Walter Mazzarri, allenatore del Torino, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match con la Roma. Queste le sue dichiarazioni:
Per la partita di domani ci sono ben otto assenti.
“Sono tanti. Se Dio vuole il 2019 è finito, ne abbiamo passate tante tra infortuni ed episodi strani, anche a livello di infortuni che sono arrivati durante le partite per pochi minuti in cui immancabilmente abbiamo preso gol. Noi allenatori guardiamo le prestazioni ma poi dentro le prestazioni ci sono episodi che cambiano le gare. Non ci siamo mai pianti addosso, ma abbiamo ancora tante defezioni. Il nostro motto è di non pensarci e dare tutto”.
Oggi sono due anni precisi dal suo arrivo al Torino.
“Io non festeggio nemmeno il mio compleanno, penso alla prossima partita. Mi brucia il fatto di avere perso contro la Spal. Spero che gli episodi finalmente ci girino bene. Penso alla Roma, non voglio pensare ad altro”.
E’ una partita difficilissima, quella di domani.
“I numeri dicono che sia proibitiva, forse. Ma io credo sempre che possiamo far bene. Le statistiche possono essere sovvertite. Tocco ferro e spero che domani facciamo una prestazione in linea con il piccolo filotto che abbiamo fatto prima del grande scivolone con la Spal. Tutti ci danno poche speranze, ma io ho caricato i giocatori pensando proprio a questo”.
Come mai il suo Toro accende e spegne la luce, ed è troppo discontinuo?
“E’ vero. Faccio però un esempio per raccontare il peso degli episodi. A inizio anno contro l’Atalanta ci hanno sorriso, altre volte no. Difficile spiegare partite come quella di Verona. La sconfitta in casa con la Spal mi brucia tanto perchè avevamo iniziato un buon cammino: vinto a Genova meritando pur senza creare troppo, poi un gran primo tempo con la Fiorentina; si è sofferto nel finale ma un episodio ci ha aiutati. Poi siamo andati a giocare a Verona. Per me la partita più bella fatta quest’anno. Nella nostra testa a venti minuti dalla fine l’avevamo archiviata e poi è successo quello che è successo. Però se la riguardate nel finale abbiamo avuto un’occasione da 4 contro 3 sprecandola con Lukic. Poi la Spal: mentre Ansaldi si ferma, prendiamo il gol dell’1-1. Nel campionato italiano le partite sono tutte difficili; rimanere in dieci, anche contro la Spal, è importante. Stavamo giocando bene anche in dieci, ho azzardato con un attaccante in più e abbiamo preso addirittura il gol dell’1-2 che ha interrotto una serie di risultati utili. A quel punto sarebbe stato meglio non perdere, almeno non interrompevamo la striscia. Non è facile spiegare le ultime partite andando oltre agli episodi”.
Come vive lei questo momento?
"Male. Io guardo le prestazioni; le nostre statistiche dicono che siamo al primo posto nei dati relativi al pressing. Vuol dire che atleticamente stiamo bene. Non riusciamo a spiegarci bene il fatto che nelle ultime due partite abbiamo preso un punto quando potevano essere sei. Facciamo fatica a digerirlo. Spero che gli episodi ora possano girare anche a nostro favore, magari proprio contro squadre più forti. Dico sempre ai giocatori che bisogna stare attenti ai particolari, in questo modo gli episodi svolteranno dalla nostra parte”.
E’ aperto il mercato: qualcuno è venuto a chiederle di andare via?
“Sapete che a me non piace parlare di mercato perché è compito della società. Comunque dico che dopo sei mesi di scelte più o meno si capiscono le mie idee, e i miei pensieri. Io non mando via nessuno, ma se i ragazzi non sono contenti del minutaggio vengano dirlo e la porta è aperta. Qui devono stare persone convinti di fare gruppo, di accettare le scelte, di dimostrare con i fatti di meritare spazi. Lo ribadirò il prima possibile ai giocatori. Per ora comunque nessuno mi ha cercato per chiedermi cose di questo tipo anche perchè il mercato è appena iniziato”.
Sul pressing del Torino, che i dati dicono funzionare bene...
“Siamo una squadra propositiva che tenta di aggredire l’avversario, di recuperare il prima possibile la palla. Questi dati ci dicono che stiamo bene atleticamente. Che cosa manca? Bisogna migliorare la qualità tecnica dell’ultimo passaggio. Se la recuperiamo nella metà campo avversaria più degli altri significa che bisogna fare la transizione breve e veloce ed attaccare bene la porta. Ci manca un po’ di qualità in questo senso. I dati, se si leggono nel modo giusto, qualcosa lo fanno capire. Ci manca l’ultimo passaggio, ci manca la decisione sottoporta. Comunque è una buona base di partenza. Vuol dire che siamo propositivi, vogliamo offendere. E’ un atteggiamento che di solito in giro piace”.
Che avversario è la Roma?
“Che dire, sono una corazzata. Sta andando a mille, ha una rosa pazzesca. E’ una squadra forte che ha il morale a mille. Sembra una trasferta proibitiva, ma come ho detto prima, con cattiveria e con ardore bisogna sovvertire questa sensazione. Dobbiamo giocare bene e pensare come farle male, per trasformare l’essere sfavoriti in qualcosa di diverso"
Come ha ritrovato i giocatori dopo le vacanze di Natale?
“Bene, avevano una tabella e l’hanno seguita tutti, l’atteggiamento è stato quello giusto”.
Quanto conta l’assenza di Ansaldi?
“E’ un giocatore molto importante, è in dubbio anche per la Coppa Italia, lunedì lo valuteremo con calma. Comunque non manca solo lui, anche Baselli è un altro elemento importante così come altri che mancano. Da questo punto di vista lasciatemi dire che le defezioni sono tante e sono importanti”.