
IL ROMANISTA (V. META) - LOPERAZIONE Mondiale è ufficialmente scattata. Con lo sbarco della Nazionale in Sudafrica, avvenuto ieri mattina, può partire il conto alla rovescia per la gara desordio, in programma lunedì prossimo a Città del Capo contro il Paraguay
La giornata degli azzurri è proseguita con il primo allenamento, alle 15.30 al Southdowns College. Come di consueto, Lippi ha riunito i giocatori per il discorso introduttivo, prima di dare il via al lavoro atletico. Buone notizie da Camoranesi, tornato in gruppo dopo linfortunio rimediato la scorsa settimana al Sestriere. Lavoro a parte, invece, per Marchisio, entrato in campo con qualche minuto in ritardo rispetto ai compagni, che si è limitato a una corsa leggera. Per tutti gli altri, lavoro sulla brillantezza e sulla velocità.
A seguire, il ct Marcello Lippi ha inaugurato il rito quotidiano della conferenza stampa a "Casa Azzurri", dimostrando di non aver perso lo smalto di sempre: «Non mi chiedete la formazione, che non ve la darò mai. Non lo fa nessuno, non vedo perchè dovrei farlo io». Lippi ne ha anche approfittato per porre fine alle polemiche sulle convocazioni: «Di fuoriclasse che potevano cambiarci le prospettive in Italia non è rimasto nessuno. Troppi giocatori esperti? Ne abbiamo solo nove che hanno vinto il Mondiale quattro anni fa, non ho mai visto una squadra che abbia vinto la Coppa del Mondo e poi nelledizione successiva non abbia schierato qualche giocatore protagonista della precedente edizione».
Sciolte le riserve su Pirlo, che dovrebbe tornare disponibile per la terza partita, ecco come il ct ha commentato il clima non certo ottimista che regna in Italia sulle sorti della Nazionale: «La sfiducia di qualcuno nei nostri confronti? Non so se succede, ma se succede che le cose vanno bene, sul carro dei vincitori stavolta non ci faccio salire tutti. Ma mi conforta che ieri sera a Malpensa cera tanta gente, parecchie centinaia di persone. A questo entusiasmo non eravamo abituati, quattro anni fa, alla partenza da Pisa, cera una persona con uno striscione per me, ed era un mio amico»