Conferenza stampa, MOURINHO: "Siamo più forti, Mancini ok. Giovedì episodio brutto fuori dal contesto" - MKHITARYAN: "C'è tempo per parlare del contratto" (VIDEO)

13/04/2022 alle 14:17.
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Dopo la rimonta contro la Salernitana nell'ultimo turno di campionato, la Roma ospita domani sera all'Olimpico il Bodø/Glimt nel ritorno dei quarti di finale di Conference League (2-1 all'andata per i norvegesi). Alla vigilia del match il tecnico giallorosso ha parlato in conferenza dalla sala stampa del "" di Trigoria. Con lui è intervenuto anche Mkhitaryan.

L'intervento di Mourinho:

Come ha trovato la squadra in queste ultime ore?
"Stiamo bene, vogliamo giocare. Giovedì e domenica sono due partite difficili: domenica recuperare il risultato non è stato facile. Abbiamo avuto tre giorni, che è un tempo normale per un recupero completo. I ragazzi stanno bene, tutti sono disponibili. Non non c'è nessun giocatore infortunato, Spinazzola non è ancora in condizioni di iniziare una partita. Sappiamo che è difficile, sappiamo che è 2-1 per loro ma non c'è niente di nuovo. Domenica scorsa era 1-0 per Salernitana e ora c'è il 2-1 per il Bodo. Abbiamo 90' per vincere questa partita, sarà difficile, ma siamo forti e preparati. Sono molto fiducioso dei miei".

Questa partita è stata un po' caricata di tensioni per quello che è successo all'andata. Come si affronta una partita così importante senza pensare alle tensioni, ma concentrandosi solo sulla qualità tecnica?
"Non ho visto nessun giocatore con la tensione in nessuna delle tre partite che abbiamo giocato. La prima partita è una sconfitta storica per noi come club e come professionisti, abbiamo avuto un comportamento esemplare con dignità e fair play che definirei non normale: di solito una persona reagisce in modo negativo, ma noi abbiamo reagito con onore dopo l'umiliazione per il risultato. Poi nelle due altre partite non c'è stato mai un problema o una difficoltà per l'arbitro. Quello che è successo giovedì scorso è una situazione fuori dal contesto: la partita è stata normale, così come la fine, 45' dopo la partita è stato tutto normale. Poi c'è stato un episodio brutto ma completamente isolato dal contesto. Domani vogliamo giocare, anche loro, noi vogliamo andare in semifinale e sicuramente anche noi. Mi aspetto una grande partita con un vantaggio per noi: il nostro stadio con la nostra gente, che può avere un ruolo nella motivazione della squadra. Vogliamo giocare a pallone come abbiamo fatto, anche in quella persa per 6-1 con un comportamento esemplare. Mi aspetto sono una partita di calcio: che vinca il migliore e il più bravo e sono convinto che i più bravi siamo noi".

Le volevo chiedere della panchina per la funzione che ha avuto nelle scorse settimane con il gol di Perez, ad esempio. È una risorsa che è stata importante. Poi c'è un altro aspetto: si dice che sia una panchina esagitata ed ho rivisto la partita. Come vede questa doppia funzione della panchina sia per il contributo tecnico che comportamentale?
"La panchina come soluzione è molto molto importante, in questo momento penso il contrario di quello che pensavo nei momenti di difficoltà. Nei momenti di difficoltà c'erano poche soluzioni, in questo momento ci sono 4-5-6 giocatori che hanno giocato tante volte da titolari, con qualità diversa dagli altri. Con la Salernitana senza quella panchina sarebbe stato impossibile vincere, avevamo bisogno di freschezza e altre soluzioni tattiche, abbiamo cambiato finché abbiamo trovato una soluzione per il pareggio e per cambiare la partita. È molto importante. Magari domani ci sono 6 cambi da fare, se arriviamo in quella situazione significa che solo 4 giocatori giocheranno 120' e questo è importante. Anche ieri in -Chelsea, partita fantastica, le panchine sono stati importanti per le decisioni della partita. Sull'altra storia della panchina: sono contento della tua indagine. Vado a uno dei principi più vecchi della propaganda: una bugia che si ripete e si ripete ogni tanto la gente pensa che sia la verità. Ma sarà sempre una bugia".

Essendo una partita da vincere con 2 gol per non andare ai rigori, crede sia giusto partire con la stessa formazione o bisogna cambiare qualcosa subito? Come si prepara questa differenza?
"È una differenza minima, non abbiamo perso 2-0 o 3-0. Non abbiamo bisogno di fare un cambio drammatico nella dinamica della partita. È 2-1 per loro, abbiamo bisogno di fare un gol per pareggiare l'eliminatoria. Cambi drammatici no, anche perché non abbiamo avuto tempo di allenare qualcosa di completamento diverso da quello che facciamo noi. Con la Salernitana abbiamo iniziato a 3 e finito a 4, abbiamo iniziato con un attaccante e finito con due: questo è quello che abbiamo imparato a fare e non abbiamo alcuna sorpresa tattica da presentare. All'intervallo della partita con la Salernitana ho detto ai ragazzi di stare tranquilli, adesso abbiamo 90' per giocare. Tranquilli ma dobbiamo andare forte. Se mi chiedi se ci siamo allenati ai rigori, dico di sì. Se mi chiedi se voglio andare ai rigori dico no, non voglio andarci. Cercheremo di vincere nei 90', ma bisogna rispettare il Bodo perché è una buona squadra".

