Roma-Feyenoord, MOURINHO: «Abbiamo scritto la storia, vincere con la Roma è speciale e mi sento romanista. Resto qui, ci vediamo la prossima stagione» (AUDIO e VIDEO)

25/05/2022 alle 23:28.
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Queste le dichiarazioni di José Mourinho, allenatore della Roma, al termine del match con il Feyenoord:

MOURINHO A SKY SPORT

Le sue lacrime ci impressionano...
(piange, ndr) Ci sono tante cose che mi passano in testa nello stesso momento.

Si aspettava questo coinvolgimento di un intero popolo?
Sono 11 mesi a Roma, si capisce subito...

Sono venuti in molti, la Roma non vinceva da 50 anni un trofeo europeo.
Ho detto ai ragazzi che a Torino avevamo fatto quello che dovevamo, il nostro lavoro di una stagione. Oggi non era lavoro, ma storia: scrivere o non scrivere, l'abbiamo scritta.

Si aspettava di riuscirsi subito?
La Conference è una competizione che dall'inizio abbiamo avuto la sensazione fosse possibile vincerla, poi a poco a poco diventava più difficile con Marsiglia e Feyenoord, che è una buonissima squadra. Ma è un competizione su cui puntavamo, in campionato potevamo avere qualche punto fondamentale. Io rimango, non c'è dubbio, anche se arriva qualche voce o qualcosa. Non voglio qualcosa, voglio rimanere a Roma. Bisogna capire cosa vogliono fare i nostri proprietari, che sono onestissimi, per la prossima stagione. Possiamo dare seguito a questo progetto, bisogna solo capire per definire una direzione per la prossima stagione.

Lei ha accettato la scommessa Roma, ha subito conquistato qualcosa che rimarrà nella storia.
Nella storia della Roma e anche nella mia. Mi hanno detto da poco che solo io, Ferguson e Trapattoni abbiamo vinto trofei in tre decadi diverse, mi fa sentire vecchio...ma è una cosa bella per la mia carriera. Adesso vado in vacanza, in spiaggia davanti casa mia.

Cosa ha di diverso questa vittoria rispetto alle sue altre?
La cosa molto molto bella nella mia carriera è che, al di là del trofeo europeo con il Manchester United, farlo con Porto, in
e con la Roma è molto molto speciale. Un conto è vincere quando tutti se lo aspettano e un altro è vincere quando le cose rimangono immortali e per sempre. Questo fa sentire speciale. Non dico che non penso a me, ma penso soprattutto alla gente romanista che festeggia oggi, spero ci aspettino. Rimane per sempre, sono veramente felice per i nostri ragazzi e la famiglia romanista.

Lei si sente romanista?
Certo che mi sento romanista, magari è un modo anche di lavorare. Sono portista, sono interista, sono chelsista, pazzo del , adesso sono romanista. Sono di tutti quelli che con me creano una famiglia, cercano un obiettivo, stanno insieme nei momenti difficili e per fortuna anche in momenti come questo. Per tutto il rispetto di tutti i club dove ho lavorato e di cui sono innamorato, oggi sono romanista al 100% perché questa gente è incredibile


MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA

Vedendo la partita, soffertissima per una squadra che sembrava avere meno energie, non le dà fastidio che la dipingano come un genio della comunicazione e non come un grandissimo allenatore?
Ieri un giornalista, penso olandese, mi ha fatto una domanda. Ma più che una domanda lui faceva un'affermazione, diceva che è difficile vincere giocando un bel calcio. Io ho risposto che è molto difficile vincere. Per vincere bisogna avere tanti ingredienti e la nostra squadra ha fatto 55 partite. Rui Patricio ha giocato 54 partite, anche se parliamo di un è un'assurdità. Altri ne hanno giocate comunque tantissime. Siamo arrivati in condizione di stanchezza fisica, mentale, ma quella mentale siamo riusciti a nasconderla, a lavorarla. La stanchezza fisica è più difficile da combattere e per farlo servono caratteristiche fantastiche di un gruppo che fa emozionare. Ricordo che quando ho fatto la mia millesima partita e mi hanno offerto una cena io ho detto loro che questa stagione sarebbe finita in modo speciale. Nel secondo tempo abbiamo avuto difficoltà, non solo fisiche perché se dicessi così starei sminuendo il nostro avversario. Loro hanno giocato bene, hanno creato problemi e hanno cambiato modulo nel secondo tempo, obbligandoci a prendere delle decisioni per tamponare il loro gioco offensivo. Penso che questo sia stato importante, voglio far loro i complimenti. Come noi hanno giocato 15 partite in questa competizione, una semifinale incredibile e come noi hanno dato un prestigio nuovo ad una competizione nuova e che oggi diventa importante. Con tutto il rispetto per chi ha giocato le ultime partite di Europa League, le semifinali e la finale di Conference non sono paragonabili. Oggi abbiamo fatto la storia. Dopo il Torino ho detto che il lavoro di una stagione era fatto. Noi non eravamo abbastanza forti ed esperti per centrare la , abbiamo fatto il nostro lavoro. Siamo andati in Europa League e abbiamo migliorato la classifica. Questa competizione era fatta per fare la storia, e fare la storia non è andare semplicemente in finale. Quella non è una bella storia. Ho condiviso la mia esperienza con i ragazzi, quando perdevo mi chiedevo cosa ci facessi in finale da sconfitto. Abbiamo vinto, i ragazzi hanno dato tutto. E' un peccato che debbano andare in nazionale perché se hanno l'energia che ho io avrebbero meritato di andare in spiaggia. Ci vediamo la prossima stagione.

