«Giocare ogni tre giorni è quasi un altro sport. Viaggi sempre, ti alleni poco e l'importante è recuperare le energie. E' difficile ma ci stiamo preparando anche per questo. I presupposti sono buoni e stiamo facendo di tutto per farci trovare pronti per questo finale di campionato», così l'attaccante della Sampdoria Manolo Gabbiadini ai media ufficiali blucerchiati. A metà marzo era risultato positivo al Covid-19, e non dimentica la sofferenza della sua Bergamo «le parole e i racconti dei miei genitori, che ancora abitano lì, mi hanno lasciato dentro molto. Io ho avuto il Covid-19, ma sono stato bene. Non tutti possono dire lo stesso. Ho ancora negli occhi il video delle bare portate via dai militari: un'immagine drammatica. Conosco i bergamaschi: sono forti e sapranno superare questo momento. Speriamo di esserci messi alle spalle il peggio».
«C'è una salvezza da conquistare, siamo ancora nella zona rossa, ma ci stiamo allenando bene. Anche se in campo non avremo il supporto dei tifosi, lo avremo nella nostra testa», così sulla ripresa del campionato. «E' bello essere tornati insieme sul campo: è quello che ci mancava di più. Dopo questo stop lungo, devono essere bravi preparatori e allenatori, ma anche noi a sentire il nostro corpo e i nostri muscoli. Due mesi in casa sono stati parecchi, serve tempo, il campionato ricomincia il 21 e non vediamo l'ora di scendere in campo. La partita a porte chiuse è stata brutta, spero che le cose migliorino e che qualche partita la giocheremo davanti ai nostri tifosi. Giocare in trasferta senza tifosi può essere un vantaggio, ma è lo stesso per gli avversari».