellini e Bonucci: "Si conoscono molto meglio di quanto io possa dare suggerimenti, pero' la cosa non mi preoccupa. Mi preoccupa di piu' cercare delle situazioni di gioco per la mia squadra, cercando di controllare l'Italia. Un errore da non fare? L'unico che non faremo - conclude Luis Enrique - e' snaturarci, sono sicuro che la mia squadra giochera' fedelmente al suo stile dal primo all'ultimo minuto".


Nella consueta conferenza stampa della vigilia, Luis Enrique è tornato poi a parlare della sua esperienza in giallorosso :

Una rivincita con l'Italia?
"Sono andato via per una mia decisione, la Roma voleva che rimanessi in società. E' stata una mia decisione, non c'è rivincita. L'Italia è un paese che mi piace tanto, cerco sempre di visitarla: è bello giocare contro l'Italia, ci giocheremo anche a ottobre, in Nations League. Per me è sempre un piacere".

Su
"L'ho sentito due-tre settimane fa al telefono, sarò contento di salutarlo di nuovo".

Sulla sua avventura italiana
"Dieci anni fa eravamo più giovani ma cercavo di fare calcio propositivo allora e ora altrettanto, è la mia identità. Se domani vinciamo sarà una grande cosa per noi ma se dovesse farlo l'Italia, in modo giusto, tiferò per l'Italia in finale".

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