Alla vigilia della sfida contro tra Cagliari e Roma, in programma domani alle ore 18 alla Sardegna Arena, per presentare la sfida ai microfoni dei cronisti si è presentato il tecnico dei rossoblù Rolando Maran. Queste le sue parole.
È un campionato che rischia di essere falsato dall'emergenza virus?
Il dispiacere non è tanto per il rinvio delle partite, dato che è un provvedimento che viene preso nell'interesse di tutti. Spiace che vengano recuperate tardi, perché non ci sono finestre prima. Noi abbiamo vissuto una situazione surreale: alla vigilia della sfida col Verona siamo andati a letto pensando di giocare una sfida molto importante, poi invece ci siamo ritrovati a decidere cosa fare, senza sapere quando giocare.
Cosa resta dopo tutti questi ritiri?
Sicuramente la situazione di Verona ci ha resi esausti, ma questa settimana abbiamo resettato tutto e siamo pronti a scendere in campo domani con la giusta carica.
Il Cagliari si è imborghesito?
Forse in maniera inconscia qualche centimetro per strada lo abbiamo lasciato, ma penso che nelle ultime gare il problema per noi sia stato proprio il contrario. Abbiamo finito l'ultima gara non come avremmo voluto, anche se la volontà dei ragazzi era la solita. Al di là di tutto, sappiamo domani come affrontare la gara.
Mancherà Nandez per squalifica, c'è la possibilità di vedere Pereiro in campo?
Dobbiamo mantenere un certo equilibrio, anche se Gaston ha più le caratteristiche simili a Radja e Joao Pedro. Ma domani serve proprio l'equilibrio.
Ci sono anche aspetti positivi, come il recupero di Rog e Cacciatore. Come arrivano alla partita di domani sera?
Sicuramente una settimana di lavoro in più è servito, perché li ha resi giocatori disponibili.
Come interpreta le dichiarazioni del presidente Giulini?
Lui ha un amore per questa squadra che dimostra anche con le parole, quindi ben vengano queste sollecitazioni: ha ragione, perché ora abbiamo bisogno soprattutto di sostanza.
Il Cagliari ha segnato poco nell'ultimo periodo: c'è la possibilità di vedere Paloschi dal primo minuto?
Tutti hanno lavorato bene in queste settimane, anche Paloschi: ho visto tanta volontà di portare il proprio contributo alla squadra, il proprio secchio d'acqua, per così dire.
Cosa direbbe per richiamare i tifosi allo stadio?
Questi ragazzi vanno sostenuti, anche se tocca a noi stimolarlo: ci sono tante partite da qui alla fine, dobbiamo essere bravi a uscirne tutti insieme. Dobbiamo esserne convinti.
Ci racconta com'è andata domenica scorsa, in quelle ore concitate?
Sono state ore complicate, perché mancava l'ufficialità della Lega. Il timore a stare là: è stata una giornata particolare perché in quelle ore era scoppiata la psicosi, ma ha vinto su tutto la professionalità, da parte di tutti.
Giulini ha parlato di grande unità tra voi due e il ds Carli…
La loro stima mi riempie di orgoglio, il dispiacere più grande è di non essere riusciti in questo periodo a dare le giuste soddisfazioni a chi lo merita, a partire dalla società e la città. Vogliamo riprendere a vivere bene, come avevamo fatto in precedenza.
Cosa si aspetta dalla Roma domani?
Hanno la loro quadratura, con gli esterni d'attacco che variano molto: subiscono pochissimi tiri, grazie a compattezza e fisicità importanti. Potenziale offensivo notevole, credo che per i valori meriterebbero di stare più avanti.
La situazione di Ceppitelli, che sembrava aver migliorato e invece è nuovamente ko…
È una situazione incredibile: sembrava aver fatto grossi passi avanti, invece ora siamo di nuovo così. Non essendo un problema muscolare, è anche difficile aiutarlo. Il dolore non passa, quindi non riesce a caricare: è un problema per noi, ma soprattutto per lui, che sta vivendo una situazione devastante.