Nuovamente di scena all'Olimpico, dopo la sconfitta in campo europeo contro il Betis, la Roma vince 2-1 contro il Lecce nella nona giornata di campionato grazie alle reti di Smalling e Dybala. Dopo la partita il tecnico della Roma José Mourinho è intervenuto ai microfoni dei cronisti. Le sue dichiarazioni:
POSTPARTITA
MOURINHO A DAZN
Siete partiti benissimo, poi è diventata più difficile quando il Lecce è rimasto in 10. Forse è venuta un po’ di paura.
“Non mi ricordo di tante partite finite in 11 contro 10 nella mia carriera. Io volevo che la partita finisse velocemente. Stanchezza? Sì, sia fisica sia mentale. Giocare giovedì e domenica è dura. Quando ho visto Udinese-Atalanta si è capito che non giocano durante la settimana, hanno un’intensità diversa. Questa giustificazione però non vale solo per me. Siamo entrati bene, ambiziosi e intensi, dopo è stata più difficile perché anche noi abbiamo gestito male. La mia sensazione è che succede spesso che quando sei stanco invece di giocare semplici complichi le cose. I miei giocatori non hanno avuto paura, si sono complicati le cose da soli. Avevamo un giocatore più, potevamo far girare la palla e trovare spazio. Abbiamo fatto dei lanci per gli attaccanti, ma solo Belotti ha avuto qualche sicurezza nel gioco, gli altri invece hanno avuto più problemi. Non mi è piaciuta questa gestione. Loro sono una squadra che ha aspettato gli ultimi 5/10 minuti per rischiare con il risultato aperto. Siamo stati noi ad avere le occasioni per fare il 3-1, ma sarebbe potuto succedere di tutto. Il pareggi sarebbe stato un disastro. Contro l’Atalanta abbiamo giocato bene e non abbiamo vinto, mentre oggi è stato il contrario. La classifica si fa con i punti. La stanchezza è importante, ma dovevamo gestire meglio”.
Come sta Dybala?
“Dico male per non dire molto molto male. Purtroppo è più molto male che male”.
C’è il rischio che torni solamente nel 2023?
“Non sono un dottore, ma ne ho parlato con lui e con Paulo e per esperienza so che è difficile che torni prima”.
Si può allenare la concretezza o è una cosa mentale?
“Si può allenare e lo facciamo spesso, ma penso sia una cosa mentale. Dopo l’ultimo errore, Abraham non è tornato ad aiutare la squadra per difendere un risultato importante e questo è tipico di uno che è disperato. Anche in allenamento gli attaccanti si criticano da soli e hanno pensieri negativi. Questo mi preoccupa. I loro gol arriveranno comunque. Abraham e Belotti segneranno più di Zaniolo, ma anche lui deve farlo. Quello che mi preoccupa è la cattiva gestione della partita. Studiamo tantissimo l’avversario e quindi penso che il mio italiano sia orribile perché i giocatori sembra che non capiscano le cose che dica in allenamento. Dobbiamo sopravvivere a questo momento difficile. All’inizio della stagione avevamo preso Wijnaldum per sostituire Mkhitaryan e Veretout e doveva darci ritmi diversi. Quando lo abbiamo perso siamo stati in difficoltà”.
MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA
Come mai le cose che spesso provate in allenamento non riescono in campo?
