Nazionale, Spinazzola: “Fonseca crea tante aspettative anche dentro lo spogliatoio, stiamo veramente bene con lui e crediamo di far bene”

09/10/2019 alle 20:55.
raduno-della-nazionale-italiana-di-calcio-francesco-acerbi-e-leonardo-spinazzola-in-conferenza-stampa

Leonardo Spinazzola è intervenuto in conferenza stampa dal ritiro di Coverciano a tre giorni dalla sfida dell’Italia contro la Grecia all’Olimpico. Queste le sue parole:

Come sarà giocare all’Olimpico e che tipo di partita sarà?
Giocare all’Olimpico nella nostra casa è sempre bello. Penso che sabato ci sarà una festa perché lo stadio sarà pieno di gente, i romani ci daranno tanto calore come in ogni partita e sarà una bella vetrina e una bella serata.

Che pensate della maglia verde? C’è chi dice che è difficile distinguere il colore
Sì i nostri colori sono azzurri e bianchi ma non è un problema giocare verde, può essere anche rossa. Noi dobbiamo giocare e rappresentare l’Italia, poi i colori sono indifferenti.

La forza della Nazionale è tradizionalmente la difesa. Tu credi che la nostra sia al livello delle più forti?
E’ una nazionale forte, con difensori di primissima fascia che giocano nelle più importanti squadre d’Italia e d’Europa. Non so paragonare il passato con il presente ma penso sia molto forte.

Ora nella gioca Cuadrado terzino. Cosa pensi del fatto che i bianconeri ti abbiano lasciato andare in un momento in cui non erano coperti in quel ruolo?
Penso che fa parte del nostro lavoro. La ha fatto una scelta, io ne ho fatta un’altra e sono andato in un’altra squadra forte. Se sto bene, posso giocare con più continuità e sono felice di dove sono.

Stavo guardando come la tua Roma nelle prime partite ha segnato 14 gol, ora solo 3-4 gol. Al di là degli infortuni come giudichi Fonseca e la sua ideologia, si sta adattando al campionato italiano?
In queste ultime partite abbiamo creato tantissimo e preso poco. Ci sono quelle partite dove fai dieci tiri e un gol soltanto, come me in Europa League (ride). Mancano tanti giocatori offensivi di qualità e con pochi ricambi giocando ogni tre giorni sei stretto.

Cassano ha detto che l’Italia non ha incontrato avversari forti, mentre Ventura ha parlato di girone facile. Mancini ha risposto con ironia. Voi cosa ne pensate?
Il calcio si è evoluto. Anche le più piccole nazioni hanno una buona organizzazione difensiva ormai. Sulla carta siamo più tecnici e forti ma il campo è un’altra cosa. Se non metti umiltà e non corri come il tuo avversario puoi pareggiare o perdere contro tutti.

Cosa significa giocare a Roma?
Rappresentare l’Italia all’Olimpico porta emozioni. Sai già cosa ti può dare quello stadio.

Come mai la Roma è già staccata dalla vetta?
Siamo tutti lì: la ha qualcosa in più, il gruppo è quello. Anche l’
ha cambiato tanto, noi abbiamo cambiato tantissimo, giocatori, mister, modulo, visione del calcio. Mister Fonseca crea tante aspettative anche dentro lo spogliatoio: stiamo veramente bene con lui, crediamo di far bene. Poi le gare hanno episodi e facce, puoi vincere col
all’ultimo o pareggiare col Cagliari quando potevi fare quattro o cinque gol.

Terzino sinistro o destro: per te è la stessa cosa?
L’ho sempre detto: se ho giocato a sinistra tutta la vita, c’è un motivo. Il mio ruolo è lì, poi sono destro e se il mister mi vuole far giocare a destra ci gioco, ma il mio calcio cambia. Non sei abituato a ricoprire quella zona, corpo, coordinazione, cambia tutto: serve pazienza, devi provare e riprovare le giocate per migliorare. Kolarov è fortissimo, lo apprezzo come uomo e come giocatore, ma escludere che possa giocare io lì è eccessivo. Io sono abituato, posso giocare dieci gare a destra ma quando rigioco a sinistra non mi scordo.

Esterno alto ti vedi?
L’ho fatto sei anni fa, mi sento di giocare più basso perché ho molto più campo. Poi siamo professionisti, se il mister mi chiederà di giocare lì non ci saranno problemi. Ho la sfortuna e fortuna di ricoprire più ruoli.

Clicky