Dalla sala stampa di Coverciano Gigi Buffon ha tenuto una conferenza stampa in cui ha raccontato il momento azzurro alla vigilia delle sfide contro Danimarca e Armenia. Il numero 1 dell'Italia ha trovato modo di spendere parole di stima anche per il capitano della Roma Francesco Totti, il campionato e la questione stadi a porte chiuse per discriminazione territoriale
Dalla sala stampa di Coverciano Gigi Buffon ha tenuto una conferenza stampa in cui ha raccontato il momento azzurro alla vigilia delle sfide contro Danimarca e Armenia. Il numero 1 dell'Italia ha trovato modo di spendere parole di stima anche per il capitano della Roma Francesco Totti, il campionato e la questione stadi a porte chiuse per discriminazione territoriale. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni:
Su Totti: "Ribadisco il mio pensiero che credo sia quello di tutti: è un giocatore immortale. Se è in queste condizioni può fare la differenza su qualsiasi palcoscenico a qualsiasi età. Con le sue prestazioni sta dimostrando si essere un campione, è normale che si parli di lui in ottica Nazionale. Se dovesse arrivare così al Mondiale nessuno avrebbe dei dubbi".
Sul campionato: "Temo Roma e Napoli, ma anche l'Inter. Quest'anno non mancheranno le rivali fino alla fine. Ne siamo consapevoli e proprio per questo dobbiamo schiacciare sull'acceleratore per tornare in testa e creare un margine di distacco dalle altre. Roma e Napoli comunque hanno avuto un inizio di stagione grandioso. La Roma l'ho vista per la prima volta contro l'Inter e mi ha trasmesso tante sensazioni positive. È una squadra che ha grande fiducia e autostima, Garcia deve essere sicuramente un grande allenatore".
Sul caos stadi e la discriminazione territoriale: "Il confine fra campanilismo, discriminazione e offese è molto labile, ci sono sempre dei rischi. Il fatto che questo argomento sia uscito allo scoperto penso possa unire tutte le parti per trovare un giusto punto di incontro. Il pubblico è una componente fondamentale, e credo che vedere la discriminazione in certi comportamenti sia comunque un pensiero soggettivo. E' una tematica delicata che riguarda tutti, quindi tutti si devono responsabilizzare magari non accettando in maniera passiva i comportamenti di discriminazione".