Dopo la gara dell'Olimpico contro la Roma, valida per la 7a giornata di campionato e vinta per 1-0, il tecnico dell'Atalanta Gian Piero Gasperini ha parlato ai microfoni dei cronisti. Le sue dichiarazioni:
GASPERINI A DAZN
La risposta sulla dimensione dell’Atalanta l’ha ricevuta oggi.
“I ragazzi hanno sempre dimostrato grande applicazione. Era una partita difficile, la Roma è forte, ma l’abbiamo tenuta bene. Tolto il finale del primo tempo e qualche occasione nel secondo, abbiamo rischiato meno. Nel finale abbiamo avuto anche qualche spazio in più da sfruttare. Questi 3 punti ci danno grande fiducia”.
Ha fatto il doppio cambio all’intervallo perché non le era piaciuto qualcosa nel finale del primo tempo?
“Scalvini ha fatto bene, così come Hojlund, non era facile con Smalling. Muriel però ha giocato molti più palloni, è stato un punto di riferimento. Questi sono ragazzi di 18 anni, hanno bisogno di crescere. Scalvini ha fatto un gol splendido, ma nel finale dovevamo alzare il pressing sui due centrocampisti e portare De Roon a centrocampo. Questo ha tolto iniziativa alla Roma”.
Sembra che nelle ultime partite sapete soffrire di più e rimanere compatti.
“Si è visto anche con la Cremonese, dove dovevamo giocare di più in avanti. L’anno scorso nel girone di ritorno non siamo stati più prolifici in avanti come in passato e quindi finivamo di giocare delle ottime gare portando i difensori in attacco per trovare spazio e questo non andava bene. Per poter ambire a posizioni importanti dovremo tornare a quello, ma in questo momento va bene così. Questa sera ci ha aiutato anche il portiere”.
Non è che ora ci prende gusto a vincere di corto muso?
“Queste partite qua le vinci sempre così, difficilmente ci sono altri risultati. Sono partite equilibrate, con avversari forti. Noi dobbiamo alzare la qualità tecnica. Oggi abbiamo giocato con tanti centrocampisti per avere maggiormente il possesso del gioco e per perdere meno palloni possibili. Abbiamo tante facce e cerchiamo di scegliere quella giusta ogni volta”.
Nel finale è mancato il palleggio con i due trequartisti invece di andare sempre in verticale.
“Questa è sempre stata una nostra caratteristica, ma ultimamente quei giocatori fanno più fatica. Le partite si giocano nei 90 minuti con 5 sostituzioni e questo diventa un’arma, che per me non è la migliore, ma dato che c’è la utilizzo. Nel finale ci sono stati degli spazi con Lookman e Malinovskyi, i quali potevano sfruttarli meglio”.
Lei dice che non guarda la classifica, ma dice che indossare la maglia rosa rosa è bello. Sta bene questa maglia all’Atalanta?
“Già indossarla dà grande soddisfazione. Non vinceremo il giro, ma portarla il più a lungo possibile è bello. Il merito è dei ragazzi. Abbiamo giocatori di spessore fuori, stiamo cercando di rinnovarci con dei giovanissimi. Siamo partiti bene, è una iniezione di fiducia per loro. Dobbiamo aspettare prima di fare proclami”.
Stasera si tifa per un pareggio?
“Assolutamente si (ride, ndr)”.
GASPERINI IN CONFERENZA STAMPA
Avevi chiesto un paio di domeniche fa di conservare la maglia rosa fino alla sosta, quanto pesa questa vittoria?
"Ci speri sempre di fare i tre punti, è chiaro che il livello di difficoltà della partita fosse alto. Aver vinto questa gara ci dà una classifica fantastica, arriviamo alla sosta primi in classifica. Stiamo facendo un po' di rodaggio, la squadra è cambiata molto. Se penso all'anno scorso, a parte Duvan, Djimsiti, Palomino, Zappacosta, è andato via Ilicic, è andato via Freuler, è andato via Pessina. È un rimpasto di cui magari non ti accorgi, ma c'erano ragazzi giovani. Aver vinto questa partita è fondamentale, è chiaro che dobbiamo crescere, non possiamo arrivare chissà dove così, ma carattere, fase difensiva e voglia di portare a casa il risultato sono caratteristiche importanti".
