Balotelli commosso in una 'confessionè personale. Messi ammutolito, piccolo piccolo come mai. E poi tanti campioni in fila, più 'disciplinatì di Papa Francesco. Buffon, Higuain, Pirlo, Osvaldo, Lavezzi con i tatuaggi ed El Shaarawy con la cresta: per un giorno ragazzi normali. Italia e Argentina rivali e amiche, in udienza dal Pontefice
Balotelli commosso in una 'confessionè personale. Messi ammutolito, piccolo piccolo come mai. E poi tanti campioni in fila, più 'disciplinatì di Papa Francesco. Buffon, Higuain, Pirlo, Osvaldo, Lavezzi con i tatuaggi ed El Shaarawy con la cresta: per un giorno ragazzi normali. Italia e Argentina rivali e amiche, in udienza dal Pontefice argentino, grande appassionato di pallone. Siate uomini prima che campioni, per la gente siete modelli di un un peso inimmaginabile: questo ha chiesto loro il Papa, «e stavolta sarà difficile disattendere impegni e promesse» ha commentato Buffon. «Questo sport mi ha offerto le giornate più inconsuete ma una così incredibile non l'avevo mai vissuta», racconterà poi Messi. «Per una volta, ho incontrato un argentino più famoso di Lionel», gli farà eco sorridendo il portiere azzurro prima di scherzare sull'assenza del n.10 («così continuerò ad essere uno dei pochi portieri cui non ha segnato: non ci siamo mai incrociati...»).
La festa di domani all'Olimpico sarà senza i big, nè Balotelli nè il quattro volte Pallone d'oro. Tutti e due infortunati, tutti e due determinati ad esserci comunque. Il giorno che rimarrà nei cuori e nei ricordi di tutti, campioni e non, è oggi. Duecento persone, calciatori e dirigenti, prima a piedi nell'incanto dei giardini Vaticani poi nella Sala Clementina a rendere omaggio al Papa venuto 'dalla fine del mondò. E che anche questa volta chiede di pregare per lui, per la partita - la chiama - nel campo che Dio gli ha dato. Cesare Prandelli, promotore dell'amichevole in onore di Bergoglio, ha avvertito «un clima speciale: mi sentivo nel luogo giusto, al fianco delle persone giuste».
Merito di un Pontefice capace di mettere ciascuno a proprio agio, evocando lo scudetto del '46 del suo San Lorenzo e poi sfidando i giocatori nel ricordo del suo attaccante preferito: «Vediamo se qualcuno di voi ha il coraggio di far un gol come quelli di Pontoni...». «Ha parlato di bellezza, abilità, cameratismo: un pò da allenatore, ma mettendoci molto di più....», non ha potuto fare a meno di notare Prandelli. «Abbiamo la fortuna di un Papa speciale, ha riavvicinato chi si era allontanato dalla fede. Scuote gli animi, scalda i cuori, indica la strada. Con lui è più semplice diventare migliori», l'impressione di Buffon.
Di sicuro, il nuovo Pontefice ha scosso l'animo di Mario Balotelli: l'attaccante azzurro, al momento di salutarlo, ha chiesto di poter avere un colloquio privato. E a fine udienza, si è appartato per qualche attimo per una 'confessionè personale destinata a rimanere nei cuori di chi ha parlato e di chi ha ascoltato. Poi, prima di tornare a Milano causa infortunio, il centravanti azzurro è rimasto qualche secondo in silenzio, visibilmente commosso. La 'Pulcè Messi, campione di poche parole e giocate terribilmente semplici, si è fatto ancora più umile. «Non sono riuscito a dir nulla al Papa, c'erano troppe persone: ma una persona così farà bene al mondo, in questi tempi in cui la crisi morte tante gente. Che Cristo illumini la sua opera». Abete ha promesso un «calcio pulito». E subito il capitano azzurro Buffon ha sottolineato che stavolta forse la scossa di Francesco sarà tale «che tante promesse disattese saranno mantenute».