Come sta Mancini? È disponibile per giocare dal 1'?
"Bene".

Che effetto le fa vedere 60mila tifosi con Salernitana e Bodo?
"Mi fa effetto anche quando c'era il 50% di capienza fare il percorso tra Trigoria e l'Olimpico e vedere la gente per strada, vedere la gente dalle finestre in casa. Mi fa sempre effetto la passione della gente per il club che alleno, per questo diventano miei club: non sono nato a , a Roma o a Milano, non sono nato interista o romanista. Questo ti fa diventare più o totalmente coinvolto con la gente. Con la possibilità di giocare con il 100% della capienza, e noi non stiamo giocando per vincere lo scudetto in campionato, la gente viene per passione. È più facile essere appassionato quando la tua squadra vince o gioca per vincere dei titoli, questa invece è pure passione. Purtroppo non gioco, non sono lì dentro".

Era molto partecipe con la Salernitana, ha recuperato parecchi palloni...
"Io? No. Fuori dal campo, non dentro. Per me è una responsabilità e i giocatori devono sentirla. È passione pura, noi in campo dobbiamo rispondere a questa passione pura".

Il Bodo dice che la panchina della Roma ha provocato la situazione dell'andata con Nuno Santos, cosa ne pensa?
"Non penso, l'Uefa pensa. Non decido, l'Uefa decide".

Si poteva fare qualcosa in modo diverso in quella situazione?
"Certo".

Nella conferenza stampa oggi il direttore del Bodo dice che hanno già vinto. Qual è la sua reazione?
"Non mi interessa quello che dice il direttore del Bodo".

Oggi è stato pubblicato un video di quello che è successo nel tunnel, la sua considerazione in merito?
Risponde l'ufficio stampa: "Non abbiamo considerazioni in merito".

Il capitano del Bodo dice che avete fatto un gioco psicologico...
"Non mi interessa quello che dicono. Se mi vuoi fare una domanda rispondo, se mi vuoi parlare di quello che dicono gli altri non sono interessato".

L'intervento di Mkhitaryan:

Siete una squadra con tanti grandi giocatori e di esperienza, il Bodo è una squadra nuova a livello internazionale. Quanto è complicata per voi questa quarta partita?
"Quello che abbiamo fatto in passato è una storia, domani sarà una partita diversa, dobbiamo mostrare che siamo capaci di vincere. Domani si gioca con la testa. A nessuno interessa cosa hai vinto o fatto, domani dobbiamo giocare e dimostrare di essere forti e vincere la partita. È l'unica cosa che ci interessa".

Al tuo arrivo a Roma hai detto che hai lasciato il segno in ogni squadra in cui hai giocato e che non saresti voluto andare via senza vincere qualcosa. Sei in scadenza di contratto, state progettando insieme il futuro?
"È vero che ovunque io sia andato ho voluto vincere un trofeo e lasciare il mio nome, è una mia ambizione: non gioco solo per divertirmi, per me giocare a pallone è vincere qualcosa perché alla fine della carriera calcistica è quello che rimane. Non voglio parlare del contratto, c'è tempo per discutere e vedere cosa succederà. Adesso penso alle partite da giocare".

Se vincete la Conference hai onorato la tua promessa...
"Lo spero, ma per il momento dobbiamo pensare di vincere domani".

C'è stato un periodo in cui giocavi esterno e dicevano che eri bravo lì, poi vicino alla porta avversaria, poi da regista e adesso in questa nuova formula con Pellegrini dietro la punta. Vedi questa stagione come un'evoluzione del tuo percorso o alla fine il calcio è quello?
"Ovviamente mi paicerebbe segnare e fare più assist, ma la cosa più importante è giocare e aiutare la squadra a vincere le partite. Il calcio è uno sport di gruppo e non individuale, per me è importante aiutare la squadra e vincere qualcosa insieme".

Ti sei fatto un'idea del perché a Roma è più difficile vincere? E il fatto che sia più difficile potrebbe essere più bello quando succede?
"Da quando sono alla Roma ho sempre sentito la passione della gente che parlava sempre di vincere, per me è sempre stato chiaro che sono qui per vincere qualcosa. È difficile, ma se si dovesse vincere sarebbe pazzesco per la città e per il club. Non so perché non abbiamo vinto qualcosa ma sono fiducioso, stiamo lavorando per fare i passi per vincere. Siamo una squadra giovane, non troppo ma lo siamo, abbiamo avuto diversi cambi rispetto all'anno scorso e questa non è una scusa. Dobbiamo crescere insieme e giocare insieme. Tutti devono crederci e pensare nello stesso modo. Penso che sicuramente nei prossimi anni vinceremo qualcosa oppure anche quest'anno ma dipende dalla partita di domani".

Un anno fa di questi tempi c'erano tanti infortunati, oggi il mister ha detto che siete tutti a disposizione. È la cosa che è cambiata di più rispetto alla scorsa stagione, vi sentite tutelati?
"È una cosa positiva che tutti sono a disposizione, tutti possono essere pronti e giocare domani. L'anno scorso abbiamo avuto tanti infortuni, non ho fatto una ricerca e non so perché, l'hanno fatta l'allenatore e il club. L'importante è che tutti i giocatori siano pronti per domani. Dobbiamo lottare insieme non solo chi giocherà, ma anche la panchina".

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