Queste le dichiarazioni di Gianluca Petrachi, direttore sportivo della Roma, rilasciate alla stampa a pochi minuti dal fischio d'inizio del match con il Parma:
PETRACHI A SKY SPORT
Come sta la squadra dopo il gol all’ultimo minuto preso in Europa League?
Ci è rimasta tanta amarezza. Avevamo fatto un’ottima gara, soprattutto un grandissimo secondo tempo. Purtroppo abbiamo preso un gol che ha penalizzato la squadra. Il pareggio già ci stava stretto, però questo ci deve far riflettere per mettere qualcosa in più, essere sempre attenti fino alla fine. Da questo punto di vista qualcosa dobbiamo ancora fare e dobbiamo crescere.
Come si spiega la rinascita di Pastore?
Credo che molto del merito vada a Fonseca, per come lo ha gestito e come ci ha lavorato. Ci sono stati tanti allenamenti differenziati e il mister lo ha sempre trattato alla grande. Anche la società lo ha fatto, quando lui ci ha chiesto di rimanere abbiamo detto "Va bene, adesso giocati le tue chance, però cerca di dare quel contributo che tutti si aspettano”, visto anche che uno con le sue qualità e con quello stipendio deve saper portare la croce addosso. Pastore è ritrovato e deve continuare, non si deve fermare.
Cosa lo aveva colpito di Fonseca?
Seguivo un suo attaccante quando ero al Torino, Facundo Ferreyra, avevo visto tre partite consecutive dello Shakthar e avevo visto la mano di un allenatore che giocava sempre allo stesso modo: squadra aggressiva, corta e con verticalizzazioni continue. Mi ha incuriosito e l’ho seguito. Poi quando si è pensato a lui quando c’è stato l’incontro mi ha catturato perché quello che vedevo in campo me lo ha mostrato attraverso il suo metodo. Ha portato l’iPad e mi ha fatto vedere come faceva sviluppare il gioco alla squadra e quali sono i principi, ed è piaciuto subito a tutta la società. Ha incontrato il presidente Pallotta, ma tutti quanti hanno visto un grande professionista e una persona per bene..