Atalanta: un cavillo grazia Gasperini per gli insulti all'ispettore antidoping. Atti rimandati alla Procura Federale

10/05/2021 alle 22:01.
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Un cavillo burocratico ha impedito la sentenza del Tribunale Nazionale Antidoping e salvato il finale di stagione di Gian Piero Gasperini, finale di Coppa Italia compresa. L'iter del procedimento dovrà essere ripetuto e, per l'allenatore dei nerazzurri bergamaschi, la , o comunque la sanzione, potrebbe comunque arrivare, ma solo nei prossimi mesi, non intaccando dunque la sua presenza in panchina in questo scorcio decisivo di stagione.

Il TNA, dopo l'udienza che si è svolta oggi, ha dichiarato «l'irritualità dell'atto di deferimento introdotto per omessa comunicazione ex art. 5.1. PGR e dispone l'immediata restituzione degli atti relativi al procedimento a carico del sig. Gian Piero Gasperini (tesserato Figc) alla Procura Nazionale Antidoping in sede per quanto di competenza». Gasperini era stato deferito per avere, il 7 febbraio scorso, «insultato un ispettore durante un controllo a sorpresa e inveito contro l'intero sistema antidoping, interrompendo un test in corso su un calciatore dell'Atalanta e obbligando il giocatore ad andare ad allenarsi». In altre parole, l'allenatore dell'Atalanta ha violato l'art.3 comma 3 del codice e il procuratore antidoping, Pierfilippo Laviani, lo ha 'rinviato a giudizio', con richiesta di 20 giorni di .

Il tecnico nerazzurro sembrava destinato a saltare le ultime tre partite di campionato - che l'Atalanta giocherà contro Benevento (in casa), (in trasferta) e Milan (in casa), ma soprattutto la finale della Coppa Italia contro la , in programma mercoledì 19 maggio a Reggio Emilia. Tutto era cominciato quando al campo d'allenamento dell'Atalanta, a Zingonia, si è presentato un ispettore della Nado Italia per un controllo antidoping 'out of competion', ovvero a sorpresa e fuori competizione, su quattro calciatori. L'atleta, il cui test era stato interrotto da Gasperini, ha poi completato l'operazione a fine allenamento grazie alla 'mediazione' del . I test dei calciatori evidentemente sono risultati negativi, dato che non ci sono state comunicazioni al riguardo: ma il comportamento di Gasperini ha indotto il procuratore Laviani a contestargli l'infrazione, proponendogli un patteggiamento (per la violazione dell'art.3 comma 3 del codice antidoping di Nado Italia, il tecnico rischia fino a sei mesi di ) per una sanzione di 10 giorni di stop. Gasperini non ha accettato il patteggiamento e ha chiesto un'udienza dibattimentale che si è svolta oggi, davanti al Tribunale Nazionale Antidoping presieduto da Adele Rando