Cosa ha pensato al fischio finale? E' la vittoria più bella dal punto di vista emotivo?
Ho vinto competizioni europee con 4 club diversi. Vincere con lo United, anche se era uno United senza la qualità dei tempi migliori, è una cosa quasi naturale. Vincere la col Porto non è normale, e fa la gioia di un popolo. Vincere con l' fa la gioia di un popolo. Vincere con la Roma, oggi, fa la gioia di un popolo. Questo ha un significato speciale perché ti fa pensare.


MOURINHO A DAZN

Come la prima volta?
Sì, come la prima volta. Loro nell'ultima settimana dicevano tutti che io sono esperto e che mi sono già giocato delle finali. Ma non cambia niente. Le finali sono finali e gli ultimi giorni sono stati difficili. Con il mio staff ho dovuto prendere decisioni. Abbiamo lavorato sull'avversario e abbiamo lavorato di nascosto con i giocatori. L'allenamento doveva essere a porte aperte e a dire la verità ho fatto delle cose di nascosto. Siamo arrivati qui come la famiglia che siamo, una famiglia che anche oggi ha superato le difficoltà. Secondo tempo difficile. Ora andiamo a Roma, prendiamo la coppa, e festeggiamo con i romanisti. Storia fatta, e adesso pensiamo alla prossima stagione. Bisogna sapere cosa è possibile fare e quello che i nostri proprietari sempre super onesti con noi possono fare. Vittoria bellissima

Ha preso un gavettone di champagne?
Due, impossibile. Telefono, orologio, vabbé...

Dove si colloca questa vittoria, a che livello?
La più importante è l'ultima. Poi la cosa più importante sarà la prima partita di serie A della prossima stagione. Ovviamente questa è molto molto bella. Eravamo veramente lontani dal fare quello che abbiamo fatto

L'ultima italiana che vince in Europa è la sua inter. Ci mancava lo Special One...
No... Siete campioni d'Europa con la Nazionale, siete arrivati con la avanti in Europa. Non vincere per 12 anni in Europa è troppo per il calcio italiano, però dai. L'anno prossimo per noi in Europa League, per qualcun altro in
o per la
in Conference, andiamo insieme e riproviamoci il prossimo anno.

Qualcuno è preoccupato per il prossimo anno, ci rassicura?
Resto qui al 100%. Posso rimanere più o meno felice perché la mia felicità si fa lottando per cose importanti. Ma rimango sicuramente, non posso andarmene con una proprietà così onesta, con un direttore che non è un direttore ma un compagno di ogni giorno, con gente a Trigoria che è fantastica, con giocatori con cui c'è un rapporto quasi d'amore e con tifosi con i quali sarò legato per la vita. Magari mi ringraziano per stasera ma sono io che ringrazio loro.


MOURINHO A ROMA TV+

Che sapore ha questa vittoria finale?
“Che ti posso dire. Non c’è niente da dire (ride, ndr)”.

Quanto è bello festeggiare dopo il suo primo anno a Roma. Quanto ha lavorato e quanto l’ha fatta crescere?
“Non è una squadra, è una famiglia. Questa è la cosa più bella. La nostra famiglia è andata nella direzione dei romanisti. Ovviamente vincere oggi è la cosa più bella, che tutti noi aspettavamo. La famiglia costruita, l’Olimpico pieno, che sostiene la squadra dopo un pareggio con il Venezia che poteva farci finire fuori dall’Europa: questa è la famiglia. Siamo sempre insieme? Nei momenti belli e brutti e questa è la cosa più bella che si è costruita qui. Dopo c’è la famiglia più piccolina, che è la nostra squadra e gruppo di lavoro a Trigoria: meritavamo questo. Quando abbiamo fatto quella cena per festeggiare le mie 1000 partite ho detto che ero sicuro che avremmo festeggiato con qualcosa di speciale. Ed è finita così. È un peccato che tanti sono rimasti a Roma, ma allo stesso tempo la festa la stanno facendo lì. L’ho sempre detto dal primo giorno: Roma è romanista. Penso che nella città di Roma esiste un altro grande club che ha una storia bella, però la Roma è il club della città ed oggi Roma è in festa”.

Non so se lo sa, ma sono già quasi 2 ore che la Roma non vince un trofeo.
“Io lo dicevo ai portoghesi. Tra due giorni in Portogallo diranno che Mourinho non vince un titolo da 3 giorni… È così, la pressione”.

È ora di andare a festeggiare con l’altra parte della famiglia a Roma.
“Ciao, andiamo”.