C'è il ritorno in campo a due settimane di distanza dal successo con l'Empoli e il tecnico giallorosso José Mourinho è tornato a parlare in conferenza stampa alla vigilia del match di campionato con il Genoa, rispondendo alle domande dei cronisti nella sala stampa di Trigoria. Le sue dichiarazioni:
Come si prepara una partita contro una squadra indecifrabile e quali sono le condizioni di Pellegrini?
"Lorenzo non è convocato, non è ancora pronto per giocare. Il Genoa è una squadra difficile da affrontare, hanno cambiato allenatore e più di metà rosa. Hanno tante opzioni ed è difficile capire se la partita contro l'Udinese può essere una base o se i giocatori che hanno preso possono essere subito titolari. Per noi la cosa più importante è che giochiamo in casa ed i nostri tifosi torneranno. Sarebbe molto importante vincere la terza partita consecutiva. Dobbiamo concentrarci su questo. Ovviamente abbiamo studiato la partita del Genoa contro l'Udinese ma è difficile capire se quella è la base loro. Pensiamo a noi e ai tifosi che tornano, faremo di tutto per vincere".
Ho sempre avuto l'impressione che Zaniolo fosse centrale nel suo progetto e lo è sempre stato con questa nuova proprietà, soprattutto nei fatti. Ho l'impressione che siano state gonfiate le parole di Pinto sulla vicenda.
"Le parole di Pinto sono state assolutamente normali. Per un direttore sportivo onesto, diretto, che non nasconde e non vende fumo è difficile dire sarà qui al 100% nella prossima stagione. Probabilmente neanche il giocatore sarebbe contento perché si vuole sentire libero. Bisogna essere maturi e questa è una parola chiave anche nel progetto della Roma, ma è una parola importante anche per voi. Penso che il nostro progetto, i nostri modi di comunicare siano maturi ed il fatto che i nostri tifosi credono in noi e ci appoggiano dimostra maturità. La risposta del direttore è stata isolata dal contesto e voi avete bisogno di maturità e di non trasformare una frase onesta in qualcosa per finire in prima pagina. Voglio anche dire che sono contento del mercato che abbiamo fatto. Se mi fai la domanda se preferisco il mercato di altre squadre ovviamente dico di sì. Sono stato nel mercato del Chelsea, dell'Inter e del Real Madrid, ma per il nostro profilo di mercato sono felice, perché oggi siamo più forti dello scorso 31 dicembre. Abbiamo perso 4 giocatori che non hanno giocato tanti minuti con noi e abbiamo preso 2 giocatori che in un paio di settimane hanno giocato più di quei 4. Il nostro obiettivo è sempre migliorare. Tornando a Zaniolo, se il mio obiettivo è quello di migliorare sempre, ovviamente i calciatori importanti devono restare sempre con noi. E lui come minimo sarà un nostro giocatore fino al 2024".
C'è il rischio di pensare già all'Inter?
"No, per niente. Nessuno ha parlato dell'Inter, non ci abbiamo perso neanche un minuto, neanche gli analisti. La partita domani finisce alle 17 e alle 19/20 io e i miei analisti saremo qui ad analizzare l'Inter, ma non abbiamo pensato neanche un minuto all'Inter. Siamo concentrati solamente sul Genoa, la gara di domani è troppo importante per noi".
Viña riposerà dopo gli impegni con la sua Nazionale?
"Non ha giocato in Nazionale stavolta, prima arrivava sempre con 120 minuti sulle gambe, infortunato o avendo giocato tre partite. È tornato felice perché la sua Nazionale ha vinto ed è praticamente qualificata per il Mondiale. È tornato qui in un bel momento. Oggi siamo una squadra più equilibrata, abbiamo più opzioni, abbiamo fatto il mercato con questa intenzione, senza il potere di altri e di poter fare quello che uno sogna. Oggi abbiamo Karsdorp e Maitland-Niles a destra e Vina e Maitland-Niles a sinistra, abbiamo più opzioni. Con tante partite avranno spazi tutti".
Pellegrini recupererà per l'Inter? È possibile giocare con Pellegrini,Mkhitaryan e Oliveira?
