In attesa dell'appuntamento di stasera su Rai 1, che ospita Leonardo Spinazzola nel corso della trasmissione 'Ti Sento', ecco alcune anticipazioni delle parole del laterale giallorosso e della nazionale, attualmente alle prese con il recupero dall'infortunio al tendine d'Achille.
Sull’infortunio.
"Non me lo sarei mai aspettato, anche perché stavo da dio, volavo: mi sentivo volare in campo".
Sulle date del suo rientro con la squadra:
"A fine novembre torno in gruppo, questo non significa giocare ma respirare la squadra. È già una grande cosa, una cosa mia, è una scaletta mentale, l’equilibrio. Mi auguro accada, perché vorrebbe dire che va tutto alla grande, che corro, prendo la palla e scatto".
Sul rapporto col CT della nazionale, Mancini.
"Penso che mi voglia tanto bene. Mi stuzzicava sempre: non fare questo, non fare quello. È un bene quando una persona ti sta sempre addosso, significa che prova qualcosa no? E quello me l’ha fatto sempre capire ma anche prima degli Europei. Mi sono sempre sentito parte di quella squadra e ho sempre sentito la stima che Mancini ha nei miei confronti".
Sul bullismo subìto da ragazzo:
"Mi prendevano un pochino in giro, mi dicevano ‘castoro’ perché avevo i denti grandi all’infuori. Ero piccolo, andavo alle medie. È continuato sino ai 14 anni. `Siamo tre papà castoro´ mi cantavano. Mi arrabbiavo, però crescendo penso che il mio sorriso sia la cosa più bella che ho. A chi viene bullizzato dico: siete migliori di loro, senza dubbio. Perché chi parla tanto degli altri non è molto sicuro di se stesso".
“Da bambino mi chiamavano castoro per i denti, questo mi feriva. Crescendo ho capito che il sorriso è la cosa più bella che ho”.
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— Retesport 104.2fm (@ReteSport) September 14, 2021