
FOOTBALL SCHOOL - Artem Dovbyk ha rilasciato alcune dichiarazioni al canale YouTube e tra i vari temi trattati si è soffermato sulla sua avventura alla Roma e sul futuro. Ecco le sue parole.
L'infortunio?
"L'infortunio non è serio, riguarda l'adduttore e con 5/6 giorni il recupero è completo. Lo staff medico mi ha detto che proveranno a recuperarmi in vista di quella partita e credo che avrò l'opportunità di giocare contro il Torino, anche se non dal primo minuto. Penso che sarò in grado di aiutare la squadra. Decideremo comunque nella rifinitura".
La Roma deve assolutamente vincere...
"Sì, possiamo solo vincere, così come il Venezia ha bisogno di una vittoria per rimanere in Serie A. Per questo spero che non sarà facile per la Juventus. Non dipenderà solo da noi, proveremo a fare il possibile per ottenere i 3 punti".
È stata una stagione difficile, in cui la Roma ha cambiato 3 allenatori...
"All'inizio è stato molto difficile, ho deciso di trasferirmi alla Roma grazie a De Rossi. Avevo parlato con lui, del modo in cui lui avrebbe voluto vedermi giocare, e mi aveva dato delle sensazioni positive. Condividiamo la stessa idea di calcio offensivo. Ma dopo 4 giornate c'erano rumors negativi intorno al club, c'era chi sosteneva che la squadra giocasse contro De Rossi ma non era vero. La squadra è stata costruita per lui, così come gli acquisti, poi però è venuto Juric con uno stile di gioco completamente differente, molto simile a quello di Gasperini. L'Atalanta però ha costruito un progetto lungo anni, fatto su misura per quel tipo di calcio. Juric è venuto con una proposta di calcio che noi, non potevamo semplicemente mettere in atto a livello fisico. Contro la Fiorentina si è visto, la squadra era a 50/60 metri dall'attaccante. Non avevamo chance dal punto di vista fisico e abbiamo perso 5-1. Lì ho capito quanto bisogna essere pronti per fare un certo tipo di calcio. Poi è arrivato Ranieri, che ha fatto un lavoro più psicologico perché avevamo perso tante partite ed eravamo quasi in fondo alla classifica. È stato bravo a fare alcuni cambiamenti e a dirci tante piccole cose che hanno poi portato la squadra a giocare diversamente. Abbiamo vinto tanti match importanti, ma quando cambi 3 allenatore in una stagione è difficile. Per un attaccante la cosa più importante è capire che tipo di gioco si vuole. Penso che la Serie A sia uno dei campionati più difensivi, molto tattico e difficile da affrontare. Tutti sono molto forti fisicamente. In Spagna, per esempio, lasciano molto più spazio. Quando sono arrivato non pensavo di trovare tutta questa differenza, in Spagna ho giocato contro Barcellona, Atletico Madrid e Athletic Bilbao ma qui i difensori ti seguono ovunque. Sono molto preparati e aggressivi dal punto di vista tattico. Per fortuna c'è il VAR, ma ogni volta finisco la partita con dei graffi sul corpo. In Italia i difensori non sono più forti, bensì più attenti".
Quali difensori ti hanno impressionato?
"La Juventus ha due ottimi difensori come Bremer e Gatti, quando ci abbiamo giocato al ritorno Bremer era infortunato. Lui è molto forte, credo uno dei calciatori più tosti da affrontare. I difensori sono molto preparati. Loro due mi seguivano in ogni zona del campo. Contro la Juventus mi sono sentito molto in difficoltà".
Tutti gli allenatori che hai avuto alla Roma hanno chiesto alla squadra di servirti meglio...
"Al Dnipro ho giocato un calcio differente, ero più libero dal punto di vista tattico. In Ucraina il calcio era più lento, ci ho messo un po' per capire come muovermi in campo. Con il Girona la squadra era differente, avevamo un gioco bellissimo e molto più offensivo con esterni d'attacco come Savinho e Tsygankov, che cercavano costantemente di servirmi. Avevo tantissimi tiri a disposizione per ogni gara, qui invece molti di meno. Il problema è questo, devo utilizzare nel migliore dei modi un buon assist perché se non lo faccio, probabilmente non ricapiterà. Abbiamo guardato le statistiche, prima della sfida con l'Atalanta, Ranieri ci ha mostrato come loro siano primi in Italia per chance create sui cross in area di rigore. E i risultati si vedono con Retegui, che sta facendo una stagione fantastica. L'Atalanta gioca un calcio molto offensivo, ma anche noi ultimamente attacchiamo di più".
