THE INDIPENDENT - "Non sono più un ragazzino e non posso correre come dieci anni fa, quando avevo 21 anni. Sono più anziano, ma molto più intelligente, perché ho più gare alle spalle. Su alcune palle, prima, mi sarei buttato come un pazzo, ma ora no, perché rischierei l'infortunio. Quando sei ragazzo non ci pensi, ti butti e basta. Quando hai più esperienza devi giocare con la testa". Edin Dzeko si racconta in un'intervista al quotidiano britannico a due giorni dal derby con la Lazio.
L'attaccante bosniaco ha parlato del suo rapporto con Spalletti, ma anche di Totti e delle poche possibilità che la Roma ha di vincere lo scudetto."Giochiamo un calcio molto offensivo con grandi giocatori che mi rendono la vita più facile - ha spiegato -. La squadra gioca per me, ricevo un sacco di assist. Spalletti? Mi ha dato tanta fiducia. Anche se qualche volta mi ha criticato è perché lui vuole che io faccia ancora meglio. Quando sai di avere la sua fiducia è tutto più facile, lo senti sul campo".
Dzeko si esprime poi sulla corsa scudetto: "E' difficile quando fai più di 80 punti e non vinci il campionato. Qualche volta può essere frustrante: l'unica cosa che puoi fare è dare il meglio e sperare che la Juve faccia passi falsi. Non è facile, ma bisogna pensare positivo".
Un pensiero, infine, anche a capitan Totti: "E' un peccato che abbia 40 anni. Mi sarebbe piaciuto giocare con lui 5-6 anni fa: sono sicuro che avrei fatto ancora più gol di quanti ne abbia segnati oggi. La sua abilità nel vedere e capire l'attaccante, nell'effettuare quei passaggi.. è come un regalo per ogni attaccante. E' un privilegio giocare con lui".
Dzeko parla poi della sua passata esperienza al Manchester City: "Immaginatevi quanti gol avrei fatto se avessi giocato sempre dall'inizio. Ma ero in una squadra con calciatori di livello mondiale, non era facile conservare un posto da titolare, è qualcosa che capisco ma avrei potuto giocare di più. Conservo comunque buoni ricordi di quell'esperienza, ma poteva andare meglio". Il bosniaco racconta un episodio in particolare: "Segnai 4 gol al Tottenham, vincemmo 5-1 ma nella partita successiva rimasi in panchina e giocò Agüero, che segnò 3 gol. Penso che Mancini mi volesse solo far riposare, ma a volte devi solo lasciare che i calciatori giochino. A volte mi metteva in panchina anche se stavo facendo bene, era frustrante".