L'Inter si impone con un netto 3-1 ai danni della Roma. Al termine del match è Cristian Stellini, vice allenatore della squadra nerazzurra, a recarsi ai microfoni dei cronisti per commentare la gara. Queste le sue parole.
STELLINI IN CONFERENZA STAMPA
"E' sempre giusto giocare con voglia e spirito combattivo, mancata a un certo punto la tensione, ma siamo riusciti a fare quindici vittorie di fila a San Siro. Non è cosa da poco".
"Non cambia nulla, giochi con una leggerezza e felicità maggiore. Giocare sempre per vincere vale la mentalità e l'atteggiamento giusto, che bisogna sempre avere".
"Ha preso un duro colpo alla caviglia, aveva perso un po' di sensibilità alla caviglia e ha preferito uscire. Crediamo di recuperarlo per la prossima gara a Torino contro la Juventus".
"È stata una gara bella, sicuramente da giocare e da vivere e siamo stati bravi a riaccenderci dopo che la Roma aveva accorciato le distanze. Non è facile adesso riattaccare la spina, abbiamo avuto momenti in cui abbiamo sofferto ma la squadra ha giocato con spirito e mentalità giusta e anche con la giusta leggerezza che serve in questo periodo".
State giocando come se non aveste ancora vinto lo scudetto…
"Sì, questo fa parte della crescita che dobbiamo avere, del lavoro che il mister ha portato dal primo momento. La mentalità è la prima cosa ed è ciò che ci aspettiamo dai ragazzi, che giochino le partite sempre per vincere e per aggredire l’avversario riuscendo a dominarlo e batterlo".
Quanto è mancato Vecino in questa stagione?
"Matias è mancato in parte di finale della scorsa stagione e per tutta questa stagione, è stato sfortunato e bravo poi a lavorare aspettando il suo momento. Ora il momento è arrivato e si è fatto trovare pronto come sempre. È un ragazzo che merita e da elogiare ma non è l’unico. C’è anche Ranocchia che ha fatto due ottime gare o Pinamonti che anche oggi è entrato dimostrando di essere un giovane di grandi prospettive".
Quanto è felice delle risposte che stanno arrivando da giocatori che hanno trovato meno spazio?
"Magari questa cosa nel primo anno era stata meno evidente, adesso aumentando il lavoro questa cosa è diventata un’arma per la nostra squadra. Ogni giocatore che scende in campo ha la consapevolezza di essere importante e determinante per la squadra e lo hanno dimostrato durante tutta la stagione. Si meritano tutti un grande applauso".
Mi è successa una cosa simile 14 anni fa, sono cose che succedono e se vogliamo è l'esempio della ricerca della mentalità che abbiamo. Ci aspettiamo questo dai nostri calciatori, che diano il massimo e Lautaro in quel momento non stava reggendo bene il colpo. Quello che succede dopo rimane lì, domani è un altro giorno e ci preoccuperemo della prossima partita.