"A Milano abbiamo giocato contro il Milan con Lorenzo, Mkhitaryan e Veretout, quindi si è possibile. Anzi, Sergio è più posizionale di Veretout, Jordan è più di movimento. Non abbiamo un regista puro, però abbiamo diverse opzioni. Quando pensiamo al futuro ovviamente abbiamo bisogno di un giocatore diverso, di un regista puro. Bove sta crescendo tanto e sono contentissimo perché è un ragazzo con qualità e maturità, non è un ragazzino. Stiamo bene a centrocampo, la rosa è più equilibrata. Possiamo giocare con quei tre a centrocampo e con i tre difensori".
Anche con il 3-5-2 si può fare?
"Quando la squadra lavora insieme e con lo stesso allenatore, la squadra cresce e capisce meglio il sistema. Nel calcio di oggi una squadra deve essere pronta a giocare in modi diversi, con piccole differenze. Possiamo giocare a quattro o a tre. Per martedì, è possibile la presenza di Lorenzo. Ieri ha fatto allenamento parziale, oggi seduta intera con il gruppo. Domani deve riposare perché ha lavorato tanto per recuperare".
Alla sua Roma serve di più tornare in Champions o vincere una coppa? Sull'allenamento e la ripresa con il drone, quanto crede nei nuovi sistemi?
"Il modo più facile per vincere è avere i giocatori più bravi. Ovviamente credo nei metodi di allenamento e per questo sono allenatore. Se non ci credessi, farei il direttore sportivo, magari comprerei il 5% di un club e farei il presidente. Ma sono un allenatore nel corpo e nell'anima. Dividere il campo è più facile per lavorare e per controllare i lavori. Il lavoro settoriale lo faccio io ma penso che lo fanno tutti. Se vai su Instagram trovi il lavoro di tutti gli allenatori, tutti facciamo il copy-paste. Questa è la generazione del copy-paste. È difficile da dire, ma finché sarà possibile, proveremo a raggiungere entrambi questi obiettivi. Vogliamo dare tutto in ogni competizione e continuare a lottare per arrivare quarti. Andare in Champions sarebbe importante economicamente e anche come prestigio, ma vincere una competizione è come un virus positivo. Cambia il tuo modo di essere, di pensare, di gestire le emozioni e definire i tuoi progetti. Vincere è una cosa fondamentale, sarebbe molto importante riuscirci. Vediamo cosa succederà... L'obiettivo numero uno adesso è vincere col Genoa".
Rispetto agli obiettivi che lei si è posto, quanto è importante per costruire un'impronta vincente questo periodo?
"È importante perché quando finirà questo periodo la stagione sarà finita. La classifica sarà quella, avremo vinto o no un titolo. Quindi, da questo momento tutte le partite sono fondamentali. Ogni partita e ogni dettaglio sono importanti. Io e i giocatori dobbiamo concentrarci solo sulle competizioni. Adesso siamo noi, 22 giocatori più i 3 portieri più Spinazzola. Vedremo se sarà possibile avere Leonardo a disposizione entro fine stagione".
Ha passato 150 partite senza perdere in casa, ma questo è cambiato. Oliveira è stato preso perché è un giocatore più "sporco"? Domani si aspetta una partita "sporca" come contro la Sampdoria?
"Alla fine della partita contro la Samp ho chiesto all'arbitro perché non ha dato il cartellino giallo a un portiere nel minuto 15 e solo al minuto 89, quando è felice di prenderlo. Questo per dire che quando una squadra vuole una non-partita, si va contro il senso del gioco. Il Genoa contro l'Udinese ha fatto un numero altissimo di falli, che ti dicono che sono una squadra che non vuole far giocare l'avversario. Il Genoa non ti vuole fare giocare, se fanno 30-40 falli per partita, fai la media di falli per minuto, diventa impossibile giocare. La maggioranza delle squadre oggi vogliono giocare, io per anni sono stato in squadre top e conosco bene questa cosa. Oggi, in Italia è cambiato. Guarda la prima di campionato contro la Fiorentina, loro hanno giocato una partita fantastica. Anche la partita con il Sassuolo, è finita 2-1 ma poteva finire 4-4. Oggi il calcio è bellissimo, ha più partita di prima, prima già sapevi alcune partite come sarebbero finite".