
Dopo 19 risultati utili consecutivi, la Roma si ferma a Bergamo: nella 36esima giornata di campionato i giallorossi perdono 2-1 per mano dell'Atalanta. Dopo la partita Claudio Ranieri ha parlato ai microfoni dei cronisti:
RANIERI A DAZN
Questa sconfitta non deve interrompere il sogno Champions…
“Non so. Dopo la gara di stasera non so se sia fattibile, ma noi giocheremo sempre fino in fondo”.
A destra avete fatto fatica a contenere l’Atalanta…
“L’Atalanta è padrona della forza e della fisicità. Il rigore c’era o no? Ci hanno sempre detto che il VAR interviene solo in caso di evidente errore. Pasalic sbaglia l’intervento e tocca il ginocchio, il VAR non doveva intervenire. L’arbitro ha dato il rigore e doveva essere confermato. Manca linearità, non si possono cambiare le regole di partita in partita. Sono sicuro che Rocchi lo dirà a chi di dovere, si vede chiaramente che Pasalic tocca il ginocchio di Koné. L’arbitro lo ha dato e il VAR non può intervenire, questo ci è stato detto. Complimenti comunque all’Atalanta e ai miei giocatori”.
Marelli ha dato la sua spiegazione…
“Cosa ha detto? Io sto chiedendo se il VAR può intervenire in caso di falli nella parte bassa del corpo. Sul rigore possiamo discutere, accettiamo la decisione. Ma per giustizia sportiva voglio sapere perché è intervenuto il VAR”.
Non c’è contatto (dice Marelli, ndr).
“Ah non c’è? Ho capito tutto… Come fa a dire di no? Lui ha sbagliato l’intervento, come fa a dire di no? Ha preso il ginocchio del mio giocatore”.
Ranieri conclude l'intervista senza ricevere altre domande.
RANIERI IN CONFERENZA STAMPA
Quali spiegazioni ha dato Sozza nell'occasione del rigore non dato?
"C'è una regola. Se l'arbitro dà rigore per un contatto con la parte bassa, il VAR non può intervenire. Non giudico se c'era o meno rigore, l'immagine si vede, Pasalic tocca il ginocchio di un mio giocatore. L'arbitro può anche non darlo, sto giudicando e chiedo a Rocchi: 'Il VAR può intervenire?'. Non è stato un chiaro ed evidente errore, mi manda ai pazzi. Non potete cambiare le regole da un momento all'altro, o ha sbagliato chi l'ha richiamato o hanno cambiato le regole. Sozza non mi ha dato spiegazioni. Non ero degno di avere spiegazioni, il quarto uomo ci ha detto 'no, l'ha preso ma è leggero'. Cosa significa leggero? L'arbitro l'ha giudicato da rigore. Siamo col bilancino? È stato leggero, non è stato leggero... Se l'arbitro ha detto che lo è, allora era chiaro ed evidente e il VAR non doveva intervenire, se il quarto uomo ci ha detto che era stato preso leggermente. Cosa significa leggermente? Mandaci sul 2-1, poi magari ne fanno 4".
Sembrava in controllo dopo i primi 20 minuti eccezionali dell'Atalanta...
"È perfetta, è meravigliosa. L'ho detto: l'anno scorso è stata l'orgoglio di noi italiani, almeno mio, per quello che ci ha fatto vedere. Ci sono state occasioni da una parte e dall'altra, abbiamo cercato di rispondere colpo su colpo e non ci siamo mai tirati indietro. Era in controllo, ma sappiamo che quando partono in quelle praterie sono micidiali. Lo sappiamo, ci eravamo preparati e abbiamo cercato di concederne il primo possibile".
In prospettiva, in queste due partite visto che la Champions è complicata, quale può essere il discorso ai giocatori per tenere alta la concentrazione e non perdere almeno un posto in Europa?
"Prima della partita ho detto che il risultato di questa sera non ci deve interessare, possiamo vincere, pareggiare o perdere e sappiamo che fino in fondo dobbiamo lottare per noi stessi, fino all'ultimo secondo dell'ultima partita. Voglio questo, non mi interessa il risultato. Abbiamo giocato da pari a pari, è stata una gran bella partita, lottata, combattuta e voluta sia da noi sia da loro. Questo dirò: puliamo la mente e pensiamo al Milan. Riusciremo a fare una bella partita, vincere, perdere o pareggiare sono altri discorsi. Questi ragazzi meritano l'applauso del pubblico, meritano che il pubblico li riempia d'amore perché hanno dato tutto e continueranno a dare tutto".
Due situazioni difensive: Rensch si stacca completamente da Lookman, avete faticato a decifrare la posizione di Sulemana.
"Mi mangio le mani perché lo avevo a Cagliari e gli dicevo sempre di tirare in porta (ride, ndr)".