Avete la migliore difesa del campionato, inviolata in trasferta. È un cambio di filosofia?
"Sportiello è stato determinante, ci sono state altre partite in cui non ci tiravano in porta e prendevamo gol al primo tiro. Oggi potevamo prendere gol, non siamo stati così ermetici, ma abbiamo giocato contro una squadra forte. C'era bisogno di questo tipo di partita, dobbiamo fare meglio nel disimpegno e in alcune uscite. Dovevamo essere più pericolosi perché c'era la possibilità di farlo. Quando vinci, il morale ti aiuta".
Assist e gol di due 2003, cosa cercavi cambiandoli all'intervallo?
"Non li ho cambiati per demerito. Non so ancora che ruolo avrà Scalvini, ma è un ragazzo di prospettiva ed è determinante vicino all'area, con la lucidità dell'ultimo passaggio. Il problema è che nel finale di primo tempo la Roma aveva preso il sopravvento nel primo tempo. Con de Roon in mezzo al campo e Koopmeiners la Roma ha avuto vita meno facile. Per Hojlund non era facile, l'esperienza di Muriel ci ha fatto uscire qualche volta in più".
Quale aspetto ti lascia più soddisfazione?
"È chiaro che se davanti hai Ederson e Pasalic finti attaccanti, sono dei centrocampisti. Sul piano delle distanze, del recupero palla, del palleggio, della fase difensiva, dei raddoppi, ottieni dei risultati maggiori. Abbiamo giocato la partita contro il Real Madrid in dieci per settanta minuti e non hanno mai tirato, ci siamo trovato a gestire queste partite. Se avremo delle opportunità offensive diverse, se vuoi stare su devi fare un altro tipo di calcio. Se vuoi vincere devi fare gol, l'anno scorso a un certo punto abbiamo perso l'opportunità perché non siamo stati capaci di vincere certe partite in casa e questo non ci ha permesso di raggiungere risultati, poi se esageri ti scopri. Il mio obiettivo non è quello di difesa e contropiede, così non vinci. Questo è sempre stato il mio ragionamento. A volte ci sono complimenti eccessivi, ma l'Atalanta precedente faceva un sacco di punti. Questa cosa fa parte della cultura italiana del calcio".
A prescindere da quello che potrà fare l'Atalanta, questa "rivoluzione" ha fatto rinascere un certo entusiasmo e una voglia di giocare per la Dea.
"È molto importante. È una motivazione a volte sottovalutata, ma la fine del campionato scorso, dove ci sono state delle colpe in certe partite da parte nostra, dove abbiamo pagato l'Europa League, abbiamo pagato i quarti di finale col Lipsia. Ci sono state delle situazioni clamorose contro l'Atalanta. Ma quest'anno dal 4 luglio ho visto del rosico dei giocatori nel voler ripartire, questa è stata la nostra benzina".
Ha iniziato un filone tattico nuovo, in cui si sono infilati tanti allenatori, come Juric, Alvini, Palladino. Si sente orgoglioso di questo?
"Devo dire che per tanti anni è stato quasi incompreso. Il Genoa arrivava dalla C, in Serie A ha sfiorato la Champions. Era una squadra da cui sono nati Motta, Palladino, Juric, così come Paro e Bocchetti. Finché siamo rimasti a Genova, nonostante risultati straordinari, quel calcio non passava. Si parlava di calcio antico. Ci sono state difficoltà all'Inter, sono stato bocciato perché giocavo con la difesa a 3, poi l'Inter ha vinto con la difesa a 3, il Chelsea ha vinto con la difesa a 3, Mourinho ora gioca a 3. In quel momento sono stato bocciato, tutte le altre sono fantasie, poesie. All'Atalanta ho avuto la consacrazione perché l'Atalanta è andata in Champions per tre anni di fila, ha fatto proseliti. La mia speranza è che qualcuno di questi vada in qualche big a portare questa idea di calcio, visto che io magari non ci arriverò più. Spero che qualcuno di questi, che lo merita, possa arrivare. Intanto Palladino oggi ha vinto".