Il tecnico dell'Inter Roberto Mancini è intervenuto questa mattina ai microfoni dei giornalisti per la consueta conferenza stampa pre match. Queste le sue parole:
Come sta Icardi? Sarà convocato?
"Adesso valutiamo le ultime, decidiamo stamattina, vediamo come sta. Parlerò anche con lui".
Ritieni la Roma più forte dell'Inter? I giocatori hanno gli stessi occhi della partita con la Juventus?
"I giocatori sanno che è una partita importante, non so se possa essere decisiva. Il campionato è aperto a tutte le soluzioni. È una partita importante, sarebbe importante vincere. La Roma rispetto a noi è partita per vincere il titolo insieme a Juventus e Napoli, la Roma è rimasta un po' dietro e poi ha recuperato con questa serie di vittorie, giocano insieme da tanto tempo. In una partita può accadere di tutto".
Quanto ti preoccupa la situazione a centrocampo?
"Kondogbia si è allenato, sta abbastanza bene. Verrà a Roma e decideremo se impiegarlo, valuteremo anche lui domani. Brozovic ha un po' male alla testa, se è infortunato vuol dire che ce l'ha (ride, ndr)".
Eder deve diventare il vice-Icardi?
"Dalla prima partita ha sempre giocato bene, sa come ci si muove, l'unica sfortuna è che non ha ancora segnato. Non ho mai capito le critiche a Eder, l'abbiamo preso perché segnasse ma questo è il calcio, a volte giocatori da cui non ti aspetti nulla segnano. Ha sempre fatto gol, magari inizierà domani".
Avete battuto Roma, Napoli e Juventus. Cosa è mancato per essere più vicini a queste squadre?
"Il rammarico è che per come siamo andati nel girone di andata, abbiamo perso tanti punti nelle prime 5-6 partite a cavallo dei due gironi. Se vinciamo domani, saremo nella posizione in cui speravamo di essere".
Senti di aver trovato la quadratura del cerchio?
"Questo si dice perché uno vince. Il risultato cambia tutto, io non sono andato a guardare, ma tante volte abbiamo giocato come stiamo giocando nelle ultime tre partite, spesso abbiamo giocato così e non abbiamo vinto".
Un pareggio andrebbe bene o l'Inter cercherà il tutto per tutto?
"Penso che in una partita, le squadre scendano in campo per dare il massimo. Vedremo alla fine il risultato, se sarà buono o no. Il nostro obiettivo è vincere".
Iniziare la stagione col contratto in scadenza è un problema?
"No".
Qual è la sfida che ricordi con maggior gusto di quelle del triennio in cui Roma e Inter si davano battaglia su tutti i fronti?
"Sono state tutte belle partite, Roma e Inter erano le squadre migliori, erano tutte paritte belle da vedere. Sono stati momenti importanti, l'Inter è cresciuta tanto e ha vinto tanto. Domani ci ritroviamo e credo con due squadre in ottima forma, credo sia una bella partita come in passato, e che il risultato sia lo stesso delle volte che abbiamo vinto".
Perisic?
"Doveva conoscere il campionato italiano, tutti quelli che arrivano hanno difficoltà all'inizio, molti hanno avuto bisogno di 6 mesi o un anno per adattarsi. Perisic può migliorare, è giovane, ma quello che gli chiedevamo era questo, lavorare per la squadra, segnare, sta facendo tuttoquello che pensavamo potesse fare".
Che idea ha sulla situazione di Totti?
"Non credo che Totti abbia bisogno dei miei consigli. Io a 40 anni già allenavo. Su questo si esprimono in tanti, non conosco quello che pensa Totti".
La Roma solitamente schiera tre centrocampisti forti, è importante in mezzo andare a pareggiare il numero? "Saremo undici in campo, come loro. Anche se uno non ha lo stesso numero di centrocampisti può trovare delle soluzioni, non partiamo undici contro dieci. Ci sono soluzioni tattiche, se anche il modulo fosse diverso non avremmo difficoltà".
Come ha visto Ljajic?
"Abbiamo detto tanto di lui, non c'è molto altro da dire. O farà una gran partita o di m... . Quando arriva da ex uno vuole fare una gran partita".
Chi vedrebbe sulla panchina della Nazionale?
"Va domandato a Tavecchio. Giovane o esperto? Non ho idea".
Lei conosce molto bene Dzeko, come valuta la sua stagione? Biabiany?
"Per Dzeko vale lo stesso discorso di Perisic, arrivano da campionati con marcature meno asfissianti, hanno bisogno di conoscere il campionato. Ha fatto cose buone, è un grandissimo centravanti, può fare benissimo e ha fatto gol importanti. Su Biabiany vediamo, entrando può cambiare la partita".
Ha detto che la partita non è decisiva. In caso di sconfitta il discorso Champions sarebbe chiuso?
"In caso di sconfitta diventerebbe più difficile. 27 punti a disposizione sono tanti, domani diventerebbero 24, si son vinti e persi campionati tante volte. Se ci sono partite da giocare è ancora tutto aperto. L'ideale sarebbe vincere e tutto sarebbe riaperto, diventerebbe una corsa fino alla fine".
Cosa ha fatto Spalletti per cambiare così la Roma?
"La Roma è partita per vincere il titolo, era una squadra forte. A gennaio sono arrivati El Shaarawy e Perotti, ma la squadra è quella, partita per vincere. I valori vengono fuori. Spalletti conosce l'ambiente, nel cambio dell'allenatore qualcosa succede, sicuramente ha portato un valore aggiunto. Garcia aveva fatto benissimo, a parte nei primi mesi di quest'anno. Ha portato due volte la squadra al secondo posto, sono entrambi allenatori bravi".
Un pensiero sulla situazione del ranking UEFA e sull'ipotesi della Superlega.
"È un momento così, le squadre italiane sono andate fuori. Ci vorrà qualche anno per riprendere il quarto posto. Per la Superlega non so cosa potrà accadere, è un discorso difficile da fare, c'è una Champions League che è importante, ha la sua storia".
Chi gioca?
"Qualcuno giocherà" (ride ndr).