Hai comunque segnato 17 gol alla prima stagione in Italia...
"Guardo i migliori attaccanti del campionato come Lautaro, Thuram, Lukaku. Hanno segnato più o meno i miei stessi gol e questo significa che stanno avendo una brutta stagione? Non sono i gol a determinare una stagione, ovviamente la gente si aspetta tanti gol dopo la stagione al Girona. Ma le aspettative restano aspettative, io cerco di dare tutto quello che posso e cerco di sfruttare ogni singola occasione che mi capita. Mi sono adattato e ho fatto esperienza in questo campionato, mi sono abituato anche a giocare in uno stadio differente da quello a cui ero abituato. Giocare davanti 70mila persone ogni weekend è differente, la pressione è diversa. I tifosi sono completamente diversi. La stagione è buona, ho comunque fatto 12 gol in Serie A nella mia prima stagione a Roma. Spero di farne di più in futuro".
Rimpiangi di aver scelto la Roma?
"No, nessun rimpianto, è stata una mia scelta. Al Girona avrei giocato la Champions, ma ci sono state anche delle cessioni importanti di giocatori che mi avevano fornito 11 assist. Quindi mi sono venuti dei dubbi sulla permanenza. Dopo una stagione del genere hai bisogno di fare un salto di qualità, dato che non ho più 20 anni. Ci sono state trattative con l'Atletico, che poi non sono andate a buon fine, per delle questioni tra i direttori sportivi. Credo che qualcuno del club non mi volesse davvero. C'era anche il West Ham e parlai anche con l'allenatore. Inoltre anche alcuni club dell'Arabia Saudita erano interessati. Ma ho voluto continuare in Europa nonostante in Arabia Saudita l'ingaggio sarebbe stato molto elevato. C'era quindi tre opzioni: Atletico, West Ham e Roma.
Perché non hai scelto la Premier?
"De Rossi è stato un fattore determinante per me e inoltre ho seguito il mio istinto. Anche il West Ham era un'opzione interessante, ma non ho rimpianti. Ora con la Roma stiamo lottando per la qualificazione in Champions League. Le statistiche dimostrano che sto facendo una buona stagione".
Considererai le offerte da altri club in vista della prossima stagione? Si è anche parlato dell'interesse dell'Inter...
"Non amo guardare troppo avanti. Adesso arriverà un nuovo allenatore. Se lui dirà chiaramente che avrà bisogno di me e che sarò un giocatore importante per la Roma, allora resterò. Qui ho un contratto di 5 anni e sono felice. Mi piacciono lo stadio, i tifosi e il loro sostegno. Se l'allenatore dirà che avrà bisogno di un altro attaccante allora dovrò cercarmi una nuova squadra. Tutto dipenderà dall'allenatore. Ci sono tanti candidati, vediamo chi sarà e poi prenderemo eventualmente tutte le decisioni del caso".
Come ti stai trovando con Ranieri?
"Un tecnico con grande esperienza, grande intelligenza e molto attento ai piccoli dettagli. Prima del Milan ci ha mostrato un video riguardo all'arbitro e ci ha detto: 'Vi faccio vedere un video di Castellanos in Lazio-Juventus, in cui lui ha provocato il difensore e poi è stato colpito da Kalulu, il quale è stato espulso'. Nella sfida col Milan Mancini ha avuto la stessa situazione con Gimenez e l'attaccante del Milan è stato espulso. Queste piccole cose fanno la differenza in queste partite. Abbiamo giocato 19 partite senza perdere, ha stravolto la stagione".
Gasperini potrebbe essere il nuovo allenatore della Roma...
"Onestamente non ho idea di chi sarà il nuovo allenatore. Ho letto alcune news, ma non posso affermare con precisione. Credo sia qualcosa di segreto".