È iniziato con una vittoria la prima esperienza di Davide Nicola sulla panchina dell’Udinese. Nell'anticipo pomeridiano della 13a giornata di campionato contro la Roma la formazione friulana si è imposta per 1-0 grazie alla rete di De Paul segnata al 54'. Nel corso del post-partita è intervenuto ai microfoni dei giornalisti presenti nella mixed zone della Dacia Arena il tecnico bianconero il quale ha dichiarato:
NICOLA A SKY SPORT
Ritorno che si immaginava così...
"Vincere contro la Roma è sempre gratificante per tutti. Abbiamo affrontato una squadra molto forte e per noi la partita doveva essere giocata secondo determinati principi e concetti e sono felice perché i ragazzi hanno applicato davvero tutto con grande attenzione".
Questi concetti quali erano? Adrenalina e crederci fino in fondo?
"Io credo ciecamente che la differenza nelle partite la fanno spesso le transizioni di gioco quindi avevo chiesto di chiudere determinati spazi e non siamo riusciti a farlo sempre soprattutto perché non andavamo a pressarli alti, ma in questo momento ci sono da rispettare altre cose".
Oggi sulle ‘seconde palle’ c’è stata grande differenza tra le due squadre. Era un qualcosa che hai cercato?
"La partita è stata impostata cercando di non andarli a prendere alti perché la Roma è brava a saltare la pressione e quindi avevamo un baricentro offensivo ma cercando di rimanere compatti e soprattutto ordinati e organizzati. Questo i ragazzi lo hanno fatto con grande impegno, dedizione e ordine ma è chiaro che tutto il resto è da migliorare. Questa è solo una prima parte, tutto l’ambiente ha capito che ci troviamo in una situazione da dove dobbiamo uscirne quanto prima e a volte se ne esce con atteggiamenti diversi. Il nostro obiettivo nel tempo è quello di poter in qualche modo sbranare gli avversari nel senso di imporre il nostro gioco ma non si può raggiungere subito".
De Paul si sta affermando…
"Abbiamo parlato con i giocatori dicendo di non protestare né disperarsi se si sbagliava un tiro o un passaggio, ma di essere sempre presenti. Questo fa la differenza nel calcio moderno. Rodrigo non lo scopro io ma ho la fortuna di allenare, è un giocatore che ha intelligenza tattica e grande capacità di tenere alta intensità sia quando abbiamo palla sia quando non ce l’abbiamo".
La voglia fa la differenza…
"Tutti sappiamo quanto sia importante stabilire determinate relazioni. Ho visto i ragazzi partecipare con grande passione. Lo sport è passione, voglia di rappresentare certi colori, un popolo e poi se stessi. Il marchio è la determinazione, per competere tutto il campionato vanno interpretate bene tutte e due le fasi, mantenendo sempre determinazione e voglia di battersi. Più della vittoria, stasera era importante la voglia di battersi".
NICOLA IN CONFERENZA STAMPA
"Cercavo un allineamento e questo è nella capacità che abbiamo nell'avere una passione comune e questo si vede in quello che mettiamo in campo. Quando sono sceso in campo mi sono emozionato, c'era tanta gente, il senso di appartenenza che sentiamo noi dobbiamo trasmetterla a tutti. Sono rimasto colpito dall'attenzione che hanno messo i miei giocatori, c'è molto da lavorare ma oggi non si potevano fare molte cose, abbiamo impostato la partita con il baricentro basso, i movimenti vanno sicuramente migliorati, perché quando per esempio ci hanno attaccato sulle fasce ci hanno messo in difficoltà. Per farlo bisogna correre tanto. Bisogna stabilire le priorità, guardare alle squadre con cui realmente possiamo competere, stabilite le priorità allora stabilisci gli obiettivi. Gli abbiamo rallentato il palleggio, abbiamo creato una diagonale difensiva molto lunga, potevamo metterli in difficoltà in fase di ripiegamento e lo abbiamo fatto. Ho chiesto di non calciare da fuori area perché ne viene uno su quindici, non è la migliore arma, abbiamo cercato di lasciarla alla Roma, anche se in alcuni casi sono riusciti a portare in area molti giocatori e Musso è stato bravo".
Piccolo problema per Lasagna, importante studiare le squadre che hanno fatto punti con la Roma?
"Abbiamo preparato la partita con la difficoltà degli assenti per le Nazionali, con quelli che sono rimasti ho lavorato molto per impostare la tattica migliore per battere la Roma, studiando Bologna e SPAL che sono riusciti a metterli in difficoltà. De Paul e Lasagna li ho avuti due giorni e Kevin è tornato con un problemino. C'è tutto da migliorare, l'aver battuto la Roma è una gratificazione, ma bisogna lavorare, io lavoro se posso trasmettere le mie emozioni ai calciatori, queste comunque vanno controllate, dopo il gol annullato c'è stato un po' di nervosismo, questo va invece eliminato".
Roma imbrigliata?
"Non mi piace parlare di quello che c'è stato prima, quella che c'era non era la mia idea di gioco, lavoro sugli spazi, non sui punti di riferimento sull'uomo. In fase offensiva c'erano per esempio delle scalate che se non venivano fatte potevano portare a degli 1 contro 1 molto pericolosi. Giocherei sempre in 1 contro 1, ma in questo momento e contro la Roma non lo possiamo fare. Abbiamo studiato bene i movimenti della Roma, i movimenti esca di Pellegrini, i giri di Under, El Sharaawy e Kluivert, e abbiamo fatto la nostra partita. Il gap tecnico con altre qualità si può colmare, non basta la semplice tecnica".
La squadra si è applicata...
"Sicuramente per ogni demerito della squadra avversaria c'è un merito nostro, io sono abituato con un certo volume di allenamenti per quella che è la mia filosofia di gioco. La mia soddisfazione è arrivata nel notare i tanti cambi di posizione, l'attenzione nel mettersi nel modo giusto. Allora questa è una qualità, la squadra ha qualità mentali, bisogna portarle avanti. Contro una grande squadra ci dev'essere una grande dedizione a sacrificio e gamba, nella mia filosofia di gioco c'è tanto da lavorare qua".
L'infortunio di Samir?
"Samir ha riportato un problema alla caviglia".
Il percorso di crescita di Pussetto?
"Ognuno dei miei giocatori può arrivare a un livello elevato se antepone la squadra alla sua individualità, perchè la grande prestazione del singolo deriva da una prestazione collettiva. Nel secondo tempo ripartivamo meno bene e infatti la Roma ha creato di più. Dobbiamo lavorare tanto nella fase di transizione, perchè nel calcio spesso è tutto, dobbiamo lavorare duramente. Sono stato accolto molto bene, se non avessi avuto la disponibilità di tutti quelli che lavorano nell'ambiente Udinese non avrei fatto nulla. Ci siamo allineati e solo così si può progredire".