'Le critiche ci stanno, ma abbiamo tanti di quei segni sul corpo che non possiamo lasciarci travolgere''. Gianluigi Buffon, da capitano azzurro e veterano di cinque Mondiali, scuote gli azzurri da ieri sera per scacciare i fantasmi di un replay di Sudafrica 2010. Il discorso piu' diretto pero' questa volta e' di Cesare Prandelli. Il ct 'minaccia' rivoluzioni e avverte tutti, da Balotelli in giu': contro l'Uruguay gioca solo chi ci crede davvero, chi dimostra di avere le motivazioni adatte a una sfida da dentro o fuori come quella di martedi' prossimo. ''Nessuna paura, ma ora azzeriamo tutto: voglio ciascuno di voi motivato al cento per cento, convinto di potercela fare e di dare fino all'ultima goccia di energia: per la prossima partita, tutto torna in discussione. Scegliero' la squadra in base ai test fisici, ma anche alle motivazioni'': parola piu' parola meno, questo il messaggio riservato ai 23 giocatori in queste ore in cui Prandelli prova ad estraniarsi dalle critiche e si rimbocca le maniche.
In sintesi, i due concetti erano balenati nell'immediato dopo partita: non mi sento tradito, aveva detto il ct, ma non mi e' piaciuto che dal 51' non abbiamo tirato piu' e abbiamo smesso di crederci. L'obiettivo ora e' recuperare energie. In attesa dei test fisici, Prandelli ha gia' raggiunto una certezza: l'Italia e' stanca, molto piu' di quello che dicono i dati in suo possesso. Ed e' possibile che pesi l'aspetto motivazionale. Al termine di Italia-Costarica, il 'conflitto' interno e' esploso: Thiago Motta e Marchisio a dire che il caldo aveva condizionato la squadra, Prandelli e il medico a frenare. In realta', all'interno del ritiro, il ct ammette che le condizioni climatiche sono pesanti: ma non vuole dare alcun tipo di alibi ai giocatori. Da Insigne, Cerci e Cassano si aspettava molto di piu' in termini di qualita', da Balotelli probabilmente in termine di 'disciplina'.
Se si aggiunge l'infortunio di De Rossi, che taglia fuori un giocatore chiave del nuovo modulo almeno per la prossima gara con l'Uruguay, la rivoluzione diventa quasi obbligatoria. Rientra De Sciglio, e questo consente a Prandelli anche l'opzione della difesa a tre - Barzagli, Bonucci e Chiellini - piu' due esterni di spinta in stile Juventus: e' un modo per affrontare un'avversario a due punte, a parte il fatto non secondario che la coppia e' griffata Cavani-Suarez, altissimo livello. A centrocampo, senza De Rossi c'e' anche il dubbio Marchisio: ha speso tantissimo nelle prime due partite, fino a chiedere il cambio che ieri ha impedito al ct di inserire Immobile al posto di Balotelli. Ma quanto a motivazioni, e' nella top five azzurra. Verratti puo' rientrare, e il terzetto di centrocampo con Pirlo sarebbe completato in caso di 5-3-2. Perche' l'ultima opzione, davanti, e' dare spazio a Immobile: il capocannoniere della serie A doveva entrare, finche' Marchisio non ha gettato la spugna cambiando i piani di Prandelli. Ora si ripropone forte la sua candidatura: al posto di Balotelli, o in coppia con il milanista. Ma se la punta sara' di nuovo una sola, in una partita che si puo' anche pareggiare, allora a centrocampo c'e' spazio per la corsa di Parolo. Discorsi che Prandelli affrontera' piu' avanti: ora, prima, vuole guardare negli occhi i giocatori a uno a uno.
(ansa)