ROMA-BOLOGNA: le interviste - Ranieri: "Sta cambiando il vento"

01/11/2009 alle 16:44.

Ecco le parole di Claudio Ranieri ai microfoni di Sky.

L’immagine più eloquente è il sospiro di sollievo di Rosella Sensi, è un atto di liberazione che racchiude lo stato d’animo?

L’immagine più eloquente è il sospiro di sollievo di Rosella Sensi, è un atto di liberazione che racchiude lo stato d’animo?

"Sono contento. È una partita nata come le ultime, abbiamo creato tante palle gol ma non le abbiamo messe dentro, gli altri invece alla prima fanno gol. Oggi siamo riusciti ad invertire la tendenza, sta cambiando il vento. Anche questa sembrava una gara stregata ma oggi i ragazzi non ci sono stati e la vittoria è stata strameritata.

Vucinic non segnava da 154 minuti

"Nello spogliatoio gliel’ ho anche detto, per far gol tu è cambiato davvero il vento".

La Roma è a galla per ogni ambizione, tranne lo scudetto, qual è un traguardo attendibile ora?

"Non possiamo illudere i nostri tifosi che vedono già più nero di ciò che realmente è. Non me la sento di dare obiettivi. Ho una squadra con buonissimi giocatori in un momento particolare della sua storia, se l’anno scorso con gli stessi non è stata centrata la è difficile anche quest’anno. L’obiettivo è quello, guardiamo positivamente la qualificazione alla , ci sono tantissime squadre in corsa ma non tantissimi punti. Non voglio guardare dietro ecco, dobbiamo tornare lassù".

 Cosa si può dire per creare clima diverso nell’ambiente?

"Noi ce la stiamo mettendo tutta, purtroppo nel calcio contano solo i risultati. Ci eravamo impegnati anche contro Milan, Livorno e Udinese. I ragazzi sono stati sbeffeggiati, Vucinic ha fatto gol ed è stato fischiato dalla curva. Sappiamo com'’è il pubblico, è amore, poi al 90 è stato applaudito per una corsa. Noi cerchiamo di dare al pubblico ciò che vuole e chiede, ma devono capire che ci stiamo impegnando tutti. Sia Vucinic che Menez, oggi, sono stati semplicemente perfetti anche nella continuità che di solito non è nelle loro caratteristiche".

Buon lavoro mister.

" Ne ho parecchio, ma si fa".

 

RANIERI A RAISPORT

Vittoria fondamentale quella di oggi. Che gara è stata e con i tre punti è arrivato anche il gol di Vucinic, è stato recuperato il rapporto del giocatore con il pubblico?

"Credo che sia stato recuperato nel corso della partita perchè in tanti anni di calcio, non avevo mai sentito i fischi della curva dopo un gol. Ma questo è il nostro pubblico. Dopo una lunga corsa per recuperare il pallone a fine gara lo hanno applaudito. Sulla partita, anche oggi al primo tiro ci hanno segnato mentre noi non riuscivamo a segnare nonostante le azioni costruite. Poi però i ragazzi ce l'hanno messa tutta e abbiamo vinto. E' successo cosi a Milano, con l'Udinese e con il livorno. Mirko sentiva l'assenza del gol in modo particolare e io cercavo di rincuorarlo dicendo che la vita dell'attaccante è questa. Magari non fai gol per tanto tempo poi però ti sblocchi e fai gol impossibili".

Ora per proseguire la risalita in campionato c'è la gara contro l'Inter.

"Noi i polsi ce li facciamo tremare da soli. Faremo la nostra partita cosi come contro il Milan. Sappiamo che è una grande squadra ma ce l'andremo a giocare. Pensiamo al Fulham comunque già giovedì"

La ha gli stessi punti di quando l'anno scorso c'era lei.

"No comment".

 

RANIERI in CONFERENZA STAMPA

 

La squadra dopo il vantaggio ha avuto paura di vincere?

"La paura di vincere no, più che altro paura che gli altri ottenessero il pareggio. La squadra ha saputo congelare il match e tentare il terzo gol. La gestione della partita è stata ottimale. Era iniziata male, come di solito, creato palle gol e alla prima gli avversari hanno segnato. Un ripetersi delle tre ultime gare. Evidentemente è cambiato il vento, i ragazzi si sono sempre impegnati. Ha fatto gol Vucinic, e ci voleva per lui. Siamo particolarmente contenti".

Aveva detto quanto servissero i tifosi, un suo giudizio sullo stadio oggi.

