Calendario di A ormai definito dopo le ultime decisioni della giustizia sportiva sui match rinviati causa Covid. Tutti i ricorsi presentati oggi al Collegio di Garanzia del Coni sono stati respinti.
Il primo in ordine di importanza (per il peso che un eventuale accoglimento poteva avere sulle sorti del campionato), è quello riguardante Bologna-Inter (non disputata lo scorso 6 gennaio per positività al Covid all'interno della rosa rossoblù). Il Collegio ha respinto la richiesta nerazzurra di vittoria a tavolino, non applicando al Bologna «le sanzioni previste dall'articolo 53 NOIF per la mancata disputa della medesima gara, rimettendo alla Lega Nazionale Professionisti i provvedimenti organizzativi necessari relativi alla disputa di quest'ultima». Così ora le due squadre si affronteranno mercoledì 27 aprile. Allo stesso modo, anche Atalanta-Torino (per la quale i bergamaschi pretendevano il 3-0 a tavolino) verrà disputata regolarmente il prossimo 11 maggio. Pure in questo caso, le sanzioni previste dall'articolo 53 NOIF non verranno applicate al Torino, il cui avvocato Eduardo Chiacchio aveva previsto che le motivazioni orobiche non sarebbero state accolte.
Il Collegio allo stesso modo non ha dato seguito al ricorso dell'Udinese riguardo alla gara con l'Atalanta dello scorso 9 gennaio. I friulani (sconfitti 2-6 ma con una formazione fortemente rimaneggiata causa Covid) chiedevano l'annullamento della partita e la conseguente ripetizione: non saranno accontentati. Il Collegio di Garanzia, infine, prende atto della decisione dell'Udinese di rinunciare al ricorso per la gara contro la Salernitana, originariamente vinta a tavolino dai bianconeri e poi destinata a ripetersi il prossimo 20 aprile.
Infine, il Collegio di Garanzia ha deciso anche sul ricorso presentato dalla Lazio per il caso tamponi, nello specifico contro l'inibizione di 5 mesi ai medici sociali Ivo Pulcini e Fabio Rodia, che chiedevano una riduzione dell'inibizione di cinque mesi comminata lo scorso ottobre dalla Corte Federale d'Appello della Figc per la non corretta applicazione dei protocolli Covid. Anche in questo caso ricorso respinto.
(coni.it)