Sabella, ct dei sudamericani, ha parlato degli azzurri come di «fratelli», non solo per le origini di tanti giocatori. Tutti insieme hanno offerto doni a Francesco. Un pallone autografato dagli azzurri, la 10 biancoceleste dagli argentini, la tessera onoraria del San Lorenzo dal suo presidente Tinelli
. I due capitani hanno poi dato il via a una nuova rete educativa tra scuole internazionali, per «l'inclusione» delle diverse culture. Domani all'Olimpico sarà piantato un ulivo: lo hanno offerto Buffon e Messi, per un giorno piccoli piccoli, a Francesco. Crescerà e tornerà nei giardini del Vaticano. È il segno di un possibile nuovo inizio.
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«L'emozione è stata forte, ho sentito un 'profumò particolare. È un'emozione che ancora mi porto dentro». Cesare Prandelli, ct della Nazionale, si esprime così dopo l'udienza in Vaticano. Papa Francesco ha ricevuto le delegazioni di Argentina e Italia che domani si affronteranno in amichevole allo stadio Olimpico. «Sarebbe veramente ora che le famiglie tornassero allo stadio. Noi dobbiamo avere una reazione di indignazione ogni volta che succede qualcosa. I comportamenti» degli addetti ai lavori «devono essere di riferimento», aggiunge Prandelli.
(adnkronos)
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Al termine dell'udienza alle delegazioni di Italia e Argentina, Papa Francesco è rimasto per alcuni minuti a colloquio con Mario Balotelli nei pressi della Sala Clementina.
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«Il calcio mi ha portato in giro per il mondo, nei posti più incredibili; ma quella di oggi è stata davvero una giornata speciale, indimenticabile»: lo ha detto Lionel Messi, quattro volte Pallone d'Oro e capitano della nazionale argentina, dopo l'udienza da Papa Francesco. «Il miracolo di una finale mondiale Italia-Argentina? Magari, noi ci puntiamo e anche gli azzurri. Anche se oggi il calcio è in secondo piano»
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«Qui in Vaticano mi rimproverano che sono indisciplinato, ma avete capito da che popolo vengo?». Papa Francesco, nel complimentarsi con gli azzurri per la disciplina (fila indiana per salutarlo mentre i sudamericani facevano capannello) dopo l'udienza nella sala Clementina ha acconsentito cosi ad un breve incontro con Balotelli.
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«Le chiediamo di benedire il calcio argentino affinchè gli stadi tornano ad essere come quando lei cominciava a provare le prime emozioni di tifoso». Julio Grondona, presidente della federcalcio argentina (Afa), si è rivolto così a Papa Francesco nell'udienza che si è svolta stamane in Vaticano. Il Pontefice ha ricevuto le delegazioni di Italia e Argentina che domani si affronteranno all'Olimpico in un match amichevole. Papa Francesco, come è noto, è appassionato di calcio e da sempre è tifoso del San Lorenzo. In Argentina, il massimo campionato è da anni condizionato da episodi di violenza all'interno e all'esterno degli stadi. «Santità -ha aggiunto Grondona- vogliamo solo vivere la festa in famiglia, in pace, nel rispetto e nella fratellanza. Pregheremo sempre per Voi, Papa Francesco».
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L'ulivo dell'amicizia tra Italia e Argentina. È questo il dono che le due delegazioni hanno offerto a Papa Francesco nell'udienza che precede l'amichevole di domani all'Olimpico. In ricordo dell'ulivo che l'arcivescovo Jorge Mario Bergoglio piantò nella Plaza de Mayo questo nuovo albero sarà simbolicamente piantato domani all'Olimpico e poi nei giardini vaticani.
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«Ricordo quando bambini andavamo allo stadio, in particolare il campionato del '46»: Papa Francesco, in argentino, rievoca lo scudetto del San Lorenzo parlando alle delegazioni di Italia e Argentina prima dell'amichevole in suo onore. «Andavamo con papà, mamma, i bambini. Ricordo un gol di Pontoni...», ha aggiunto a braccio il Pontefice. Renè Pontoni era un attaccante di quel San Lorenzo campione d'Argentina.
(ansa)
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«Per favore, vi chiedo che preghiate per me, perchè anch'io, nel 'campò in cui Dio mi ha posto, possa giocare una partita onesta e coraggiosa per il bene di tutti noi». Lo ha detto il Papa al termine del suo discorso alle delegazioni di Italia e Argentina.