“C’è sempre qualcosa di diretto tra stanchezza e gioco di squadra. La squadra è stanca, ne cambiamo 2-3 perché non possiamo cambiarne 7-8 come altre squadre. Giocare il giovedì e la domenica è molto dura, poi dal punto di vista neurologico, psicologico, le scelte e la velocità del pensiero e della decisione diventa progressivamente peggiore. Abbiamo iniziato molto bene, in maniera forte e intensa. Abbiamo recuperato palle alte, abbiamo fatto gol, abbiamo avuto grandi opportunità con Zaniolo e Pellegrini, poi tanti corner. Progressivamente, però, siamo andati nella direzione sbagliata anche nel gioco perché siamo stanchi. Eravamo pero 11 contro 10, devi far girare la palla, creare spazio e serve tranquillità e qualità specifica per questo. Abbiamo perso tanti palloni, poi potevamo fare più gol. Eravamo nervosi per il risultato, abbiamo finito la partita più vicini al 3-1 che al 2-2. Belotti ha fatto abbastanza bene, però gli altri attaccanti hanno perso la palla in maniera troppo facile, pure i difensori senza motivo hanno spazzato via la palla. Serve più tranquillità e classe, il fatto che non segniamo tanto ti innervosisce. Se avessimo fatto il 3-0 la partita sarebbe finita, è un momento difficile che dobbiamo trapassare. Ogni partita perdiamo un giocatore, oggi Dybala, l’altra volta Celik. La situazione di Wijnaldum per me come allenatore è drammatica e lo dico oggi che abbiamo vinto. Per me è una situazione drammatica, senza di lui siamo molto in difficoltà. Camara è arrivato senza conoscere la nostra realtà, poi fisicamente non stava molto bene. Dobbiamo sopravvivere il più possibile in relazione alla classifica e speriamo che a gennaio stiano tutti bene. Con l’Atalanta grande partita e zero punti, oggi non mi è piaciuto il match però abbiamo fatto tre punti”.
Dybala come sta?
“Sta male e magari molto male. Male sicuro, vediamo. Ho visto Celik e ho detto che stava male. Zaniolo ha preso un colpo alla testa e non vedeva niente”.
Aveva preso in considerazione il fatto di poter far riposare Dybala?
“Non so chi ha scritto che avesse un problema, non aveva alcun problema. Tutti quelli che hanno giocato erano in perfette condizioni. Chi non è al 100% non lo faccio giocare, Paulo stava bene”.
MOURINHO A ROMA TV+
"Contro l’Atalanta sono uscito dal campo, triste, con un sentimento di ingiustizia, ma ero contento per il gioco della squadra. Oggi esco contento solo per i 3 punti. La verità è che guardando la classifica sono i punti che ti fanno andare su e giù. 3 punti importanti e 2 vittorie di fila. Per la classifica è importante, il gioco è complicato. C’è stanchezza, abbiamo iniziate bene e aggressivi recuperando palla alti, dopo abbiamo perso questa qualità".
Quando ci sono tante partite è normale che manchi brillantezza?
"È normale, lo diventa ancora di più quando non c’è una grande gestione della palla. Davanti perdevamo palla, a centrocampo sempre un tocco in più, anche i difensori sempre palla lunga. Sono scelte di gente stanchezza, c’è una connessione, però 3 punti importanti".
PREPARTITA
MOURINHO A DAZN
Se dovesse scegliere una priorità, cosa sceglierebbe: dare concretezza alle occasioni o più continuità ai risultati?
"Vincere le partite e per vincere devi segnare. Ci sono squadre che non segnano perché non hanno opportunità, ma con noi è diverso: creiamo tanto ma facciamo fatica in questo momento. L'obiettivo. segnare e vincere".
Belotti?
"Si allenano tutti bene, non posso dire che uno si allena meglio di un altro. Diamo opportunità ai diversi giocatori con i limiti che abbiamo noi, facciamo un minimo di rotazioni per avere gente più fresca in Europa League. Belotti è fresco e preparato per dare alla squadra se non gol, ma almeno lavoro per creare anche spazio per gli altri. Non metto su di lui la responsabilità di dover vincere e segnare".
Appena recuperato va subito in campo Pellegrini: cosa può dare di diverso a centrocampo rispetto a Matic?
"Sono giocatori completamente diversi: Pellegrini è più offensivo e creativo, Matic più di posizione. Dico sempre che dall'inizio della stagione ci manca sempre qualcuno, solo con l'Inter ho avuto la possibilità di decidere chi gioca. Poi manca sempre qualcuno. Lorenzo è importante per noi".