IDEALISTA.IT - Evan Ndicka è il protagonista della nuova puntata del terzo ciclo della rubrica 'A casa dei campioni', realizzata dal sito dedicato al mondo dell'immobiliare. Ecco le dichiarazioni del difensore centrale ivoriano sulla sua avventura alla Roma.
Sei nato in Francia da padre camerunense e madre ivoriana, ti sei trasferito da giovanissimo per giocare in Germania, dal 2023 sei a Roma. Sei veramente un cittadino del mondo: qual è il posto che definisci “casa” ad oggi?
"Devo dire che ogni posto in cui ho vissuto fino ad oggi mi ha trasferito sicurezza e insegnato qualcosa di diverso. In Francia sono nato e cresciuto, in Germania sono andato a 19 anni e ho avuto a che fare con una cultura differente, che ha arricchito il mio carattere. In Italia, a Roma, ho conosciuto una consapevolezza ancora più grande, sia dal punto di vista umano, sia dal punto di vista calcistico e professionale".
Sei alla tua terza stagione in giallorosso. Hai imparato a conoscere bene la città? Qual è la tua zona di Roma preferita?
"Devo dire che tra i diversi impegni sportivi, partite con il Club e nazionale, è difficile ritagliarmi del tempo per visitare la città, ma naturalmente da quando sono qui alcune passeggiate per le vie di Roma me le sono concesse. E il centro è davvero meraviglioso".
Qual è la cosa che ti ha stupito di più di questa città?
"Senza dubbio la passione della gente per la squadra e il grandissimo trasporto che i tifosi hanno per la Roma. Lo percepisci in ogni momento della giornata, andando anche al supermercato a fare la spesa. Un amore autentico, travolgente, che ti coinvolge in ogni momento, non soltanto durante le partite nel nostro stadio o in trasferta". [...]
Quali sono i compagni di squadra con cui passi più tempo? E se dovessi scegliere un coinquilino, chi sarebbe?
"Mi sento a mio agio con tutti, perché siamo davvero uno spogliatoio molto unito. Se devo citarne due, dico Manu Kone e Neil El Aynaoui, con i quali parlo in francese. Sarebbero ottimi coinquilini, anche se Manu ospita troppa gente in casa sua... (ride, ndr)". [...]
Qual è il momento a cui sei più legato da quando giochi nella Roma?
"Non c'è un momento particolare, ma devo dire che amo vivermi la passione della piazza, della città, in ogni partita allo stadio con la nostra gente a riempire l'Olimpico ogni volta".




