Hanno ricevuto una denuncia per invasione di campo i tre tifosi albanesi che ieri sera hanno scavalcato le recinzioni dello stadio Ferraris di Genova, durante l'amichevole Italia-Albania per rendere omaggio ai loro connazionali. I tre albanesi, di Tirana, sono residenti in Italia: due a Lucca (30 e 31 anni) e uno a Piacenza (43). Quest'ultimo era anche "ricercato" dai carabinieri della città emiliana per una denuncia per lesioni che gli è stata notificata nel corso della serata. I tre sono stati anche proposti per il Daspo, il divieto di assistere a manifestazioni sportive in Italia. Prima della partita la Digos di Genova ha sequestrato decine di magliette nazionalistiche albanesi vietate (le stesse della bandiera issata sul drone che ha portato agli scontri dello scorso 14 ottobre nel corso della partita di Belgrado con la Serbia) e altro materiale da stadio non autorizzato. Secondo i dati diffusi dalla Questura ieri sera allo stadio c'erano 19 mila sostenitori albanesi (solo un migliaio arrivati da Tirana) e solo 5 mila italiani (di cui 2 mila bambini). Problemi nella notte ci sono stati nell'area di servizio del Turchino dove alcuni bus di tifosi albanesi hanno fatto razzia all'autogrill rubando generi alimentari e bevande. Sui furti indaga la polizia stradale.
(ansa)
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Dopo i fatti avvenuti presso lo stadio di S.Siro, a Milano, nella serata del 16 novembre 2014, in occasione dell'incontro di calcio Italia-Croazia, il Questore di Milano ha emesso provvedimenti di interdizione alle manifestazioni sportive, il cosiddetto 'Daspò - per 3 anni - a tutti i 16 tifosi croati arrestati. "Il provvedimento - precisa una nota della Questura - vieta di accedere a tutti gli impianti sportivi del territorio nazionale e degli altri Stati membri dell'UE ove si disputeranno manifestazioni calcistiche".
(ansa)