KLUIVERT: “Con la Roma voglio la Champions. Io raccomandato? Un'accusa che mi ha sempre bruciato"

04/02/2020 alle 16:06.
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DAZN - Justin Kluivert, attaccante della Roma, ha rilasciato una lunga intervista alla piattaforma televisiva in cui ha raccontato l'inizio della sua carriera all'Ajax, il rapporto con il padre e gli obiettivi che sogna di raggiungere con la maglia giallorossa. Queste le parole dell'olandese:

Il tuo debutto con l'Ajax?
Il mio debutto con l’Ajax è stato l’inizio di tutto. Non riuscivo a smettere di sorridere, ero felice perché il sogno che avevo da ragazzino si stava realizzando: nessuno avrebbe più potuto rovinare quel giorno o quella stagione. Ero felicissimo, il telefono era impazzito. Anche mio padre era giovanissimo quando ha esordito con l’Ajax, che ci sia riuscito anche io è meraviglioso, non riesco a immaginare come se ci riuscisse anche mio figlio un giorno. Per arrivare a quel momento ho speso un sacco di “energie, sangue, sudore e lacrime” come dice l’inno dell’Ajax, è veramente tutto quello che devi dare. La dedizione è importante, per questo ho avuto questa opportunità. 

Il tuo idolo?
Mio padre è il mio idolo, la guida che ho sempre seguito fin da bambino, tutti abbiamo un modello e il mio è lui. Per un compleanno mi regalò una mela di vetro e mi disse: “La mela non cade mai lontano dall’albero”. È una cosa speciale, mia per sempre. Una bella immagine.

Vi assomigliate come giocatori?
Sul campo anche lui aveva bei numeri, sono molto diverso da lui ma quando guardò i suoi video penso di aver ereditato qualche giocata. A Barcellona ha vissuto una fase bellissima della sua carriera: dopo le partite potevo corriere in campo a giocare con i miei fratelli. Giocavamo ovunque, eravamo solo maschi. 

Quando con l’Ajax ho giocato contro Mourinho, lui è venuto da me e tutti mi hanno chiesto cosa mi avesse detto. In realtà era solo felice di vedermi giocare nell’Ajax perché mi ha visto crescere quando era nello staff del Barcellona. Non ha provato a comprarmi (ride, ndr)

I tuoi ex compagni delle giovanili?
Da ragazzo giocavo con De Ligt, lo prendevamo in giro perché voleva esultare usando la bandierina ma non riusciva a staccarla dal terreno. Nel video (il giocatore parla davanti ad uno schermo, ndr) si vede anche Doynell Malen che segna di testa. È bellissimo vedere i compagni con cui giocavi 10 anni fa arrivare così in alto. La gente pensa che sia tutto facile e si crea facilmente un’opinione negativa se qualcosa va storto. Per me è sbagliatissimo: se De Ligt a 20 arriva alla Juventus non è così strano che abbia ancora bisogno di imparare. Arrivi in un paese nuovo, devi arrangiarti da solo, è tutto diverso: anche il gruppo è diverso e lui ha giocato più di 10 anni nell’Ajax, andarsene è un passo enorme, lo stesso è stato per me. La gente non capisce le difficoltà, se può ti critica. Dovete darci tempo, non credo sia chiedere troppo.

Il tuo stile?
Mi piace ancora dribblare, saltare 4 o 5 avversari, ma non è più così facile! Non ci riesco sempre ma questa è ancora la mia idea di calcio per essere vincenti 

Ci hai provato contro il Torino nella tua prima partita giocata con la Roma...
Non lo dimenticherò mai il mio esordio con la Roma. Servire un assist a Dzeko, che poi segna un gol del genere, è da sogno. Arrivare in un nuovo club ed essere subito determinante è stupendo, non potrei dimenticare quel momento 

Hai una foto con il tuo idolo?
beh con mio padre si, ma con quello a cui mi ispiro, per quello che è dentro e fuori dal campo, no.  Quello è Cristiano Ronaldo, lo ammiro da quando ero bambino. Ho anche esultato come lui. Giocavamo contro il Psv in casa, era una partita molto importante, ho segnato il gol del 3-2 e l’ho fatto 

Anche tuo fratello minore impazzisce per il calcio
È troppo divertente, il migliore!  Gioca nel Barcellona Under 13 e sta andando alla grande. Molti pensano che io giocassi nell’Ajax e lui nel Barcellona grazie a mio padre, ho sempre risposto di venire a vedermi giocare. Questo mi ha reso il giocatore che sono oggi, era qualcosa che mi bruciava dentro 

Hai dedicato un gol a Nouri
Era il gol segnato in Champions con il Viktoria Plzen. La storia di Nouri è qualcosa che non puoi capire se non eri la. Lo conosco bene, era un piccolo idolo per me. In quell’Ajax era il migliore, un leader, un gentleman nonostante l’età. Lo rispettavano tutti. Quel gol, come tutti gli altri che ho segnato sono un po’ per lui e questo era un gol importante. Sono diventato il più giovane a segnare un gol in Champions per la Roma, è fantastico che il mio nome sia nella storia del club. Ma è stato solo l’inizio, di gol ne voglio fare molti altri in tutte le competizioni e sono certo che ci riuscirò 

Ora Fonseca loda la tua visione difensiva, è strano per un attaccante.
Sì, è vero, quando sono arrivato qui ero terribile in fase difensiva quindi mi sono focalizzato molto su questo. Nella fase di non possesso avevo molti problemi e in Italia devi saper giocare anche per gli altri: se non difendi non vai in campo. Devi dimostrare di essere all’altezza quando hai il pallone, ma anche quando devi recuperarlo.

Kluivert vede una foto del papà che alza la Champions.
Qui non solo papà l’ha vinta, ma anche segnando il gol decisivo. Voglio che mi scattino esattamente la stessa foto un giorno con la Coppa tra le mie mani. Quale maglia avrò addosso quando vincerò la Champions? Spero quella della Roma, ma nessuno può leggere il futuro. Il futuro è tutto da scrivere.