"Io in 58 anni di Olimpico non avevo mai sentito fischiare un calciatore dopo un gol. Mai. I ragazzi hanno continuato a giocare, poi il pubblico ha applaudito Vucinic per un recupero a fine gara. Se oggi devo menzionare due ragazzi che hanno dato tutto sono Vucinic e Menez, due uomini che non hanno caratteristiche di grinta e determinazione, ma oggi le hanno mostrate. Il bello della Roma era che il pubblico era il dodicesimo in campo, ora non più. Se in casa nostra sentiamo le critiche non è facile, devo fare i complimenti ai ragazzi che non si sono arresi, che hanno continuato a macinare gioco e anche a sbagliare. Non ricordo grossissime parate di Doni, le difese delle altre squadre in Italia e Europa fanno errori maggiori di noi e non prendono gol, i portieri sono spesso i migliori in campo. A noi invece girava in una determinata maniera, oggi no, l’ho detto anche a Mirko se hai segnato te è cambiato tutto. Noi continueremo a lottare, non saranno rose e fiori ma i ragazzi hanno voglia e tenacia. Se il pubblico ci sta vicino noi regaleremo tutto ciò che abbiamo. Anche con Milan, Livorno e Udinese abbiamo giocato bene e non vuol dire che se vinci ti sei impegnato, sei hai perso sei un mercenario, non è così".

All’inizio si aveva una sensazione di una squadra frenata, coi centrocampisti che non appoggiavano le punte. Dopo il gol la squadra si è sciolta.

"Potrebbe essere. Se vedeste le altre squadre in crisi giocano peggio di noi, stai attento a non sbagliare e sbagli ancora di più. Per questo ho chiesto l’aiuto del pubblico. La Roma ha creato le sue fortune col pubblico ma non può giocare non sciolta in casa. Sembra che ci vogliamo tagliare le palle da soli".

È servito il ritiro? Proseguirà?

"No, già giovedì si era deciso che comunque fosse andata non saremmo avremmo continuato il ritiro. Non è servito nulla".

Come stanno Motta e Juan?

"Per Motta crampi e sta bene. Juan non lo so, spero bene".

Quando è entrato Cicinho ha chiesto lei a Perrrota di rimanere così basso, quasi terzino?

"Si, l’ ho chiesto io".

Mister continuiamo sullo stadio.

"Tutti sappiamo fare il tifo quando va bene. La Roma si distingueva perchè nelle difficoltà aiutava col sostegno la squadra. Ora è acerbata, incazzata".

È cambiato il motto, la Roma si discute perché si ama?

"Mah, stiamo tutti con le forbici a tagliare".

Quanto influisce vittoria sul suo morale?

"Sul mio? Io posso essere doppiamente incavolato ma non vado in campo, conta il morale dei ragazzi, io sono sempre uguale. Mercoledì ero arrabbiato ma non lo faccio vedere, io voglio sempre il massimo ma ci sono momenti che le cose non vanno. Questi calciatori abbiamo e dobbiamo stare vicino. Se abbiamo l’appoggio del pubblico ci metteremo meno tempo ma comunque ne usciremo".

Mister, le uova al pulman e la corona sulla Roma morta come si prendono?

"Appunto, una volta si facevamo agli avversari, lascio giudicare voi".

Possiamo chiamarli teppisti questi che tirano bombe carta?

"Io semplicemente non lo considero".

Quando sono arrivati queste uova e sassi vi siete spaventati?

"Purtroppo in Italia succede, anzi che ci hanno tirato solo un uovo dalle altre parti tirano sassi. Ma fa male è quando è un tuo tifoso".

Che cosa ci vuole per riportare i tifosi dalla vostra parte, come scatta la scintilla?

"Il risultato in Italia è sovrano. Se ci sono poche persone allo stadio è perché non vai bene, siamo noi che dobbiamo portare vittorie e partite decenti. Però quelli che vengono dateci una mano, il coro resterete in A? Cambiano allenatori e giocatori ma poi sono loro che l’anno prossimo vedono la partita in B. Queste cose fanno male, non sono giuste".

Ritiene davvero che la vittoria sia la svolta?

"No basta una vittoria e ti sblocchi. Arrivato io ho trovato una squadra nervosa, poi ci siamo sbloccati. Ora è tornato un periodo difficile di risultati ma c’è consapevolezza e voglia. Sarebbe bello viverne uno come quello che ha vissuto il Milan dopo averci battuto, me lo auguro, ma come uomo e allenatore non vivo di questo. Giovedì sera abbiamo partita difficile con una squadretta che ha fatto tre gol al Liverpool, poi c’è l’Inter. Partite toste e saremo pronti. Certo con un filotto cambierebbe tutto ma dobbiamo scendere tranquilli, sperando di recuperare gli infortunati come il ".