(ansa)
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«Un calcio sano e pulito». È l'impegno che Giancarlo Abete, presidente della federcalcio italiana, ha offerto a Papa Francesco nel corso dell'udienza delle nazionali di Italia e Argentina. «Sappiamo - ha anche detto Abete - di poterla annoverare tra gli appassionati e gli estimatori del nostro sport». L'impegno, ha proseguito il presidente della Figc, è per «un calcio nel quale i temi della solidarietà umana dell'integrazione sociale senza alcuna distinzione, della difesa dei valori etici, del contrasto a qualsiasi forma di violenza e di illegalità devono trovare ogni giorno esempi concreti e spingerci a realizzare nuove iniziative. È questo il nostro impegno per contribuire alla promozione dell'uomo, riaffermare la dignità e il rispetto della persona». «Su questa strada ci guida il suo alto magistero - ha aggiunto Abete - al quale guardiamo con speranza e fiducia, sapendo anche, mi sia consentito, di poterla annoverare tra gli appassionati e gli estimatori del nostro sport»
(ansa)
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«Sarà un pò difficile per me fare il tifo, ma per fortuna è un'amichevole. E che sia veramente così, mi raccomando». Lo ha detto Papa Francesco ricevendo in udienza nella Sala Clementina le squadre nazionali di Italia e Argentina che si incontreranno domani sera in un'amichevole in suo onore allo Stadio Olimpico.
«Prima di essere campioni, siete uomini, persone umane, con i vostri pregi e i vostri difetti, con il vostro cuore e le vostre idee, le vostre aspirazioni e i vostri problemi. E allora, anche se siete dei personaggi, rimanete sempre uomini, nello sport e nella vita. Uomini, portatori di umanità»
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Italia e Argentina sono in udienza da Papa Francesco, alla vigilia dell'amichevole di domani sera in onore del Pontefice argentino. L'incontro delle due delegazioni, composte di 200 persone tra giocatori, dirigenti e funzionari, è cominciato col saluto del presidente della federcalcio argentina (Afa) Julio Grondona: «Pregheremo sempre per Lei, Papa Francesco».
(ansa)
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«Uno sportivo, pur essendo professionista, quando coltiva questa dimensione di dilettante, fa bene alla società, costruisce il bene comune a partire dai valori della gratuità, del cameratismo, della bellezza». È la raccomandazione rivolta da papa Francesco ai calciatori delle nazionali di Italia e Argentina ricevuti oggi in udienza in vaticano. «Voi, cari giocatori, siete molto popolari - ha detto il Papa -: la gente vi segue molto, non solo quando siete in campo ma anche fuori. Questa è una responsabilità sociale!».
«Mi spiego: nel gioco, quando siete in campo, si trovano la bellezza, la gratuità e il cameratismo - ha proseguito -. Se a una partita manca questo perde forza, anche se la squadra vince. Non c'è posto per l'individualismo, ma tutto è coordinazione per la squadra».
Secondo il Pontefice, «forse queste tre cose: bellezza, gratuità, cameratismo si trovano riassunte in un termine sportivo che non si deve mai abbandonare: »dilettante«, amateur». «È vero - ha aggiunto Bergoglio - che l'organizzazione nazionale e internazionale professionalizza lo sport, e dev'essere così, ma questa dimensione professionale non deve mai lasciare da parte la vocazione iniziale di uno sportivo o di una squadra: essere amateur, 'dilettantè».
(ansa)
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Le nazionali di calcio di Italia e Argentina sono arrivate in Vaticano, dove alle 12 saranno ricevute da Papa Francesco in udienza privata. Circa 200 tra giocatori, dirigenti e funzionari delle due federazioni, che domani sera all'Olimpico daranno vita a un'amichevole in onore del Pontefice argentino, hanno fatto il loro ingresso nella Città del Vaticano a bordo di otto pullman, per poi trasferirsi nella sala Clementina. Nelle sedie di prima fila i giocatori, da Messi a Balotelli.
(ansa)